Piste&Pedane / Storie di ordinaria normalita'. Forse.
Martedì 17 Ottobre 2017
di Daniele Perboni
Storie di ordinaria normalità? Leggiamo. “Giacomo Gargano, presidente Federmanager Roma, e, su delega del presidente Fidal, Alfio Giorni, Fabio Pagliara, segretario generale Fidal, hanno firmato a Roma un protocollo d'intesa per il recupero dell'autostima in manager inoccupati attraverso la pratica del running”. Leggiamo la notizia e la prima reazione, … meglio tralasciarla. Potremmo essere passibili di denuncia per vilipendio a tutto. Non contenti, continuiamo a farci del male e proseguiamo: “L'Associazione territoriale dei manager dell'industria e la Federazione italiana di atletica leggera, in collaborazione con la facoltà di Psicologia dell'Università 'La Sapienza' di Roma propongono il progetto 'Salute del manager, sport e resilienza: miglioramento delle performance e perseguimento degli obiettivi: Pensato per i manager inoccupati, ma esteso anche agli occupati, il progetto prevede sei mesi di allenamenti personalizzati e di gruppo, sotto la supervisione di un trainer Fidal con la possibilità di partecipare anche a gare ufficiali”.
Fatti&Misfatti / A quando "delfini soldati" anche nel basket?
Lunedì 16 Ottobre 2017
di Oscar Eleni
Dalla base militare di San Felipe, nella Baja California, dove Leonardo Di Caprio e i biologi della fondazione che finanzia aspettano il ritorno dei "delfini soldato" con qualche vaquitas, focene deliziose in estinzione e da salvare. Servirebbero anche al basket italiano, diciamo allo sport italiano in genere questi soldati da recupero per specie in estinzione. Tipo il giocatore italiano di qualità per aree pitturate, battaglie vicino al canestro. Una guerra ai predoni, agli sbruffoni, come quella che ha fatto sempre Julio Velasco tornato finalmente a parlare in una bella intervista alla Piccardi del Curierun. Ci servirebbero i delfini militari per salvare quelli che, come il grande argentino con base a Bologna vicino alla zona Robinson della De Salvo che al volley ha lasciato l’anima prima di cercare sollievo nella grande cultura, allenerebbero i bambini pur di non smettere, per creare barriere protettive a Romeo Sacchetti e Boscia Tanjevic che si stanno giocando la testa della classifica nel girone infernale dove la domanda è sempre la stessa: chi sta peggio dei due?
I sentieri di Cimbricus / La generazione del Sessantotto
Lunedì 16 Ottobre 2017
di Giorgio Cimbrico
Da quattro giorni siamo entrati nel 50° anniversario di Messico ’68. Mi sto dando da fare, scrivendo, proponendo, ricercando, perseguitando per l’ennesima vota i testimoni, perché per me e per quelli che, con qualche variazione di millesimo, appartengono alla mia generazione, quell’Olimpiade è stata una rivelazione, una trasfigurazione, un improvviso, una visione. Ce n’è abbastanza per dare un senso a una vita. TH Lawrence si innamorò delle antiche civiltà dopo che Wooley, all’Ashmolean Museum di Oxford, gli mostrò qualche sbrecciata tavoletta ittita e assira.
Saro' greve / Perche' Panetta ha corso sempre da solo
Lunedì 16 Ottobre 1978
di Vanni Lòriga
Ho personalmente conosciuto Francesco “Frank” Panetta a Francavilla a Mare, periferia di Pescara, a metà ottobre del 1978. Reduce dal Campionato Europeo di Praga, ero ancora esaltato per le imprese di Sara Simeoni, di Pietro Mennea e di Venanzio Ortis. Vivevo ancora momenti di giustificata euforia che mi furono rinnovati da una battuta di Roberto Zuccaro, stimatissimo giudice di partenza pescarese (ed ex-saltatore con l’asta), che mi disse: “Ero a Fiuggi a passare le acque per un calcolo che mi affliggeva da tempo e di cui riuscii a liberarmi dopo aver letto la cronaca della vittoria di Venanzio sui 5000 metri!” Potere taumaturgico di un grande fondista … A Francavilla Zuccaro era presente come starter delle Leve de Corriere dello Sport che comprendevano anche il Gran Premio di Mezzofondo, una corsa sui 3000 metri.
Doping e dintorni / Verso la chiusura del dossier Schwazer
Sabato 14 Ottobre 2017
di Sandro Aquari
Dunque, secondo le informazioni che l’avvocato Gerhard Brandstatter, il legale di Alex Schwazer, avrebbe avuto, pare che il giudice di Colonia, accogliendo solo in parte le istanze arrivate dal Gip di Bolzano Walter Pelino e modificando la sua prima decisione, quella di metà luglio scorso, abbia acconsentito di consegnare al RIS di Parma anche parte della provetta B, quella aperta e poi di nuovi sigillata alla presenza di tutte le parti. Insomma a Parma, per essere analizzate e per accertare che nelle urine sia presente solo il DNA di AS, dovrebbero arrivare 10 ml del campione A (come già stabilito a suo tempo), ma anche 6 ml del campione B.
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