Atletica / Grande festa per gli 80 di Beppe Mastropasqua
Sabato 26 Novembre 2016di OSCAR ELENI
Dall’Osteria del Treno nella zona milanese della stazione centrale. Ospite felice dell’atletica come avevamo imparato ad amarla in Gazzetta sotto la guida di Alfredo Berra, convitato con tanti sassolini nelle scarpe pensando a quello che è oggi, uno dei tantissimi che sentivano l’obbligo di applaudire da quel regno magico del cibo e del liberty gli ottant’anni di Beppe Mastropasqua, dirigente sportivo come non se ne trovano più. Anima, mente, energia della Pro Patria che ha fatto storia e, fortunatamente, continua a farla in un mondo dove devi persino litigare per avere una pista decente all’Arena, per poterti allenare al XXV Aprile. Raduno per credenti che hanno vissuto l’epopea in blu, le Grandi Notturne, gli anni dei trionfi, di squadra, dei campioni che Mastro ingaggiava parlando al loro cuore, ma senza mai dimenticare che dopo lo sport ci sarebbe stata la vita e per questo non li voleva soltanto bravi sul campo, ma cercava anche di trovare un lavoro per loro, una strada che potesse conciliarsi con il grande sport.
Amarcord / Quando a scuola c'era lo sport ...
Giovedì 24 Novembre 2016Leggo oggi sul Corriere della Sera un elzeviro di Beppe Severgnini che mi permetto di segnalarvi. Senza fare valutazioni inopportune, mi pare che (almeno questa volta) le sue riflessioni coincidano largamente con le mie e, mi auguro, con quelle di molti di voi. Semmai, come vedremo, manca una domanda finale sulla quale torneremo. Dunque, Severgnini si riporta un po' indietro, ai tempi nei quali frequenatava (anni Settanta?) il liceo-ginnasio Racchetti di Crema, per ricordare il suo movimento studentesco, "quello bello e sano, quello che molti di noi ripiangono". Ecco quanto. "La campanella dell'intervallo era il fischio d'inizio. [...] Avevamo 15 minuti, non c'era tempo da perdere. Cortile di terra battuta, le colonne del portico come porte, le ragazze alle finestre (speravampo ci guardassero, volevano solo prendere aria). La fine dell'intervallo valeva come triplice fischio dell'arbitro (che non c'era)."
Sette Giorni / Dalle Universiadi alle incertezze di Tor di Valle
Mercoledì 23 Novembre 2016UNIVERSIADE (22 Nov) La Giunta del CONI continua il suo giro d'Italia e si riunisce a Castel dell'Ovo. Piatto forte l'appoggio all'organizzazione della Universiade 2019 assegnata il 5 marzo scorso dalla FISU alla città di Napoli e alla Campania, la prima in Italia dopo quella di Torino 1959 targata Primo Nebiolo, un'era geologica fa. "Grande sfida e grande opportunità", ha detto il presidente Malagò con retrogusto amaro per Roma 2024. Le gare, 14 discipline, dovrebbero tenersi nella zona degradata di Bagnoli, per il cui recupero il governo ha stanziato 270 milioni. E, a proposito di fondi, il discusso governatore Enzo De Luca appena finito sotto la lente dell'Antimafia (per capirci, lo stesso che vorrebbe uccidere Rosy Bindi) ha annunciato un primo stanziamento di 20 milioni. Si dice che per le sole garanzie alla FISU ne occorrerebbero 13, ... Staremo a vedere, anche perchè gli impianti da rimettere a norma a Napoli e dintorni (compreso il San Paolo) sono almeno una cinquantina.
Piste&Pedane / La stagione che verra', da Chia a Londra
Martedì 22 Novembre 2016di DANIELE PERBONI
Ore 18,00 di lunedì 21 novembre. Sono ormai quindici giorni che non mando il solito compitino al “diretur”. Sarà in allarme? Non penso. Il materiale, la “roba”, non gli manca per allietare i lettori. Dunque tranquillamente accendo il fido Mac. Preparo la pagina e… resto immobile. Azz… e che ci scrivo ora su codesto foglio bianco? La rubrica che da qualche mese curo, forse immeritatamente, fate voi, si chiama Piste&Pedane e, guarda caso, riguarda quella roba lì. Tutto quanto accade su piste, pedane e dintorni. Ma, sinceramente, cosa è successo di tanto eclatante in queste due settimane, a parte i soliti fatti di cronaca?
Fatti&Misfatti / Quando illusioni e delusioni fanno rima
Martedì 22 Novembre 2016di OSCAR ELENI
Reduce da un sauna tour, la versione lappone del Nirvana. Ne avevamo bisogno dopo aver visto certe facce quando l’Emporio Armani è uscito dall’arena di Belgrado avendo perso le piume che si era messo in testa dopo il successo sui baschi a Desio, nell’esilio dove hanno fischiato Bargnani sorprendendo gli stessi che se la godono quando sono in campo e la gente ulula contro i loro avversari, dove non abbiamo scoperto niente di nuovo sulla civiltà sportiva nazionale. Fra i cittadini di Ruka Kuusamo vogliono sapere soltanto dell’Eurolega, anche loro sanno che nel nostro campionato magari nessuno si scansa se passa Milano, ma la competizione langue, sta sotto i 10000 d’ascolto televisivo dice u viperignu, in effetti abbiamo meno spettatori che a molte partite di pallavolo femminile.
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