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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Atletica in marcia, tra proclami ed errori di percorso

Venerdì 27 Ottobre 2017

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di Daniele Perboni

Lo scorso lunedì una notizia eclatante ha aperto la settimana. Una di quelle che fanno sobbalzare sulla sedia, che ti lasciano a bocca aperta, tolgono il fiato, annichiliscono. Il mondo dell’atletica è rimasto letteralmente stupito, sconvolto quando ha saputo, tramite i social Fidal che Il numero uno del CONI oggi ha fatto colazione con gli #azzurri dell'#Atletica Elite Club al Centro di Preparazione Olimpica “Giulio Onesti”. Azz … chi l’avrebbe mai detto? Il dottor Malagò ha lasciato le sue stanze per mescolarsi con gli atleti? Quelli in tuta, scarpe (qualcuno magari ancora in ciabatte) e un poco assonnati (immaginiamo)? Per di più si è seduto ai tavoli intrattenendosi pure. Complimenti: news da Premio Pulitzer. Purtroppo non ci è dato sapere le preferenze culinarie del numero uno. Una mancanza fondamentale per completare l’informazione. La maggior parte dei nostri lettori resterà con l’acquolina in bocca, digiuno.

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I sentieri di Cimbricus / "Il sonno della ragione genera mostri"

Mercoledì 25 Ottobre 2017

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di Giorgio Cimbrico

Un grande poeta chiamò la nostra vita una terra desolata, un altro definì gli orrori a cui stava assistendo l’età dell’ansia. Oggi sarebbe interessante incontrare Eliot e Auden e chieder loro un’interpretazione del nostro mondo, dello svuotamento progressivo che chi comanda ha imposto, impadronendosi di un’umanità sempre più malleabile, imbelle, e così pronta alle reazioni più irrazionali, alle scelte più violente, ai gesti più ciechi, alle tribalità più ottuse. Ieri, dopo gli adesivi di Anna Frank, un bis della giornata della memoria: i gesti, i suggerimenti, i commenti del mondo del calcio e di quello della politica – in Italia spesso vasi convenientemente comunicanti – hanno offerto una formidabile serie di banalità.

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Mondiali '17 / Tiro con l'arco: "We are the Champions"

Martedì 24 Ottobre 2017

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di Gianfranco Colasante

Come dice Nespoli, ora i "maestri" siamo noi. Può essere così sunteggiata la grande affermazione del Messico, nuova scossa post-terremoto con un finale senza patema contro i malcapitati francesi (6-0). Se qualcuno aveva scritto la trama di un giallo, l'assassino si nascondeva nella semifinale. Quando il terzetto azzurro - col redivivo Marco Galiazzo, Mauro Nespoli e David Pasqualucci (nell'ordine, da sinistra, nella foto WA) - s'è trovato di fronte i tre coreani, campioni mondiali e olimpici in carica. C'era da cancellare l'amarezza di due anni fa, Mondiali di Copenaghen (con Michele Frangilli al posto di Galiazzo), e vendicare una finale persa meno chiaramente di quanto diceva il punteggio.

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I sentieri di Cimbricus / Ayers Rock: espiazione o ipocrisia

Martedì 24 Ottobre 2017

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di Giorgio Cimbrico

Il sentiero dell’espiazione incrocia spesso quello dell’ipocrisia. Oggi, è sufficiente dare un’occhiata alla maglia indossata dagli australiani per il terzo incontro di Bledisloe Cup con gli All Blacks: motivi ornamentali aborigeni, da Vie dei Canti, e sulle maniche, da una parte la bandiera dei nativi e dall’altra quella degli abitanti dello stretto di Torres, nell’estremo nordest. Da niente a troppo. Nel ’94 Cathy Freeman, campionessa aborigena (e in possesso di un cocktail di sangue che comprendeva ascendenze siriane cinesi e irlandesi) e in questo ruolo erede di Evonne Goolagong che alzò il piatto a Wimbledon, sventolò la bandiera rossa, nera e con un abbacinante sole nascente dopo aver vinto a Victoria, Canada, i 400 del Giochi del Commonwealth.

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Fatti&Misfatti / Una giornata da ricordare

Lunedì 23 Ottobre 2017

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di Oscar Eleni

Da Sental, la Centallo del cuneese per un viaggio mistico nella terra di Francesco Arese, anche se non è tempo di meravigliose sagre come quella del fagiolo o del peperone. Nel viaggio ci siamo portati dietro quello che avevamo scritto su Dino Meneghin perché fra questi due campioni c’è un’affinità elettiva che abbiamo ritrovato nei saloni dell’albergo milanese dove Sbernadori, per le edizioni di Correre, presentava il libro sul miler più famoso d’Italia. Un bel libro perché scritto con affetto da Gianni Romeo, che conosce l’anima del cavaliere di Sental e ha saputo interpretare il profumo della terra comune, Franco Fava che con Arese ha camminato da corridore bravo ed illuminato per le strade del mondo regalando il suo cuore alla causa e il cervello alla conoscenza fuori dal borgo, Fabio Monti l’uomo delle ricerche nel grande mare dove ha navigato ascoltando le storie dell’atletica da suo padre Carlino, medaglia olimpica in staffetta, prima che lo rapissero per fortuna delle altre discipline che ha sempre trattato cone grande qualità cominciando col calcio e dai giardini del Trap.

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