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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Modeste proposte: il futuro e' adesso

Venerdì 21 Luglio 2017

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di Giorgio Cimbrico

Il nuoto – anzi, le discipline acquatiche – hanno saputo fare il salto di qualità, si sono adeguate, sono moderne, al passo con i tempi. Mica come l’atletica che è vecchia, con le ragnatele, la polvere del tempo, etc. L’altro giorno, cambiando canale (zapping, mai) mi è capitato di vedere una gara in cui si alternavano un tuffatore da un metro e una tuffatrice dai dieci metri. Deve essere l’ultima invenzione che segue le staffette miste, il sincro ambosessi (essendo di una certa età, preferisco ancora i film con Esther Williams) e i tuffi che continuano a moltiplicarsi come i pani e i pesci o il vino alle nozze di Cana. Gesù – per sfortuna sua - non prendeva lo straccio di un diritto tv.
 

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Cinque Cerchi / Nuoto: Federica batte Pietro 33 a 32

Giovedì 19 Luglio 2017

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di Gianfranco Colasante

Tra pochi giorni, con l'inizio dei Mondiali di Budapest, il nuoto italiano valuterà il suo stato di salute del dopo Rio, aprendo nel contempo il dossier Tokyo 2020 che già conta su diversi giovani molto interessanti, come il 17enne ranista Nicolò Martinenghi. Su tutti regna ancora Federica Pellegrini (foto tratta dal suo profilo Istagram) che alla soglia dei trent'anni è a caccia del settimo sigillo mondiale (consecutivo). Arriverà o meno a Tokyo, però non è dato sapere. Ma se il Giappone è ancora lontano, l'occasione iridata è propizia per esaminare quanto hanno saputo fare i 253 nuotatori italiani fino ai Giochi del 2016. L'esordio, se vogliamo chiamarlo così, avvenne nel 1900 all'ombra della torre Eiffel, nelle acque non proprio limpide della Senna. Due furono allora gli italiani presenti: il piemontese Paolo Bussetti, settimo nei 200 dorso, e il comasco Fabio Mainoni, sesto negli insoliti 4000 metri stile libero.

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Opinioni / Il caso Zaytsev e la follia di un paio di scarpe

Mercoledì 18 Luglio 2017

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di Carlo Santi

Con questo articolo inizia la sua collaborazione a sportolimpico.it Carlo Santi, già inviato del Messaggero e autore di numerose opere sulle Olimpiadi

Un paio di scarpe da non calzare, con tutto quello che ne consegue in termini economici perché di soldi si parla, cambia lo sport. O meglio, cambia troppe regole. Il caso di Ivan Zaytsev, il pallavolista azzurro che non vuole calzare le Mizuno, che sono le scarpe dello sponsor della Federazione, ma le Adidas, rappresenta una vicenda che sa di follia. E di questa follia se ne occupa addirittura il vertice dello sport italiano. Giovanni Malagò, che del CONI è il presidente, tra una riunione di Giunta e un Consiglio nazionale trova il tempo di parlare di scarpe. La Federvolley appare bloccata per Zaytsev, prima cacciato dal ritiro della nazionale prima di tentare un altro disperato modo di farlo tornare.Tutto chiaro, tutto davvero chiaro. Ogni atleta ha il suo sponsor e nelle occasioni che contano - l’azzurro in primis - vuole indossare quell’abbigliamento. Ci sono contratti da rispettare e la squadra passa in secondo piano. Parliamo di squadra per ogni disciplina, anche quelle individuali poiché quando si è in azzurro c’è un team unico e di quel team tutti ne fanno parte.

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Piste&Pedane / Baldini: "si poteva fare anche meglio"

Martedì 18 Luglio 2017

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di Daniele Perboni

Permettete un paradosso? Due argenti e un bronzo. Sarebbe allora questo il bottino della giovane Italia ai Campionati Europei under 23 di Bydgoszcz (Polonia). Stupiti? Pensate ad un errore dello scrivente o che, sempre l’articolista in questione, abbia preso un abbaglio, sia andato improvvisamente fuori di melone? Niente di tutto questo. Le nude e fredde statistiche stanno lì, a dimostrare che abbiamo pienamente ragione. Facciamo i nomi dunque dei medagliati made in Italy. Argento: Christian Falocchi (alto), Filippo Randazzo (lungo); bronzo: Sebastiano Bianchetti (peso). Stop. Gli altri, tutti a casa con qualche rammarico. Ma come, e il resto della squadra? Quale resto? Questi sono i nostri migliori rappresentanti saliti sul podio. Gli altri, molti altri, hanno raggiunto la finale ma non hanno contribuito a mettere medaglie nel carniere.

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Opinioni / Come sopravvivere ad un'estate torrida

Martedì 18 Luglio 2017

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di Luciano Barra

L’unica maniera per sopportare l‘estate torrida che stiamo subendo è avere un minimo di aria condizionata ed un buon televisore, oltre che un computer a portata di mano. Questo è quello che ho fatto questo week-end battendo tutti i record di ascolti televisivi sportivi contemporanei. Prima Wimbledon. Chi non è mai stato a fisicamente a Wimbledon – come a Twickenam per una partita di Rugby – non sa cosa è “cultura sportiva”. In questo caso, oltre all’icona del magico impianto di Church Road, SW 19, si è aggiunta la magia di Roger Federer. Bravo Fausto Narducci sulla Gazzetta di lunedì scorso a dipingere gli aspetti umani e morali di questo campione. La Gazzetta ha così cancellato (in parte) le stucchevoli paginate sulla campagna acquisti, sul “closing” del Milan e sulle imprese morali del “Giggio nazionale”.

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