CONI / Rivivono al Foro Italico il volto e la cultura di Bruno Zauli
Lunedì 7 Marzo 2016Posti in piedi (o quasi) nel Salone d'Onore del CONI, giovedì scorso, per la presentazione del volume di Gianfranco Colasante: "Bruno Zauli, il più colto uomo di sport". Un bell'avvenimento e una piacevole occasione di incontro tra forze vecchie e nuove dello sport italiano che, lo si ricordi, in Zauli ha avuto uno dei (due) protagonisti più importanti per la sua sopravvivenza alla guerra e fino a Roma '60. A Zauli, non di meno, si deve il passaggio sul versante sportivo - non privo di tensioni e di sofferti traumi ideologici - tra la dittatura e la democrazia parlamentare. Ma anche la stesura di un nuovo modello che, superando finalmente lo Sport di Stato instaurato in regime fascista, si è sviluppato aprendo la strada che, sia pure tra storture ed eccessi professionisti, porta fino ai giorni nostri. Se immaginare e prevedere il futuro, meglio ancora disegnarlo e realizzarlo, è prerogativa degli uomini grandi, Zauli è stato un grande uomo. Anzi, un grande Uomo.
Focus / 2018: Glasgow e Berlino per i primi Campionati Europei
Lunedì 22 Febbraio 2016Sette sport, dodici giorni di gara, 173 medaglie, 4500 atleti, due sedi: questi i numeri. Se ne parlava da tempo, ma oggi sono stati resi noti i progetti definitivi. Almeno a stare a quanto si legge sul sito ufficiale dei nuovi European Championships, una manifestazione multi-disciplinare che riunisce (almeno inizialmente) i Campionati Europei di sette discipline a carattere individualie. Sono esclusi gli sport a squadre. Si tratterà, nell'ordine, di Atletica, Sport acquatici (Nuoto, Tuffi, Syncro, Open Water), Canottaggio, Ciclismo (Strada, Pista, MTB, BMX), Ginnastica, Triathlon e Golf. La data prescelta, coincidente con gli Europei di atletica, è indicata per tutte le gare nei giorni 1/12 Agosto del 2018. Tutte le gare sono previste a Glasgow (nella foto, sugli stessi impianti che hanno ospitato i recenti Giochi del Commonwealth), mentre l'Atletica si disputerà allo Stadio Olimpico di Berlino, già sede dei mondiali del 2009.
Roma 2024 / Presentato il progetto: adesso va costruito il consenso
Venerdì 19 Febbraio 2016(gfc) Allora ci siamo: mercoledì 17, mentre la chiavetta Usb con la prima parte del dossier olimpico romano era in viaggio per Losanna - sede del CIO, giudice (per ora) inappellabile -, al Palazzo dei Congressi all'Eur veniva sollevato il velo sui progetti e sui misteri della candidatura. Una presentazione sontuosa, davanti a una platea affollata da un migliaio di spettatori di diversa astrazione e variegati interessi, politici compresi in prima fila, tutti in cerca di visibilità. Perchè, non lo si dimentichi, la tarda primavera porterà a Roma le elezioni per il nuovo inquilino del Campidoglio, un appuntamento che potrebbe riservare qualche sgradita sorpresa. Elezioni che dovranno ricomporre le tre componenti garanti del progetto olimpico: il CONI, il Comune, l'Esecutivo, frantumatosi dopo le dimissioni di Ignazio Marino, ch'era stato il firmatario a nome della Capitale. Sul palco, con consumata maestria, Giovanni Malagò e la direttrice Diana Bianchedi hanno fatto gli onori di casa. Sulle immagini scelte da Paolo Sorrentino e con l'impegno di Ennio Moricone a musicare l'inno ufficiale, l'idea guida che è emersa sembra essere la volontà di legare l'avvenimento olimpico al rilancio della città dai versanti artistico e culturale. Un'impresa molto impegnativa già negli enunciati.
Focus / Padri e figli: Abbagnale, basta il nome
Sabato 13 Febbraio 2016di LUCIANO BARRA
La vicenda del mancato controllo doping di Vincenzo Abbagnale merita una piccola riflessione. Che è la stessa che andrebbe fatta, e da qualche osservatore è stato fatta, sui 26 dell'atletica leggera (ancora in attesa, con giudizio sospeso almeno fino alla prossima settimana): dove stavano i dirigenti di società e quelli federali? Questo continuo scaricare, e sbattere in prima pagina, come mostri della situazione, gli atleti ha da finire. Oggi il controllo antidoping è diventato più importante della gara stessa. Gara alla quale gli atleti si avvicinano con tutta una serie di rituali e di controlli, anche esagerati. Dirigenti, tecnici, medici, da giorni sul luogo della competizione. Per il controllo doping, soprattutto nel terzo caso, l'atleta è solo, non ha dirigenti sociali, tecnici o medici che lo assistano, e non arriva il giorno prima, come per la gara, ma all'ultimo minuto.
Impianti / Quel che resta (nel ricordo ...) dello Stadio Flaminio
Giovedì 11 Febbraio 2016Come avviene periodicamente da tempo, si torna a parlare dello Stadio Flaminio e del degrado che lo sta condannando a una fine ingloriosa. Una sorte emblematica, quella del Flaminio, un monumento che figura tra i maggiori esempi dell'architettura razionalista, non solo sportiva. Tanto più che l'impianto - se rimesso a norma e restituito alla città e allo sport nazionale - sarebbe un supporto formidabile in appoggio alla candidatura per Roma 2024. La storia è nota. Lo stadio, o quel che ne resta, sorge sul terreno che nel 1911, per le celebrazioni per il cinquantenario del Regno, l'architetto Marcello Piacentini utilizzò per costruire un impianto di sapore ellenistico. Dopo il restauro del 1927, il passare del tempo incise righe profonde sull'impianto che, malgrado un pistino a quattro corsie con fondo in pozzolana, venne per lo più utilizzato per il calcio. Per di più, dal 1929 al 1951, fu sede del CONI e delle Federazioni.
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