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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





PianetaDonna / Talento: oltre le gare c'e' (molto) di piu'

Sabato 29 Luglio 2017

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di Anastassia Angioi

DONO. Grazia. Abilità e genio, preziosa attitudine, innata bellezza. Come la moneta del mondo antico, che da sola non basta a se stessa, che di per sè, non vale niente, ma se spesa e investita con pazienza, parsimonia e lungimiranza, diviene capace, come il più raffinato valor di scambio, di colorare di immensità la vita di ciascuno. Inesauribili combinazioni in cui trova casa, speciale infuso che scorre nelle vene, istintiva, spontanea scintilla dei corpi e delle ossa. Talento. E non c'è niente da fare, ci si nasce, di scintille. Non si può fare altro che, con attenzione e sensibilità, scovarle una ad una, capirne la natura, dar loro un nome, in qualche modo, un posto. Accudirle. Un po' come le stelle, che bruciano spavalde, sole, coraggiose, luminose nell'oceano nero del cielo. E ognuno sta, nel proprio oceano, con le proprie scintille di cui avere cura. Preziose. E nessuna ha più valore di un'altra. Alcune creature nascono eccezionali nel dipingere, nel parlare. Altre nel prendersi cura degli altri, nell'ascoltare, nel fare la mamma, nel suonare uno strumento. C'è chi sa correre più veloce di altri, chi trova tremendamente naturale scoprire nuove costellazioni. Chi è luminoso nel nuotare, nel danzare, nel volare.

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Nuoto / Il settimo sigillo di Federica: un album per la storia

Giovedì 27 Luglio 2017

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di Gianfranco Colasante

Nell'incredibile giornata di ieri - vero mercoledì da leoni per lo sport italiano - tra il luccichio delle tre medaglie d'oro mondiali (Gabriele Detti sugli 800, col campione olimpico Gregorio Paltrinieri al terzo gradino, e la tanto attesa squadra maschile di Fioretto a Lipsia), quella di Federica Pellegrini ha riflessi del tutto particolari. Destinata alla storia dove entra con impatto devastante. Settima finale mondiale sui 200 stile (la prima, con argento, nel 2005 a seguire il sorprendente secondo posto di Atene), una rimonta nella quarta vasca che finirà nei libri di tecnica con quel 28"82 che l'ha portata dal quarto al primo posto (1'54"73), un meditato e atteso regolamento dei conti con l'americana di lungo corso Katie Ledecky, che l'aveva battuta due anni fa e che non perdeva dal 2012, e l'australiana Emma McKean, che a Rio l'aveva lasciata ai piedi del podio. Tutte e due finite a 45/100, appaiate al secondo posto, segno di una resa condivisa e incondizionata.

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I sentieri di Cimbricus / Uno splendido futuro dietro le spalle

Giovedì 27 Luglio 2017

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di Giorgio Cimbrico


Sono stato costretto da un’ingenuità – probabile confini con la stupidità – a giungere a un’età ormai avanzata per accorgermi che le visioni apollinee o dionisiache che sono stati parte integrante della mia formazione, di amici che avevo al fianco o di altri trovati durante la strada, non fanno più parte dello scenario, non contano, non esistono più. Per molti non sono mai esistite. Chiarisco: sto parlando di sport, non di filosofia o di storia delle idee, lo sport in cui mi sono imbattuto nel 1960: Livio Berruti e Rafer Johnson, Otis Davis e Kaufmann, Elliott (che ebbi la fortuna di conoscere e con cui ebbi un ineressante scambio di opinioni) e la signorina Rudolph, Oerter e Hary assunsero la dimensione del bello, dell’assoluto, dell’indimenticabile, diventarono le fondamenta di un edificio, di un museo di immagini, di momenti, di sensazioni, di volti che avevano una forza che poteva essere dolcissima o sferzante: la prima volta che vidi un cambio di passo, una finta elusiva di Barry John, provai lo stso improvviso dell’anima e inserii anche il Principe di Galles nella wunderkammer della mia coscienza.

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Piste&Pedane / U-20: spirito ed energia da non disperdere

Mercoledì 26 Luglio 2017

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di Daniele Perboni

Grosseto, luglio 2017. Quattro giorni intensi e per alcuni dei protagonisti indimenticabili. E così, dopo i fasti e gli allori di Bydgoszcz, anche il centro maremmano verrà ricordato per i quattro ori, i cinque argenti e il bronzo regalati dagli Under 20 (Juniores) azzurri. (Nella foto Colombo/Fidal, Alessandro Sibilio, un eccellente 50"34) In poco più di due settimane, dunque, lo stivale si è scoperto una piccola potenza dell’atletismo. Se non mondiale almeno continentale. Guardando le medaglie e i piazzamenti nelle diverse finali potrebbe sembrare che sì, effettivamente siamo dei pezzi grossi. Non certo paragonabili a Germania, Gran Bretagna, Russia (assente) e magari ai cugini d’oltralpe, ma pur sempre una entità che sa produrre piccoli campioni. E almeno una trentina dei novantadue convocati potrebbero avere un importante futuro nel prosieguo della carriera. Attenzione, però…

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Opinioni / Grandi quattrocentisti e mediocri 4x400. Perche'?

Mercoledì 26 Luglio 2017

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di Luciano Barra

Ho fatto un tuffo a Grosseto e ne sono tornato zuppo (non solo di caldo ed umidità), ma soprattutto di entusiasmo per il pubblico presente e per le molte prestazioni degli atleti italiani, soprattutto in discipline che ci vedono da tempo assenti. Così come fatto per i Campionati Europei Under 23 mi astengo nel fare commenti sui medaglieri conseguiti. Sia chiaro sono stati ottimi e non vanno sottovalutati, ma non si può dimenticare che in queste due manifestazione mancava, in larga parte, la Russia e quindi i paragoni con le edizioni precedenti non sono possibili! Volutamente non citerò nomi perché a questo livello giovanile è giusto non esaltarsi più di tanto, anche se in questo caso le premesse ci sono tutte. Questo concetto non piace ai “federali”. La storia dimostra che non sempre le promesse possono essere mantenute. I motivi sono sempre gli stessi: un modello tecnico federale ancora troppo “decentrato” e la mancanza di motivazioni, anche perché la maggioranza dei giornali sono assenti sull’atletica in maniera drammatica. Vedremo.

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