Cinque cerchi / Prende forma la squadra per PyeongChang
Giovedì 25 Gennaio 2018
di Gianfranco Colasante
Nella giornata di martedì, la G.E. del CONI - riunita nella sala dei Duecento a Palazzo Vecchio - ha formalizzato la composizione della squadra italiana per i Giochi di PyeongChang (9/25 febbraio). Per ora sono stati resi noti solo 84 nomi sui 121 che la comporranno, in attesa delle ultime verifiche e di qualche necessaria conferma. Gli azzurri saranno presenti in quattordici dei quindici sport del programma, quest'anno dilatato a 102 gare: assenti solo dal doppio torneo di hockey, ben lontani dalla qualificazione. Si può solo aggiungere che tra gli 84 nominativi sicuri gli esordienti ai Giochi sono 32, pari al 38% del totale, più o meno nella media delle passate edizioni. Occasione, quella di Firenze, che suggerisce qualche considerazione.
I sentieri di Cimbricus / Le tante anime della Grande Madre
Martedì 23 Gennaio 2018
di Giorgio Cimbrico
Back in Ussr, una vecchia canzone dei Beatles che sta per compiere 50 anni (quante cose, in quel ’68…), può tornare fresca e attuale grazie a chi è nato quando la vecchia Urss era crollata come la Galassia Centrale di Isaac Asimov: Danil Lysenko, classe ’97, secondo ai Mondiali di Londra, 2,38 subito dopo a Eberstadt, 2,36 ai primi assaggi di stagione indoor. Danil è di Birsk, Repubblica dei Bashkiri: capitale, Ufa, dove è nato Rudolf Nureyev. Back in Ussr, ritorno in Urss, dove la vita sarà anche stata difficile, amara, squallida, dove le cose funzionavano poco e male, dove i burocrati avevano la meglio, dove per lunghi anni il sospetto poteva diventare un angelo della morte, un emissario della sparizione, ma dove sapevano insegnare le cose per bene e continuano a farlo.
Fatti&Misfatti / Il scior Dondina torna in panchina
Martedì 23 Gennaio 2018
di Oscar Eleni
Dalla Milano nascosta di Paolo Valera dove trovi un personaggio che assomiglia tanto al Simone Pianigiani temporeggiatore che al momento di tirare le reti a riva ha scoperto di avere tutto e di più per dominare, pazienza se non risucirà mai a divertire. Questo personaggio è il scior Dondina, chiamato così per la sua andatura dondolane, nel caso dell’allenatore senese per questa smania di cercare una scusa buona, anche se è stato saggio a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno e lo scriviamo prima che a sua squadra vada in campo contro Cremona in una giornata da celebrare con Mercedes Sosa perché il suo Todo cambia, che ha reso ancora più bello Habemus Papam, va benissimo anche per questo basket che si tira pesci in faccia.
Saro' greve / Nuove e vecchie storie alla coreana
Lunedì 22 Gennaio 2018
di Vanni Lòriga
Alle ore 14.00 di sabato 20 gennaio l’ANSA ha “battuto” la notizia che alla cerimonia di apertura della XXIII edizione dei Giochi Olimpici invernali le delegazioni delle due Coree (Nord e Sud) sfileranno insieme (nella foto, l'accordo tripartito sottoscritto a Losanna). Ce lo aspettavamo da tempo e ne eravamo sicuri da sempre. Partiamo con una doverosa premessa. Parlare di Corea e dei suoi rapporti con lo sport diventa molto impegnativo. A titolo personale si deve riandare con la memoria agli anni Quaranta quando rividi per l’ennesima volta il film “Olympia” di Leni Riefenstahl, come dire Eleonora “solco di acciaio”. Ero da sempre affascinato dalle riprese della gara di maratona ai Giochi di Berlino.
I sentieri di Cimbricus / Ziegfeld Follies sul 38* parallelo
Venerdì 19 Gennaio 2019
di Giorgio Cimbrico
Per anni ci hanno detto che in Corea del Nord sono tutti morti di fame, che la luce è fioca, che gli inverni sono freddi e disperati, che sui mostruosi viali di Pyongyang dalle corsie a doppia cifra circola soltanto qualche nera limousine avuta dalla Cina che a sua volta l’aveva ricevuta, già vecchia, dall’Unione Sovietica, e ora ecco il “pianeta proibito” arrivare in scena come una Ziegfeld Follies: una brigata di belle e ammiccanti cheerleaders, un’orchestra stile Glenn Miller che interpreta classici in chiave moderna, indossando colorati smoking, gli uomini, e imbriloccati vestiti in lamé, le donne. (Nella foto CIO, un inno alla gioia per il passaggio della fiaccola. E la neve?)
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