Londra '17 / Tutto ebbe inizio da un'idea di Nebiolo
Giovedì 3 Agosto 2017
di Vanni Lòriga
Da venerdì 4 a domenica 13 si tengono a Londra i 16.mi mondiali di Atletica. Tutti sanno che la prima edizione si è disputata ad Helsinki dal 7 al 14 agosto 1983. È opportuno ricordare che la definizione ufficiale è “IAAF World Championship in Athletics”, cancellando finalmente l’aggettivo “leggera”. Del tutto improprio questo attributo, anche perché nessuno parla adesso di Atletica Pesante, termine che non esiste più da svariati decenni. Vanno inoltre chiariti i tempi di nascita della manifestazione. Fu deciso che anche l’Atletica avrebbe avuto un suo Campionato Mondiale nel 1978, durante i lavori del Congresso IAAF tenuto a Puerto Rico. Nel marzo di due anni dopo il Consiglio della Federazione Internazionale, riunito a Parigi per il Campionato mondiale di cross, esaminò le candidature di Los Angeles, Tokyo, Stoccarda ed Helsinki.
Cinque Cerchi / La pace armata (di soldi) tra Parigi e Los Angeles
Mercoledì 2 Agosto 2017
di Gianfranco Colasante
Il progetto di Thomas Bach - ferrigno padrone del CIO -, proposto sotto il nome di Agenda 2020, si è realizzato in anticipo. L'ipotesi di assegnare in contemporanea due edizioni dei Giochi estivi, ai più parsa inizialmente come una bizzarria, si è concretizzata con il raggiunto accordo tra i comitati promotori di Parigi e Los Angeles. Le due città superstiti di un quintetto che - in vista dell'edizione 2024 - aveva via via perso per strada Amburgo, Budapest e Roma. Quindi passo indietro dei californiani e niente lotta all'ultimo voto, per una decisione - come dire - presa a tavolino. Parigi avrà i Giochi del 2024, occasione per celebrare il centenario dell'edizione 1924 di Eric Liddell e Harold Abrahams di "Chariots of Fire", e Los Angeles quella del 2028. Entrambe potranno raggiungere Londra come città sedi di tre Olimpiadi.
I sentieri di Cimbricus / A Londra, dove tutto ha avuto inizio
Mercoledì 2 Agosto 2017
di Giorgio Cimbrico
Giusto che finisca lì, a Londra, la città che lui ama, la città del carnevale giamaicano di Notting Hill, quella che hanno chiamato Babilonia ed è la madre enorme, cinica e generosa, di tutto quel che si può chiedere al mondo: un’anatra laccata, una passeggiata tra i docks diventati di moda, i magnifici Piero della Francesca della National Gallery, comprati, non saccheggiati come dicono troppi italianuzzi. Giusto che il Lampo Bolt si spenga dolcemente, senza cortocircuiti, nello stadio della sua seconda tripletta, in una serata dove i ragazzi entreranno dopo aver pagato un biglietto che costa 9 sterline e 58 penny e, conoscendo gli inglesi, saranno pochi quelli che lo butteranno via.
Nuoto / Budapest '17: il miglior "mondiale" di sempre
Martedì 1 Agosto 2017
(gfc) Il numero 17 - quello progressivo dei Campionati Mondiali organizzati alla Duna Arena di Budapest, dopo la rinuncia di Guadalajara che non trovò i 100 milioni di dollari necessari - ha portato fortuna al nuoto italiano. In senso lato dal momento che il termine va allargato ad altre discipline: Sincro, Tuffi (ora anche dalle Grandi altezze), Nuoto di fondo, Pallanuoto (due tornei non proprio felici, per noi conclusi entrambi con un sesto posto che lascia un po' di amaro). Un ventaglio di cui hanno saputo approfittare innanzi tutto gli Stati Uniti con un record di 46 medaglie (38 solo in piscina), livello mai raggiunto prima, e soprattutto in grado di mettere in acqua i due nuotatori simbolo della rassegna: la collaudata Katie Ledecky (tre medaglie d'oro, ma sconfitta sui 200 da Federica Pellegrini) e il più nuovo Caeleb Dressel, che a Budapest ha vinto sette volte (proprio come Michael Phelps nell'edizione 2007). Non lontano la svedese Sarah Sjostrom, prima a scendere sotto i 52" nei 100 (51"71) e che ha rinunciato ai 200.
Fatti&Misfatti / Tra nuoto ed atletica, fermiamoci al basket
Martedì 1 Agosto 2017
di Oscar Eleni
A cavallo dell’anticiclone Lucifero mandando al diavolo tutti quelli che difendono i torti con più vigore dei diritti. Volevamo portare tutti a Budapest, sull’isola Margherita, ad ascoltare la fontana musicale, perché fra Buda e Pest, scivolando sul Danubio che gli inviati più “ furbi” hanno finalmente visto senza il blu degli Strauss, nella città di Francesco dove c’è la sede del Ferencvaros, abbiamo scoperto un’Italia che vince anche se il volante è storto, anche se molti ti sussurrano che è ora di ritirarsi come hanno tentato con Wandissima Pellegrini prima di scoprirne l’immensità che non oscura altre grandi storie di campionesse nate da noi, ma le rafforza. Succede sempre che dopo grandi imprese si vada verso il muro della gloria per ridipingere tutto, meglio Pelè o Maradona, Coppi o Bartali, meglio la Simeoni o la nostra duecentista che più libera non potrebbe essere dopo essersi tolta le catene dei 400 che pure sono stati suo territorio di caccia?
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