I sentieri di Cimbricus / Ancora possibile restare autentici?
Lunedì 8 Gennaio 2018
di Giorgio Cimbrico
Persino i corifei del calcio sono stati costretti a registrare e a mandare in onda lo scambio di vetriolesche battute tra Antonio Conte e José Mourinho, un repertorio in cui la demenza senile è andata di pari passo ad accuse legate all’opera al nero delle scommesse. Mi son detto: ma allora non è vero che è tutto plastificato nel contenitore di parole vuote, di “devo tutto alla squadra”, “ci attende una partita difficile”, “dell’arbitro non parlo”, “mai dire mai”. C’è ancora spazio per l’urlo e il furore, per la rabbia, per la condizione umana, per la possibilità di essere autentici, magari un po’ incazzati senza dissimulare, senza nascondersi dietro le dita o a un velo appena dipinto, avrebbe detto quel vecchio campione del viaggio che si chiamava Somerset Maugham.
Piste&Pedane / Sorpresa: i nostri giovani corrono poco
Lunedì 8 Gennaio 2017
di Daniele Perboni
Non ci eravamo dimenticati di voi, cari lettori che, presumiamo, ormai vi siete moltiplicati come i pani e i pesci, … Calmi, non crediate che l’accostamento al miracolo narrato nei Vangeli ci abbia poi fatto diventare più buoni. Magari ammorbiditi, forse un poco più ben disposti e tolleranti. Ma, comunque, non inclini a rinunciare alla libertà di parola e di scrittura. Ci eravamo lasciati con la notizia di una “censura” avvenuta nei nostri confronti. Sanzione rientrata, nel volgere di 24 ore, con l’aggiunta di una postilla in cui si spiegava che la FIDAL milanese non condivideva la critica contenuta nell’articolo incriminato. Nulla da obiettare. Hanno tutte le ragioni del mondo nel prendere le distanze. Siamo ospiti, quindi il padrone di casa ha il potere e il dovere, se non condivide, di farlo presente. Tutto chiarito, dunque, anche a seguito di una lunga chiacchierata telefonica con il responsabile della “sparizione”: il presidente provinciale Paolo Galimberti. Quello che ci fatto rivoltare, però, è stato il modo in cui è avvenuta la censura. Cioè senza nessuna comunicazione preventiva. Ma per quanto di riguarda, argomento chiuso.
Saro' greve / Con Eupompus il calcio italiano sarebbe ai Mondiali
Lunedì 8 Gennaio 2017
di Vanni Lòriga
Questa volta sento il dovere di essere “greve” verso me stesso. E spiego il motivo. Alla fine degli anni Cinquanta mi fu consigliato di leggere un libro di Aldous Huxley dedicato ad un certo Eupompus, pittore che “aveva dato lustro all’arte mediante i numeri”. Il suggerimento mi giunse da un gruppo di amici che, nella città portuale in cui vivevo, godevano della meritata fama di far parte della cosiddetta intellighenzia. Ed in fondo la meritavano in quanto si trattava di personaggi come i fratelli Vitale (Aldo in seguito avrebbe insegnato alla Sorbona ed Eligio all’Università dell’Aquila dopo aver ricoperto l’incarico di Bibliotecario della Camera dei Deputati); Mauro Mellini (buon quattrocentista nella Asteria-Esperia, parlamentare radicale, promotore del divorzio e membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura); Ugo D’Ascia (vaticanista della RAI); Paolo Pulci (avvocato e Presidente dell’INAIL).
I sentieri di Cimbricus / Giochi freddi e cittadini contro
Giovedì 4 Gennaio 2018
di Giorgio Cimbrico
A cinquant’anni da Franco Nones (oggi l’aggettivo storico è inflazionato, specie da chi in tv ha a disposizione un microfono dentro cui urlare isterico, ma lui lo è stato), dal bang-bang bob di Eugenio Monti, dal tris, con qualche spinta nei nobili glutei, di Jean Claude Killy, mi domando se le Olimpiadi Invernali abbiano un futuro. Se non esistessero grandi aziende, grandi marche, grandi interessi, nuovi mercati, no. Mi domando anche se, riportando dal mondo delle tenebre qualche nume, qualche spirito degli inverni passati (Dickens è sempre utile), o chiacchierando con qualche coetaneo (Gustavo Thoeni, ad esempio), questi Giochi con tubi dentro cui dei tipi in bracaloni si dondolano, brevi discese dove si saltella sugli sci con un ritmo da Parkinson, mini-pattinaggio di velocità, fondo-sprint (che è una contraddizione in termini) e altre amenità, sarebbero ancora riconoscibili a chi ne ha frequentati altri, molto diversi, molto normali.
Fatti&Misfatti / Il profumo acre dei soldi
Giovedì 4 Gennaio 2018
di Oscar Eleni
Con il fucile le pinne e gli occhiali per risalire la Darsena milanese ed arrivare in tempo ad ascoltare Gabriele Salvatores, l’uomo di Mediterraneo, dei grandi premi, dei grandi film, della grande squadra che va oltre Marrakech e non finisce ad Abatantuono. Argomento il ragazzo invisibile di seconda generazione. Il suo secondo lavoro sull’argomento. Una bella storia per il cinema, una storia interessante anche per questo basket dove se paghi il giusto ti vendono il loculo della finta popolarità, per un movimento che ha deciso di valorizzare la categoria ragazzi invisibili, soprattutto se italiani, cercando un’alleanza fra ricchi e poveri, pochi i primi, moltissimi i secondi, come ormai dappertutto, cercando come si fa nella questua chi poteva spezzare le fragili catene a difesa del portone federale. Come è già successo con gli arbitri non è stato difficile far entrare Iago dalla porta di servizio.
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