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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Una maratona che restera' nella storia?

Giovedì 21 Settembre 2017

berlino-maratona 2

di Giorgio Cimbrico

Il 9 agosto 1936 il coreano Sohn Kae Chung, giapponesizzato dai feroci conquistatori in Kitei-son, vinse la maratona (olimpica) di Berlino in 2h29’19”. Domenica chi taglierà il traguardo nei pressi della porta di Brandeburgo impiegherà quasi mezz’ora di meno. New York sarà anche suggestiva, Londra splendidamente organizzata, ma è Berlino la maratona più veloce, quella che ha cambiato il volto dei 42 km e 195 metri o delle 26 miglia e spiccioli. Nella città del Muro, oltre a quello che aveva spaccato la città in due, ne sono caduti quattro, quelli delle 2h05’ (Paul Tergat nel 2003), delle 2h04’ (Haile Gebrselassie nel 2008), delle 2h03’ (Dennis Kimetto nel 2014) e, parliamo di donne, delle 2h20’: Naoko Takahashi nel 2001.

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Cinque Cerchi / Solo un gioco i Giochi a Milano?

Mercoledì 20 Settembre 2017

sala maroni 2

di Fabio Monti

Nonostante il vertice di queste ore fra il sindaco di Milano, Beppe Sala, e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni (non era a Lima), per un aggiornamento sullo stato dell’arte, l’interesse della capitale economica d’Italia per un’eventuale candidatura ai Giochi Invernali del 2026 al momento è pari allo zero. La vicenda, vista da questa parte della barricata, sembra evidenziare la volontà delle istituzioni politico-sportive di farsi notare. Dopo il no di Roma a Roma 2024 e la doppia scelta di Parigi e Los Angeles, con una decisione che ha ricordato quella di Blatter del 2010 per i Mondiali di calcio del 2018 e 2022, proviamo a candidare Milano ai Giochi invernali del 2026, visto che quelli estivi del 2032 sono troppo lontani.

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Piste&Pedane / Se qualcosa e' cambiato, non ce ne siamo accorti

Mercoledì 20 Settembre 2017

2017-60hs 2

di Daniele Perboni

"Parturient montes, nascetur ridiculus mus". Orazio, Ars poetica, 139 (Wikipedia).

Una settimana è trascorsa dallo storico evento che avrebbe dovuto stravolgere e cambiare le sorti dell’atletismo patrio. Per chi ha la memoria corta o, più semplicemente, non sa a chi o a cosa ci riferiamo, rammentiamo che l’argomento in questione è l’analisi fatta dalla commissione dei saggi, esperti, dotti, specialisti, competenti guidati dal gran capo il toscano barbuto Alfio Giomi, sullo stato di salute dello sport regina (ma è ancora tale? almeno in queste lande desolate?) dopo la caporetto londinese dell’estate scorsa. Insomma ci si attendeva qualcosa di grande, sommo, geniale. Una rivoluzione proprio no (non ne hanno la stoffa o il coraggio?) ma, insomma, almeno una “manifestazione di protesta” con tanto di pugni picchiati sul tavolo quelle sì. Invece: un topolino.

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Cinque Cerchi / Parigi 2024, la razionale scelta della nostalgia

Martedì 19 Settembre 2017

parigi-1924 2

di Gianfranco Colasante

La promessa più ardua da mantenere per il sindaco Anne Hidalgo, sarà rendere limpide le acque della Senna fino a potervi disputare, come previsto, le gare di nuoto libero. Ma c'è molto altro nella proposta francese per il 2024. Le foto giunte da Lima - 131. Sessione del CIO - al momento del "veni, vidi, win" di Thomas Bach, hanno mostrato al mondo la forte commozione del sindaco di Parigi, dapprima dichiaratasi molto perplessa sul tema olimpico e poi convertitasi all'idea dopo gli attentati islamici. Infatti, se è vero che sulla nuova candidatura di Parigi (la quarta in un quarto di secolo) ha pesato il valore mediatico del centenario (nella foto, la cerimonia di apertura del 1924), è anche vero che il progetto sin dall'inizio ha puntato sull'eredità che i Giochi 2024 potranno lasciare alla città. Sull'esempio di Barcellona e di Londra, più che di Rio. E che, almeno a stare alle intenzioni, non paiono trascurabili.

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Fatti&Misfatti / L'eredita' dell'Europeo? Il ritorno del "Boscia"

Lunedì 18 Settembre 2017

slovenia 2

di Oscar Eleni

Dalla casa milanese degli spiriti vicina a via Washington dove è nato Sandro Gamba. Una palazzina di guerra. Contesa per la guerra. Era il consolato serbo. Dopo anni scoprirono che nel trattato di pace quella bella villa fra alberi secolari toccava alla Slovenia. Non ci sono mai entrati. Purtroppo sembra che l’abbiano ceduta. Forse nascerà un palazzo ad otto piani tanto per gradire, ma d’altronde, come diceva Celentano per la sua via Gluck, anche le giunte illuminate cedono al potere dei mattoni là dove c’era l’erba ... Premessa per giustificare il travestimento che abbiamo trovato domenica sera, in pieno diluvio, per vivere la finale europea del basket vinta meritatamente da una meravigliosa Slovenia sulla Serbia due, quella tradita da molte assenze e da Teodosic.

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