Piste&Pedane / Un trisavolo calabrese per Hannah Cunliffe?
Sabato 14 Maggio 2016
L'ultimo in ordine di tempo è stato l'argentino Alejandro Gomez diventato in queste ore italiano a tutti gli effetti. E, in tal guisa, convocabile per la Nazionale che il C.T. Antonio Conte - anima e cuore già in Premier League - si accinge a portare in Francia per gli Europei dove troverebbe altri "stranieri". Quella della cittadinanza distribuita con generosità a fini sportivi (e non solo, ...) è pratica ormai consolidata da anni nel nostro sport, sempre più in crisi di vocazione tra i giovani. A qualunque livello. Un filone nel quale si innesta la ventenne velocita americana Hannah Cunliffe, al centro di una complessa operazione tecnico-familiare che - come ricorda nel suo blog il giornalista Paul Merca ("Could Hannah Cunliffe represent Italy at the Olympics this summer?") - coinvolge il padre Mike, a lungo allenatore presso Seattle Speed Track Club, la madre (mental coach) e il fratello minore Sam, speranza del basket all'Arizona State.
CONI / Rio: Snoopy guidera' la squadra olimpica
Venerdì 13 Maggio 2016
C'è da restare un po' perplessi dopo le ultime esternazioni del CONI in materia di marketing. Sembra questa. ormai, la vera missione del Comitato Olimpico. Tanto più imbarazzante, quando - a meno di 85 giorni dall'apertura dei Giochi di Rio - non c'è traccia del Club Olimpico e, tanto meno, della squadra azzurra (a proposito: per chi fosse interessato, le schede degli atleti italiani già qualificati sono consultabili sul nostro sito, sotto il link RIO 2016). E così, a quarant'otto ore dalla presentazione di Casa Italia, vista (senza rispetto alcuno per il buon gusto) come il "nuovo Rinascimento dell'Italia nel mondo", eccoci a un nuovo colpo di teatro. L'arruolamento in maglia azzurra di Snoopy - sì, proprio il nevrotico cagnetto creato da Charles Schulz - che guiderà la nostra squadra in una delle più complesse (e rischiose per noi) spedizioni olimpiche della storia recente e passata.
Basket / Ridateci Bologna, ... la gente ha bisogno di sogni
Giovedì 12 Maggio 2016
di OSCAR ELENI
Ridateci Bologna. Subito. Quella dove il basket aveva scelto di avere la sua città, il suo tempio, le sue grandi tribù, mecenati che ingaggiavano artisti, turisti che pianificavano il viaggio di nozze per vederle all’opera le grandi di Bononia cestistica. Non potete togliercela così, adesso che la Virtus - 15 scudetti, 8 Coppe Italia, 4 grandi trofei europei -, è scesa di un piano, una tristezza anche se il basket vuole essere gentile, ad usum delfino sponsorizzatore, chiamando A2 il secondo campionato dietro quello che a metà giugno ci darà la nuova squadra campione d’Italia sapendo già che a Sassari, eliminata da Reggio Emilia, sconfitta nella finale dell’anno scorso, hanno cantato una sola estate.
Opinioni / Accademia Olimpica: chissa' cosa ne avrebbe detto Zauli?
Mercoledì 11 Maggio 2016
Agosto 1963, l'Accademia Greca ad Olimpia (Zauli è il terzo da sinistra)
(gfc) Nei giorni scorsi, Luciano Barra, - scrivendo della balzana delibera del Comune di Torino (in campagna elettorale, ...) che portava allegramente le memorie del Grande Torino fuori dalla storia - si chiedeva perchè non fossero intervenuti a salvaguardia il CONI e, a maggior ragione, l'Accademia Olimpica. Che in Italia, lo ricordo per i distratti, è stata costituita all'ombra del CONI più o meno una trentina d'anni fa e che, da almeno venti, è presieduta da Mauro Checcoli, doppio olimpionico di Completo a Tokyo '64. E che trova la sua mission (come si dice oggi) in un "impegno culturale per diffondere tra le giovani generazioni i valori originali dell'olimpismo, nella loro storia e nelle attualità". Come vedete, un compito molto impegnativo.
Doping / Schwazer: l'epica ballata del figliol prodigo
Lunedì 9 Maggio 2016
(gfc) Posti in piedi sul carro, ieri a Caracalla. C'era una fila scomposta di chi spintonava per salire. Perchè una verità emerge sulle piccole passioni del momento: al termine della 50 della Coppa del Mondo di marcia, non c'è stato un vincitore solo (il redivivo Alex Schwazer), ... ma sono stati tanti, proprio in tanti, a far sapere di aver vinto. Fa un po' impressione leggere in queste ore gli epinici intinti nel miele della retorica di chi, in tempi diversi (diciamo da Londra e dintorni), aveva gridato al crucifige. Altro che vitello grasso per il ritorno del figliol prodigo, qui siamo alla ballata epica, al madrigale. Tanto che adesso, compiaciuti e sollevati, ci si potrà anche chiedere, come fa qualcuno: "ma, benedetto figliolo, perchè l'hai fatto? non ne avevi proprio bisogno di quell'Epo, ...".
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