Londra '17 / (2) Justin Gatlin costringe Bolt alla resa
Sabato 5 Agosto 2017
di Gianfranco Colasante
Se qualcosa non torna nella sconfitta di Usain Bolt - annunciato all'ultima passerella (ma sarà poi vero?) - è la maniera imprevedibile con la quale è arrivata. Inattesa, forse, dipanata secondo un copione che nessuno immaginava. Tanto più dopo aver visto l'ex fulmine giamaicano superato dalla novità Coleman in semifinale, dove era parso concludere col freno a mano tirato. In finale è stata tutta un'altra cosa. Partito male, quasi impacciato dalla sua stessa stazza, Bolt ha stentato a trovare un assetto di corsa decente, costretto dopo una trentina ad inseguire in affanno il ventunenne Coleman, il più rapido allo sparo, che correva alla sua destra. Forse sta proprio in quel differenziale allo stacco - 0,183 per Bolt, 0,123 per l'americano - la spiegazione di quanto si è visto in uno stadio più colmo del solito. Alla fine, tra i due, è spuntato Justin Gatlin che ha messo tutti d'accordo. Per la più clamorosa delle rivincite.
Londra '17 / Finisce qui (forse) il regno di Usain Bolt
Sabato 5 Agosto 2017
di Carlo Santi
Usain Bolt scende dal podio, Justin Gatlin si riprende il regno che era stato suo tanti anni fa, prima alle Olimpiadi di Atene 2004 e poi, l’anno successivo, al Mondiale di Helsinki dove ha bissato l’oro anche nei 200 metri. Non è più un ragazzino, Gatlin: di anni ne ha trentacinque mentre il suo rivale Christian Coleman, secondo alle sue spalle, ne ha ventuno (foto IAAF). Il campione di Londra 2017, che il pubblico dello stadio di Stratford ha sempre fischiato in ogni sua apparizione per via del passato legato al doping, errore che ha pagato a caro prezzo, ha mostrato grande coraggio nella sua carriera ripresa nel 2010 dopo la squalificata cominciata quattro anni prima. Fischiarlo va bene, ma chi può farlo?
Londra '17 / La bella impresa di Re Davide
Sabato 5 Agosto 2017
di Daniele Perboni
Si spegne la televisione con un certo rammarico per l’esclusione dei due azzurri in gara, e dopo aver assistito alla splendida finale dei 10.000, dominata dal quel gran somalo di Mo Farah (26’49”51, miglior prestazione mondiale 2017). La mattinata di sabato 5 agosto, però, ci porta un’ottima prestazione fornita da un quattrocentista: Davide Re. Il ragazzo, una delle stelle nascenti della nuova linfa italiana (che questa sviolinata non gli porti in dote un sacco di sfiga …), si esibise in una rincorsa entusiasmante, superi cinque avversari in trenta metri e centra una splendida promozione alle semifinali sul giro di pista.
Londra '17 / L'Africa corre sempre piu' forte
Sabato 5 Agosto 2017
di Vanni Lòriga
Ho sempre amato la corsa dei 10.000 metri piani. I motivi sono molteplici. Li elenco. Il primo è legato al fatto che disputai la gara per un paio di volte quando militavo nel CUS Roma di Giuseppe Cuccotti. Gli studenti della Sapienza disdegnavano in genere le gare lunghe. Uno dei più audaci era Mauro Mellini, poi deputato radicale e fautore del divorzio (e membro laico del Consiglio Superiore della Magistratura), che si avventurava sino a disputare prove sul doppio giro di pista. Era soprannominato “nuvoletta” perché quando partiva con le prime falcate sollevava zolle di tennisolite. Gino Roghi, matematico in seguito valorosissimo docente a San Pietro in Vincoli, era titolare della prima frazione della 4x100 azzurra ed un paio di volte, per esigenze societarie, affrontò i 400 metri.
Londra '17 / (1) La terza volta di Farah non nasconde i problemi
Venerdì 4 Agosto 2017
Gianfranco Colasante
L'atletica senza futuro sta provando ad inventarsene uno ripartendo da Londra, Stadio Olimpico sold out, esattamente come lo era stato ai Giochi del 2012. Dei quali, per questi Mondiali, ha mantenuto almeno i colori se non le atmosfere. Ma gli atleti? Quelli ci sono, e sono tanti, in arrivo specie dall'Africa, ma il libro di Usain Bolt che chiuderà qui il capitolo finale lascia aperti non pochi quesiti. Negli ultimi anni tutto ha ruotato attorno al fulmine giamaicano, ora apparso impacciato nella prima delle sue ultime tre volate sui 100. Adesso pare ancora più chiaro che la sua successione sarà problematica. Anche se la ricerca dei nuovi personaggi non sembra essere il maggior problema che Seb Coe si trova a fronteggiare.
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