I sentieri di Cimbricus / Buio e silenzio, ma soprattutto profitto
Venerdì 1° Gennaio 2021
“Lo sport espropriato va avanti, deve andare avanti. L’offensiva dei potenti senza volto non ha confini e se ne frega se c’è pubblico o non c’è: ognuno ha le sue leggi.”
Giorgio Cimbrico
Da quando ero un bambino molto piccolo il Capodanno si risolveva in due cose: il Concerto dalla Sala degli Amici della Musica (le maiuscole sono volute e necessarie), specie le numerose edizioni dirette da Willi Boskovsky, nato suddito di Francesco Giuseppe e così dotato dello spirito giusto, della lievità viennese, e il salto da Garmisch, seconda tappa della tournèe dei 4 Trampolini. L’ho seguita anche in queste ore, nel silenzio.
Fuorisacco / Gli 80 dell'inventore del jogging in Italia
Giovedì 31 Dicembre 2020
Umberto Risi, una vita di corsa, sempre di corsa taglia oggi un altro traguardo. Una storia che merita d’essere ripercorsa e riletta, all’insegna di una passione e di uno stile: “correre e faticare”. Grazie, Umberto.
Carlo Santi
Ottanta anni e non sentirli. Umberto Risi ha l’entusiasmo di sempre, quello del ragazzo che correva in libertà nella sua Roma con tanti compagni di viaggio in quel Cus fucina di campioni e, soprattutto, di idee, autentico laboratorio dello sport italiano. Correva tanto, il giovin Umberto già dalla fine degli anni Cinquanta con la maglia dell’AA Amatori, poi del C.A. Centrale e del Cus Roma passando per l’Aeronautica per finire con l’Arca, e corre ancora tanto il signor Risi anche se più spesso, ora, lo fa in bicicletta per seguire i suoi allievi del CC Aniene intorno all’amato campo delle Aquile all’Acqua Acetosa.
I sentieri di Cimbricus / Il piccolo uomo dalle basette cespugliose
Venerdì 31 Dicembre 2020

Nei giorni scorsi ci ha lasciato Paul Nihill, l’inglese che solo Abdon Pamich seppe piegare a Tokyo. Segnato dalla sofferenza, è stato l’ultimo esponente di una marcia e di uno stile scomparsi da tempo.
Giorgio Cimbrico
Per noi italiani, Paul Nihill è una figura lontana, all’ingresso del rettilineo, mentre Abdon Pamich distrugge a manate, rabbioso e felice, il filo di lana steso sul traguardo di Tokyo. Diciannove secondi sono quei cento metri che dividono il magnifico fiumano dal piccolo e stento inglese dalle basette cespugliose e dall’espressione di chi dalla vita ha avuto poco e quel poco non è stato piacevole. Persino il nome suggerisce un vuoto. Il Covid l’ha portato via a 81 anni.
Piste&Pedane / Tutto rimandato all'anno olimpico "dispari"
Mercoledì 30 Dicembre 2020
Chiudiamo l’anno peggiore della nostra vita in attesa del vaccino. Intanto la stagione atletica italiana ha emesso i suoi verdetti incoronando Luminosa Bogliolo e Yeman Crippa.
Daniele Perboni
Ne usciremo migliori. Era questo il mantra che albergava in ogni dove nella prima fase dell’epidemia, proprio quando il “maledetto” aveva colpito duro con centinaia di morti giornalieri e migliaia di contagiati. Si cantava dai balconi, si esponevano lenzuola con frasi di incoraggiamento, s’inneggiava agli eroi degli ospedali. Una beata fava! Non ne siamo usciti affatto. Anzi, siamo precipitati in un secondo, orribile, periodo mentre all’orizzonte se ne annuncia un terzo. Ora non si canta più. Si impreca. Non si glorifica più nessuno. Si insulta, si minaccia di morte.
Italian Graffiti / Quando il gioco si fa rischioso
Martedì 29 Dicembre 2020
Le elezioni federali svolte finora hanno certificato il trionfo dell’usato sicuro: tutti, o quasi, i presidenti in carica sono stati confermati. E all’unanimità . Ma siamo sicuri che sia proprio un male?
Gianfranco Colasante
Pare che a rimanerci male siano stati solo i bulgari che a quel primato tenevano sin da quando comandava lo stalinista Žyvkov. Intendo, il favore del popolo minuto. Poveri bulgari: stracciati, a leggere i risultati delle tornate elettorali nelle federazioni, almeno in quelle che le hanno già archiviate (avessi visto mai che Spadafora …). Più che elezioni, candidature uniche e veri e propri plebisciti. Soglia media di consenso largamente sopra il 90% e riconferme scontate per tutti, anche per la quinta e la sesta volta. Anche se i barbari sono alle porte, il pane manca e tocca vivere asserragliati in attesa del liberi-tutti del governo che verrà ? Proprio per questo, parrebbe.
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