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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Tra api e alghe l'estate di Milano

Lunedì 17 Luglio 2017

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di Oscar Eleni

Felice di passare la povera estate nella Milano gambe aperte, fra universitari che cercano col rugby, al Giuriati, una via d’uscita dalla schifosa teoria che licenziare è bello, fra volontari che cercano di salvare le api nascoste in città, dopo essere scappate dai pesticidi della campagna, mimetizzato sotto una panchina fatiscente cercando di capire se le alghe dell’Idroscalo sono peggio delle case bianche lasciate degenerare prima e dopo la visita di Papa Bergoglio. Oh Milano gambe aperte come cantavano Gino Paoli e Ricky Gianco. Sei davvero così bella come dicono i tanti visitatori fra Duomo, Cenacolo e Brera? Diciamo che, zanzare a parte, una Darsena discarica, parchi lasciati ai bruchi, si trova in giro tanta gente, costretta, per loro fortuna?, a fare estate in città e allora perché non sentirsi figli di un Dio maggiore se il Milan e l’Emporio Armani hanno rifatto le loro squadre, rimesso tutto a posto anche se da lontano molto non sembra in ordine.

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I sentieri di Cimbricus / Le giovani cavallette della Linda Cuba

Lunedì 17 Luglio 2017

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di Giorgio Cimbrico

Jordan Diaz, altissimo, elastico come Tiramolla, capace di volare come il Guerriero che non si arrende di Avatar: nemmeno 16 anni e mezzo (23 febbraio 2001) e 17,30 di triplo, mondiale giovanile strappato a Lazaro Martinez, settimo al mondo in questo momento: la risposta cubana agli altri adolescenti che hanno guadagnato la scena, Jakob, il più piccolo degll Ingebritsen, e Armand Duplantis, lo svedese che viene da Dixieland, che a 11 anni saltava 3,86 e a 17 anni e mezzo si è già lasciato alle spalle 5,90. Diaz, con quel suo rimbalzare alto e ritmato, molto sovietico: gli allenatori arrivavano dal freddo.

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Saro' greve / Calvesi: perfino l'Equipe ne parlava bene

Lunedì 17 Luglio 2017

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di Vanni Lòriga

Nel numero scorso di “sarò greve” ho accennato alle origini sabine di Calvesi. Le confermo. Il Professore Alessandro “Sandro” Calvesi nacque a Cigole, nella bassa pianura bresciana, ma suo padre Francesco era di Tofia, in provincia di Rieti. In gioventù aveva prestato servizio, come medico di bordo, su transatlantici tedeschi, Durante una crociera conobbe la signorina Emma Diletta Tavolazzi, di ottima famiglia cigolese. Colpo di fulmine, matrimonio ed il dottor Calvesi diventa medico condotto di Cigole, Dal matrimonio nasceranno due figli: Giovanni, anche lui dottore in medicina, ed Alessandro. Destinato ovviamente alla professione medica, la sua passione per lo sport lo indusse a scegliere l’Accademia Fascista di Educazione Fisica, ospitata in quel famoso Palazzo Acca che ora è sede del CONI.

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I sentieri di Cimbricus / Quarto di miglio sempre piu' corto

Sabato 15 Luglio 2017

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di Giorgio Cimbrico

“E’ giovane e ha poca esperienza ma credo possa correre in meno di 43”. Se non sarà quest’anno, sarà il prossimo”: così Quincy Watts su Fred Kerley. Lontano dall’aver provato rabbia o disappunto per esser stato privato del record NCAA, l’eroe di Barcellona, come venne etichettato in un divertente spot pubblicitario vecchio un quarto di secolo, oggi coach all’amatissima USC (i Troians) ha preso idealmente sotto le ali il 22enne di Taylor, Texas, che alla A&M University ha riservato laceranti acuti primaverili prima di andare a conquistare un posto nella squadra USA per i Mondiali di Londra. In sintesi: 43”70 e settimo posto nella lista di sempre, cinque prestazioni tra quel picco e 44”11 (con il 44”03 che gli ha assicurato la vittoria ai Trials di Sacramento) e quattro “passeggiate” tra 44”30 e 44”85.

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Italian Graffiti / Maradona batte Cialdini 3-0 (a tavolino)

Giovedì 13 Luglio 2017

maradona

di Gianfranco Colasante

Nei giorni scorsi, come si ricorderà, agli onori della cronaca è salito il conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli a Maradona, per i napoletani ancora un mito. Anche se, ... Certo il personaggio, come calciatore, non si discute pur con qualche eccesso (quel gol agli inglesi spinto in rete con la mano), un po' meno come allenatore dell'Argentina (chi non ricorda quando portò i suoi direttamente dal mare ai 3500 metri di La Paz: finì 6-1 per la Bolivia), avventatamente guidata nel 2010 al disastro sudafricano. Ma tutto questo adesso non è in gioco. L'amore dei napoletani, o almeno di una parte consistente di loro, resta integro e viene tramandato alle nuove generazioni. Un sentimento che deve aver spinto il sindaco De Magistris ad un passo che per moltissimi era un dovere, per (pochi) altri un azzardo.

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