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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





PyeongChang 2018 / (13) Sulla ruota di Casa Italia esce il 10

Giovedì 22 Febbraio 2018

fontana-1000 m 2

La rocambolesca ottava medaglia sui 1000, fa di Arianna Fontana l'atleta più vincente nello Short track ai Giochi, alla pari con Apolo Ohno (Usa) e Viktor Ahn (Kor/Rus).

di Gianfranco Colasante

La giornata n. 13 ha portato fortuna. Nella caotica finale dei 1000 metri dello Short track, Arianna Fontana - il simbolo della squadra italiana in Corea - terza al traguardo, ha completato il suo personale trittico di medaglie, compreso quell'oro che le era mancato nelle due precedenti edizioni. Ma soprattutto ha portato a dieci il numero dei podi scalati dalla squadra italiana, dando ragione a Giovanni Malagò che lo aveva dato per certo alla vigilia. Con quel bronzo rocambolesco ora Arianna (nella foto, sul podio dei 1000), tra gli azzurri più medagliati ai Giochi Invernali, scala una posizione e va ad occupare il secondo posto di sempre alle spalle di Stefania Belmondo. Le sue carte la nostra portabandiera le aveva messe sul tavolo già in semifinale, chiudendo al secondo posto con un riscontro cronometrico (1'29"156) che migliorava di 68/1000 il suo miglior risultato sulla distanza. Poteva dirsi pronta per la finale a cinque (la sua prima sui 1000) causa il recupero della Choi Minjeong. Finale che non ha smentito il copione di imprevibilità che caratterizza questa disciplina.

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 13. Giornata.

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I sentieri di Cimbricus / Sport, dimensione per uomini veri

Giovedi 22 Febbraio 2018



di Giorgio Cimbrico

Quando lo sport era un modo di essere, di vivere, una magnifica abitudine, una scuola, una dimensione per uomini veri, non per manichini coperti di etichette pubblicitarie, ben irrorati di soldi, dotati di immancabile procuratore che un tempo avremmo chiamato macrò, stolidamente sorridenti, dialetticamente scadenti, pronti a dire “sono qui per divertirmi” (la dimensione del dramma dove è andata a finire?), poteva capitare spesso di incontrare personaggi che oggi gli isterici a comando chiamerebbero heroes, eroi, facendo partire la colonna sonora di David Bowie. Così, trasformandomi per un attimo in Leporello e scartabellando nel mio non picciol libro, o assumendo la parte di un amanuense che, nell’aula di copia confine della biblioteca, attende una visita di fra’ Guglielmo di Baskerville (sotto la tonaca non riesce a mimetizzarsi Sean Connery), ho deciso di riesumare un paio di storie di atletica e rugby, che amo al pari delle invenzioni di Bach e della libertà creativa di Mozart.

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PyeongChang 2018 / (12) E' della regina Sofia la gara regina

Mercoledì 21 Febbraio 2018

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di Gianfranco Colasante

Una giornata come non ne capitano spesso. Il capolavoro annunciato di Sofia Goggia, voluto, cercato e realizzato quasi alla perfezione. E per di più nella gara regina dei Giochi Invernali, la Discesa, come potrebbero chiamarsi (tutt'altro che irriverente il paragone) i 100 metri o la Maratona. Ce n'è a sufficiente per osannare questa ragazza sempre sorridente malgrado nella sua vita sportiva abbia attraversato momenti terribili, tre operazioni al ginocchio e tre stagioni passate davanti alla TV, il biennio 2012/2013 e ancora il 2015. La speranza di andare a Sochi riposta in fondo al cassetto dei rimpianti, ma con l'idea fissa di dover realizzare quel sogno nato sulle nevi di casa all'età delle bambole: vincere le Olimpiadi. E se possibile farlo da regina. E così alla fine è stato, a coronamento di una stagione da incorniciare, superba anche in Coppa del Mondo. Un gioiello da consegnare alla storia del nostro sport.

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 12. Giornata. 

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PyeongChang 2018 / (11) Senza brivido non ci divertiamo proprio

Martedì 20 Febbraio 2018

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di Gianfranco Colasante

Due medaglie in meno di un'ora per Casa Italia, tanto per smuovere la classifica come avrebbero detto un tempo gli allenatori di calcio. In quaranta minuti un Argento prima, un Bronzo dopo, utili a tagliare il nastro degli otto podi, pareggiando Sochi, ma con due ori in più. Due medaglie con la coda del brivido, anzi del giallo cupo. Come è capitato nella finale della staffetta di Short track, una sorta di frenetico frullatore dove le ragazze prendono a spintoni le compagne di squadra e picchiano come fabbri le avversarie, all'occorrenza sgambettandole senza pietà con pattini affilari come lame. Se alla fine qualcuna resta in piedi, incolume, ha già del miracoloso. E finalmente ci si può sedere davanti ai monitor per stilare le classifiche. Con sorprese e ricorsi sempre all'ordine del giorno: tanto che oggi la medaglia di bronzo se l'è portata via una squadra (l'Olanda) che in pista non c'era proprio, anzi correva da un'altra parte, sia pure col corollario del record del mondo. E lo chiamano sport.

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 11. Giornata.

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I sentieri di Cimbricus / Non mi piacciono, ma un po' li invidio

Martedì 20 Febbraio 2018

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di Giorgio Cimbrico

A me i francesi non sono mai stati simpatici. Ma mica perché hanno sempre guardato gli italiani con sufficienza o con un certo livore: tutto sommato, la pugnalata alle spalle, nel giugno del ’40, l’abbiamo data noi, non loro. In compenso, ci hanno ripagato con le “marocchinate”: vedi la Ciociara e vedi anche la storia atroce, e vera, di quei mesi quando gli uomini dei tabor, comandati da compiaciuti e compiacenti ufficiali francesi, violentavano giovani e vecchie, maschi compresi.

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