Saro' greve / Da "Mondino" alla Vezzali, passando da Seul
Lunedì 29 Gennaio 2018
di Vanni Loriga
Avevo annunciato, nello scorso numero della mia rubrica ebdomadaria del lunedì, che avrei raccontato altre storie sportive coreane. In attesa dei Giochi Invernali in Corea del Sud (a Pyeongchang dal 9 al 25 febbraio) mantengo la minaccia iniziando con un paio di ricordi ambientati nella Chosòn Minchu-chuiu Inmin Kongwa-guk (nota come Corea del Nord). Parto ovviamente dall’atletica leggera per risalire al 21 ottobre 1964 quando, sulla pista di Pyongyang, la ventiquattrenne Sin Kim Dan (nota anche con il nome di Shin Geum Dan) stabilì il primato mondiale dei 400 metri con il tempo di 51”2.
I sentieri di Cimbricus / OAR, Medioevo prossimo venturo
Domenica 28 Gennaio 2018
Anton Shipulin con Vladimir Putin ai tempi di Sochi 2014.
di Giorgio Cimbrico
Da ANA a OAR, aspettando la prossima sigla che i sacerdoti incaricati di sorvegliare sulla virginale purezza dello sport nostro contemporaneo inventeranno per far gareggiare qualche russo, qualche russa. Dall’asettico Authorised Neutral Athletes registrato ai Mondiali di atletica di Londra siamo passati per Pyoengchang a Olympic Athletes from Russia, in cirillico OCR. E in qualche modo quell’esecrabile e diabolico nome torna a comparire. Ma la bandiera non sarà tollerata, neppure quella che un inguaribile patriota vorrà appendere nella stanza al Villaggio o tantomeno quella che un tifoso della vecchia e amata Rodina vorrà porgere a un vincitore o a chi ha conquistato un posto sul podio. La quarantena sarà applicata anche all’abbigliamento, pardon, al merchandising: nei negozi ufficiali niet a tutto quello che è griffato Russia. Tagliati becco e artigli all’aquila zarista riesumata da Putin.
Cinque cerchi / La grande abbuffata dei programmi olimpici
Sabato 27 Gennaio 2018
di Gianfranco Colasante
Gli imminenti Giochi di PyeongChang forniscono l'occasione per una riflessione sulla dilatazione raggiunta dai programmi olimpici. In Corea del Sud, tanto per restare in tema, le gare da medaglia toccheranno quota 102. Nel 1994, quando fu deciso di sfalsare di due danni la celebrazione (è ancora di moda utilizzare questo termine?) degli Invernali rispetto agli Estivi, il programma su neve/ghiaccio prevedeva solo 61 gare. In soli 24 anni, il tempo di una generazione, si è registrato un incremento del 59,8%. Una crescita dirompente che ha avuto anche impatto sull'organizzazione internazionale con un riposizionamento delle F.I., tutte largamente alimentate dal CIO tramite i diritti televisivi dello spettacolo che concorrono a costruire.
Osservatorio / Le gare di PyeongChang in TV: dove vederle?
Venerdì 26 Gennaio 2018
di Luciano Barra
Ci siamo: meno di due settimane e i Giochi Invernali avranno inizio! Fino ad oggi – al di là di alcune buone prestazioni dei nostri atleti – i Giochi di PyeongChang hanno fatto notizia soprattutto per le vicende relative al doping russo e, soprattutto, per l’inattesa partecipazione "combinata" tra le due Coree. Almeno ciò è servito a risollevare la credibilità del CIO (sospensione della Russia ed esclusione di almeno 111 atleti) e dello Sport in genere quale possibile strumento di conciliazione fra i popoli (con l’apertura verso la Corea del Nord del dittatore Kim). L’occasione mi permette di riassumere, per chi non abbia dimestichezza con gli Sport Invernali, che cosa accadrà dal 9 al 25 Febbraio. Mi pare opportuno perché, al di là di quelle discipline più popolari per noi italiani, per molte altre c’è bisogno di un prontuario specifico. Per questo merita ricordare che i Giochi Invernali includono 7 Sports (gestiti da 7 Federazioni Internazionali) e 15 discipline. Riassumiamo il tutto in questa Tabella. Considerando che il fuso di PyeongChang è otto ore avanti al nostro, l’ultima colonna potrà fornire indicazioni su “quando” sarà possibile seguire in TV l’assegnazione delle medaglie.
I sentieri di Cimbricus / Campestre: il sogno (segreto) di Lord Coe
Venerdì 26 Gennaio 2018
di Giorgio Cimbrico
“Voglio vedere il ritorno della corsa campestre ai Giochi Olimpici”, dice Sebastian Coe che, da buon britannico, nel cross è cresciuto spesso schierandosi al via di campionati in cui, come nelle prove di galoppo o di siepi, venivano indicate le condizioni di giornata: di solito, heavy mud, fango pesante. Naturalmente Lord Coe, che ha passato magnificamente i 60 ma ha molto presenti le necessità di aggiornamento del prodotto che vende, ha precisato che il cross deve offrirsi al passo con i tempi, vale a dire più gradevole: per i Mondiali 2019, nella danese Aarhus, previsti passaggi sui declivi erbosi attorno al museo archeologico e etnografico di Moesgaard. Sport, storia e cultura: cosa c’è di meglio?
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