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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Per una volta, porcospini a colazione

Lunedì 10 Marzo 2025

 

basketball 1 

Con troppi dolori dentro e fuori dal corpaccione invecchiato per invitare a colazione i porcospini che si sono dati appuntamento davanti alla capanna nella terra dei fuochi fatui che ci ospita.

Oscar Eleni

Non si apre la porta neppure a quel tipo chiamato Filippo champagne che sparge miele velenoso seguito da tantissimi che se ne sbattono se i miliardi vanno al riarmo piuttosto che alla sanità e sicuramente non alla scuola che quelli hanno ovviamente disertato fin da piccoli, se la pace va difesa sotto il tetto della scorta atomica offerta dai francesi come il fegato d’oca, gente che non perderà la voglia di bollicine e bella vita anche se il mondo andrà in pezzi.

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Duribanchi / "Tutto molto bello, davvero molto bello"

Giovedì 6 Marzo 2025

 

pizzul 


A tre giorni dai suoi 87 anni se n'è andato Bruno Pizzul, friulano di Cormons. Dal 1986 al 2002 la “voce” della Nazionale. Voce appassionata, competente, discreta. Mai, come oggi, eccessiva come gli “urlatori” del piccolo schermo.

Andrea Bosco

Alla prima partita della quale gli era stata affidata la telecronaca, arrivò in ritardo di 15 minuti. Aprile 1970: Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia a Como. Attardatosi a pranzo con Beppe Viola, arriva a gara in corso iniziando a raccontarla dal sedicesimo minuto. Per sua fortuna, la partita è registrata e non in diretta. E quindi, successivamente in montaggio, riesce a mettere una toppa, all'incidente. Non aveva calcolato, Bruno Pizzul, che andare a pranzo con Beppe Viola era una avventura. Beppe era un vulcano: un Silvan della parola che affascinava chiunque lo avvicinasse.

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Duribanchi / Arroganza, occhio a non esagerare

Martedì 4 Marzo 2025

 

europa-folla 


L’arroganza come filo conduttore tra passato e presente, tra finzione e vita reale, tra inganni e lealtà, tra lupi finti ed agnelli veri, tra guerre sanguinose e pace immaginata. In uno dei periodi più confusi e controversi della storia.  

Andrea Bosco

Ha scritto Washington Irving “Nulla è così oltraggioso come le aspirazioni ambiziose della volgarità che crede di elevarsi umiliando il prossimo”. Irving nel 1819 scrisse nel “Libro degli schizzi” di Geoffrey Crayon “anche una solida difesa sul carattere degli indiani d’America”, degli antichi valori. Lo cito non a caso. Da tempo sapevamo che gli americani non erano per dirla con un motto della mia Laguna “farina da far ostie”.

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Fatti&Misfatti / Tra veleni ovali e bombe cadenti

Lunedì 3 Marzo 2025

 

basket-rete 


Vecchie cariatidi che a voce alta sognano di tornare al CONI (dove hanno fatto sfracelli), al momento la striscia dello sport più assediata dalla politica dove sul tacco dodici si discute a proposito di buoi che danno del cornuto all’asino.

Oscar Eleni

Nel labirinto nepalese della capitale sventolando una bandierina dell’Europa infranta, aspettando che la coppia di medagliati ROSSI-CHECHI si prenda tutti i premi SKY di “Pechino Express” dividendoli con Mondo Duplantis che ha ricominciato a salire verso la luna, saltando con l’asta per l’undicesima volta oltre la montagna che soltanto lui, svedese della Louisiana, può violare. Adesso siamo a 6 metri e 27.

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I sentieri di Cimbricus / Il nuovo ordine riparte dal tapis-roulant

Mercoledì 26 Febbraio 2025

 

coe-bach 


Si va avvicinando lo scrutinio per prendere il posto di Thomas Bach e lord Sebastian Coe lancia segnali di distensione che possono ricordare quelli di un altro presidente, Donald Trump, tra novità, doping e trasgender.

Giorgio Cimbrico

“Meglio che uno partecipi e non stia a guardare”, ha detto nel corso di una lunga intervista televisiva. Quello che è stato a lungo a guardare è il colosso russo. E quella che, più di un’impressione, assomiglia a una certezza è che possa essere il primo non fugace accenno a un ritorno dei russi all’interno della grande famiglia dello sport mondiale e soprattutto a una partecipazione ai Giochi trumpiani di Los Angeles 2028, la città che nel 1984 non vide la partecipazione del blocco socialista, a parte la Romania di Ceauşescu.

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