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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Londra '17 / La maratona di Meucci, una scelta giusta

Domenica 6 Agosto 2017

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di Daniele Perboni

Iniziamo dal maratoneta pisano, allenato da Massimo Magnani, ex CT azzurro e, a sua volta, ottimo maratoneta nei secoli passati: ottavo ai Giochi di Mosca 1980 e personale sui 42 chilometri di 2 ore 11 minuti e due secondi (Hiroshima, aprile 1985). Crono che in pochi fra gli specialisti nostrani di quest’ultimo scorcio di secolo possono inserire nel proprio carniere. Ma, come si dice con troppa nostalgia dei tempi andati, questo è quanto passa il convento. Meucci, si diceva. Sesta piazza e primato personale (2h10’56”), migliorando di 12 secondi quel 2h11’08” che nel 2014 a Zurigo gli regalò il titolo continentale. Meucci, secondo degli Europei in un mare ribollente di specialisti extracomunitari.

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Londra '17 / Il piu' veloce? Ma sempre Bolt, ovviamente

Domenica 6 Agosto 2017

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di Vanni Lòriga

Aduso come sono, per patrimonio genetico e per scelta di vita, a mingere contro corrente non riesco a partecipare al cordoglio generale per l’uscita di scena di Usain (gioiellino, ninnolo) Bolt (fulmine). Alla domanda di cosa sarà l’atletica dopo di lui rispondo con un altro quesito: cosa fu l’atletica dopo Jesse Owens e Carl Lewis? Cosa è stato il salto in lungo dopo l’8.90 di Beamon? Cosa è stato il mezzofondo veloce dopo Harbig? Figuratevi che alcuni anni fa un collega straniero, peraltro assai preparato, mi chiese chi mai fosse questo a lui ignoto rivoluzionatore della corsa. Non riesco a condividere i piagnucolosi appelli affinché "Lui" non se ne vada: mi sembra di riascoltare “Ah, resta cu’ mme’” di Pino Daniele.

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Londra '17 / (2) Justin Gatlin costringe Bolt alla resa

Sabato 5 Agosto 2017

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di Gianfranco Colasante

Se qualcosa non torna nella sconfitta di Usain Bolt - annunciato all'ultima passerella (ma sarà poi vero?) - è la maniera imprevedibile con la quale è arrivata. Inattesa, forse, dipanata secondo un copione che nessuno immaginava. Tanto più dopo aver visto l'ex fulmine giamaicano superato dalla novità Coleman in semifinale, dove era parso concludere col freno a mano tirato. In finale è stata tutta un'altra cosa. Partito male, quasi impacciato dalla sua stessa stazza, Bolt ha stentato a trovare un assetto di corsa decente, costretto dopo una trentina ad inseguire in affanno il ventunenne Coleman, il più rapido allo sparo, che correva alla sua destra. Forse sta proprio in quel differenziale allo stacco - 0,183 per Bolt, 0,123 per l'americano - la spiegazione di quanto si è visto in uno stadio più colmo del solito. Alla fine, tra i due, è spuntato Justin Gatlin che ha messo tutti d'accordo. Per la più clamorosa delle rivincite.

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Londra '17 / Finisce qui (forse) il regno di Usain Bolt

Sabato 5 Agosto 2017

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di Carlo Santi

Usain Bolt scende dal podio, Justin Gatlin si riprende il regno che era stato suo tanti anni fa, prima alle Olimpiadi di Atene 2004 e poi, l’anno successivo, al Mondiale di Helsinki dove ha bissato l’oro anche nei 200 metri. Non è più un ragazzino, Gatlin: di anni ne ha trentacinque mentre il suo rivale Christian Coleman, secondo alle sue spalle, ne ha ventuno (foto IAAF). Il campione di Londra 2017, che il pubblico dello stadio di Stratford ha sempre fischiato in ogni sua apparizione per via del passato legato al doping, errore che ha pagato a caro prezzo, ha mostrato grande coraggio nella sua carriera ripresa nel 2010 dopo la squalificata cominciata quattro anni prima. Fischiarlo va bene, ma chi può farlo? 

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Londra '17 / La bella impresa di Re Davide

Sabato 5 Agosto 2017

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di Daniele Perboni

Si spegne la televisione con un certo rammarico per l’esclusione dei due azzurri in gara, e dopo aver assistito alla splendida finale dei 10.000, dominata dal quel gran somalo di Mo Farah (26’49”51, miglior prestazione mondiale 2017). La mattinata di sabato 5 agosto, però, ci porta un’ottima prestazione fornita da un quattrocentista: Davide Re. Il ragazzo, una delle stelle nascenti della nuova linfa italiana (che questa sviolinata non gli porti in dote un sacco di sfiga …), si esibise in una rincorsa entusiasmante, superi cinque avversari in trenta metri e centra una splendida promozione alle semifinali sul giro di pista.

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