Fatti&Misfatti / Allenatori pietosi e giocatori purulenti
Martedì 8 Novembre 2016
di OSCAR ELENI
Dalla terra dei profumi nell’India del sandalo che tutto coprono, sfinito dall’ipocrisia di allenatori che hanno paura di perdere il panino più della faccia, turbato, ma non sorpreso, dal tartufismo dirigenziale dove tutto si perdona. Meglio leggere da Mysore le demenziali accuse di chi scambia la critica per un ramarro, abituato alla servitù dei “cronisti” che servono il padrone, mai la controparte, tanto per non stancarsi a replicare. Ci voleva, però, una domenica delle palle tirate in faccia, delle difese col piumino, per sentire finalmente che esiste una musica ribelle alla Finardi anche nel basket.
Piste&Pedane / Il vento del cambiamento si ferma a Ostia?
Lunedì 7 Novembre 2016
di DANIELE PERBONI
“Basta farci del male, insieme facciamo crescere l’atletica”. Parole sante. Purtroppo sono uscite dalla bocca del signore che negli ultimi quattro anni ha tenuto il timone della FIDAL ben saldo fra le sue mani: Alfio Giomi. Colui che è tornato dai Giochi Olimpici di Rio con “zero tituli” (come già dai Mondiali di Pechino 2015) e ha speso oltre due milioni di euro per la preparazione di atleti letteralmente svaniti dal panorama nazionale e internazionale. Eclissatisi per molteplici cause, sia chiaro, non ultimi una serie infinita di infortuni che comunque non comprendiamo appieno, ma si tratta pur sempre di denari che non hanno fruttato nulla. Il dirigente grossetano è uscito nuovamente vincitore dalla contesa elettorale, com’era nelle previsioni della vigilia, sconfiggendo, ma non surclassando, lo sfidante Stefano Mei.
Radio-TV / Confessioni di un ascoltatore seriale (e non pentito)
Lunedì 7 Novembre 2016
di LUCIANO BARRA
Lo sport in Televisione, così come nella Società, è diventato da tempo un fenomeno sociale importante anche se spesso mal offerto e sfruttato solo quando la notizia fa clamore. Lo stesso vale per i giornali. Ma anche per loro sport significa soprattutto calcio e tante trasmissioni televisive e radiofoniche si titolano “sportive” quando invece sono solo “calcistiche”. Ed anche qui non sempre la parte migliore del calcio, come la miglior azione, il miglior passaggio, il gesto sportivo più leale, e tanto altro. Questo perché la parte migliore del calcio è di quelli in mezzo al campo, giocatori ed arbitri. D’altronde non è stato Mourinho a dire “Chi sa solo di calcio non sa niente di calcio?” E di sport, aggiungerei.
Golf / La Ryder Cup perde o no i soldi del Governo?
Sabato 5 Novembre
di GF. COLASANTE
Nel giorno della vittoria, arriva la notizia di una sconfitta (per alcuni). Diciamolo pure, a scanso di equivoci, non proprio da stracciarsi le vesti. Anzi. Visto che le priorità restano altre e, soprattutto, incombenti dopo le ultime tragedie. Di che stiamo parlando? Della scomparsa dalla nuova legge di bilancio (come oggi si chiama la vecchia e cara Finanziaria dalle mille brutte sorprese) delle garanzie finanziarie per la Ryder Cup 2022 e per i Mondiali di sci di Cortina 2021. In soldoni, bene non dimenticare mai, si trattarebbe di risorse pubbliche: 97 milioni in un decennio per il golf, di 130 in cinque anni per lo sci. Tanto per avere un termine di paragone, e tornare al capitolo priorità, l'esecutivo diretto da Matteo Renzi per l'ultimo devastante terremoto tra Marche e Umbria - 100.000 sfollati e oltre 200 borghi e paesi crollati e sgomberati - ha stanziato ... 40 milioni cui ha aggiunto, ieri sera, altri 11 per allevatori e coltivatori.
Fatti&Misfatti / Armati stregata: terzo KO in EuroLega
Venerdì 4 Novembre 2016
di OSCAR ELENI
Nascosto fra i tifosi freak dell’Alta Franconia, con una pietra al collo per buttarsi fra le acque del fiume Regnitz mentre loro, dopo la vittoria del Bamberg ai supplementari sull’Emporio Armani del narcisismo esasperato, se ne andranno in una di quelle birrerie famose della città medioevale. Vince, in tutti i sensi il Custer Trinchieri, più maturo, non proprio tedesco, ma abbastanza teutonico, perde in molti sensi Gelsomino Repesa che alle porte dell’inverno si trova, più o meno come allegri con la Juventus superfavorita e dominante nel campionato italiano, ma messo in difficoltà da giocatori che giovedì notte non avrebbero dovuto tornare subito in Italia, pensando alla trasferta di Torino, ma che avrebbero meritato di restare chiusi per almeno due notti in quello che un tempo a Bamberg chiamavano il carcere delle streghe.
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