Fatti&Misfatti / Tempo d'estate: benvenuti a Bugiardilandia
Lunedì 7 Agosto 2017
di Oscar Eleni
Dalla piazzetta di Le Piastre, nel pistoiese, dove l’ironia di Paolo Hendel ha fatto divertire il mondo dei ballisti, quelli che vanno a cena con potenti e cardinali, mentre ci facevamo promettere dal “sindaco” una cittadinanza onoraria per molta gente dello sport, quindi anche del basket, nel paese più bugiardo del mondo. Per i giornalisti no? Sì, ma quelli sono fuori categoria. Festa grande, cacciaballe del mondo riuniti in un borgo a 14 chilometri da Pistoia dove le poste funzionano ad orario ridotto e non c’è più una banca. Magari questo succede anche in altre parti dove non puoi vincere il bugiardino d’oro, però il posto merita un brindisi per dimenticare chi ti invita a giocare e poi fa di tutto per nasconderti il piacere del gioco.
Londra '17 / Il "giro" in meno 43 secondi? Ce lo spiega la Rai
Lunedì 7 Agosto 2017
di Vanni Lòriga
Tradendo la mia natura e le mie abitudini, questa volta anziché “greve” sarò elogiativo, pur non giungendo all’adulazione. Voglio rivolgere il mio apprezzamento alle telecronache RAI. Quando si afferma che la emittente di Stato adempie ad un servizio sociale e culturale si afferma solo la verità. Se non ci fosse Mamma RAI ed i suoi inviati certe cose non le avremmo mai sapute. Per esempio avrei continuato a pensare che ANA sia la sigla della Associazione Nazionale Alpini (ovviamente d’Italia, …). Si tratta invece degli Atleti Neutrali Autorizzati, cioè dei 19 russi "buoni" ammessi a gareggiare. La notizia è tanto interessante che il telecronista principale l’ha ripetuta almeno trecento volte. Si parla della tecnica di comunicazione nota come martello pneumatico, basata sulla reiterazione del concetto, una figura retorica detta “poliptoto”.
Londra '17 / (3) Che fine faranno i 10.000 metri?
Domenica 6 Agosto 2017
Gianfranco Colasante
Il bel sesto/quinto/sesto posto di Daniele Meucci al fotofinish, sempre con i primi sin dalla partenza, inatteso forse, di certo meritato e per più arricchito dal primato personale, fornisce l'occasione per chiedersi perchè gli organizzatori abbiano voluto concentrare le gare "lunghe" di corsa nelle prime 72 ore di questi Mondiali. La collocazione dei 10.000 degli uomini nella giornata d'apertura si giustifica con l'attesa per una vittoria dell'idolo Farah, un po' meno quelli delle donne nella seconda (gara molto meno interessante della prima), ma stupisce che abbiano voluto esauire la doppia pratica Maratona addirittura in una sola mattinata. Come a volsersi togliere il problema. Non era mai accaduto prima.
Londra '17 / La maratona di Meucci, una scelta giusta
Domenica 6 Agosto 2017
di Daniele Perboni
Iniziamo dal maratoneta pisano, allenato da Massimo Magnani, ex CT azzurro e, a sua volta, ottimo maratoneta nei secoli passati: ottavo ai Giochi di Mosca 1980 e personale sui 42 chilometri di 2 ore 11 minuti e due secondi (Hiroshima, aprile 1985). Crono che in pochi fra gli specialisti nostrani di quest’ultimo scorcio di secolo possono inserire nel proprio carniere. Ma, come si dice con troppa nostalgia dei tempi andati, questo è quanto passa il convento. Meucci, si diceva. Sesta piazza e primato personale (2h10’56”), migliorando di 12 secondi quel 2h11’08” che nel 2014 a Zurigo gli regalò il titolo continentale. Meucci, secondo degli Europei in un mare ribollente di specialisti extracomunitari.
Londra '17 / Il piu' veloce? Ma sempre Bolt, ovviamente
Domenica 6 Agosto 2017
di Vanni Lòriga
Aduso come sono, per patrimonio genetico e per scelta di vita, a mingere contro corrente non riesco a partecipare al cordoglio generale per l’uscita di scena di Usain (gioiellino, ninnolo) Bolt (fulmine). Alla domanda di cosa sarà l’atletica dopo di lui rispondo con un altro quesito: cosa fu l’atletica dopo Jesse Owens e Carl Lewis? Cosa è stato il salto in lungo dopo l’8.90 di Beamon? Cosa è stato il mezzofondo veloce dopo Harbig? Figuratevi che alcuni anni fa un collega straniero, peraltro assai preparato, mi chiese chi mai fosse questo a lui ignoto rivoluzionatore della corsa. Non riesco a condividere i piagnucolosi appelli affinché "Lui" non se ne vada: mi sembra di riascoltare “Ah, resta cu’ mme’” di Pino Daniele.
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