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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Tra modelli occidentali e nuove ipocrisie

Martedì 29 Marzo 2022

 

stranamore 2 


“Una buona fetta di italiani è anti-americana. Detesta gli Stati Uniti e quindi è filo cinese, filo cubana, filo vietnamita, filo nordcoreana, filo venezuelana. Filo qualsiasi regime, per quanto spregevole, si opponga agli Stati Uniti".

Andrea Bosco

I giornali italiani traboccano di indignazione e stupore nella constatazione di quanti “filo-Putin” esistano nel Paese. Ora espliciti, come certi filosofi o certi parlamentari, ora mimetizzati nella bandiera del pacifismo. Ma è un finto problema. Indignarsi o stupirsi è solo un modo per aggirare la verità. Che – basta leggere la storia – è semplice. Persino l’ANPI, l’Associazione Nazionale Partigiani, smentita da Liliana Segre, è “putiniana”. Il suo presidente lo è “dichiaratamente”.

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Fatti&Misfatti / La rivolta del vecchio ma bello

Lunedì 28 Marzo 2022

 

zorzi 


“Qui stiamo rovistando fra progetti spazzatura, facciamo giudicare giovani generazioni di allenatori, in troppi sport, da bulletti che a parole sembrano bravi, sempre con il sorriso di compatimento sulle labbra al cacao”.

Oscar Eleni

Davanti alle lucertole degli emirati, ascoltando la musica che dà un senso ai colori della fontana nella Dubai che ci invita a vedere il museo del futuro mentre celebra Frankie Dettori che a 51 anni fa ancora volare i suoi purosangue. Ordinando alla schiena, alle vene riottose, di non farci maledire la vecchiaia più di questi pazzi guerrafondai che si sputano addosso e parlano di trattare con le armi in mano, chiediamo ai ricchi sulle isole artificiali di brindare con noi alla vecchiaia che non deve essere male se la porti come questo fantino milanese, se la indossi come l’allenatore settantacinquenne di Duke, se la fai dimenticare parlando davvero al cuore, come papa Bergoglio, alla dignità, come il presidente Mattarella.

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I sentieri di Cimbricus / Ma sara' uno spezzatino o una macedonia?

Sabato 26 Marzo 2022


pallone-vecchio 


Scenari diversi dopo “la caduta”: l’ex “Campionato più bello del mondo” potrebbe giocarsi anche a Natale; alla RAI, che ne aveva (ne ha) i diritti, interessa ancora trasmettere in chiaro tutte le partite? O si attiveranno altre piattaforme?


Giorgio Cimbrico

Neppure la Pizia (non la pizza), né la Sibilla Cumana (non cubana) né le sedicenti (non sedicenni) streghe di Macbeth avrebbero potuto prevedere i nefasti e lunghi effetti di un certo “vento”, spirante sempre dalla stessa direzione, sui destini dell’Italia del calcio. Iddio stramaledica quella brezza che viene dal settentrione, quel Nord appiccicato al nome della giustiziera di turno.

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Italian Graffiti / Spazzati via dal maligno vento del Nord

Venerdì 25 Marzo 2022

 

nord.macedonia


Eliminati dai Mondiali da una falange di volenterosi pedatori macedoni: si riaccende l’attenzione sui disastri del nostro calcio, sempre meno romanzo popolare, sempre più sistema di potere manageriale ed economico. Qualche correttivo?

Gianfranco Colasante

E adesso, pover’uomo? No, non parlo del vecchio Hans Fallada. Parlo della realtà, dello sgambetto della Macedonia del Nord che ci tiene ancora fuori dai Mondiali, e scuserete se come fanno tanti in queste ore non mi sogno neppure di prendere di petto il malcapitato Roberto Mancini. Ogni botte versa il vino che ha. Mi viene in mente un altro nome: Gabriele Gravina, il prodittatore dell’intero movimento, l’uomo dalle tante (annunciate) riforme: campionati, bilanci, statuti. Frase cult: “Bisogna aumentare i ricavi e tenere sotto controllo i costi”.

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I sentieri di Cimbricus / Ash Barty, un addio d'altri tempi

Giovedì 24 Marzo 2022

 

barty 

La tennista australiana ha fatto quello che facevano i campioni di una volta, quando il professionismo, i soldi, le occasioni non erano così allettanti. Lo sport era una parentesi legata alla gioventù: poi veniva la vita.

Giorgio Cimbrico

Generazioni intere di nuotatori, di atleti hanno chiuso dopo un’edizione dei Giochi, magari dopo averla vinta, o essere andati sul podio. Finivano a fare i mestieri e le professioni più disparate, qualcuno entrava in politica. Chi continuava con lo sport di solito era per giocare a football. Un altro grande australiano decise di smettere più o meno all’età di Ash: era Herb Elliott. “Ho vinto le Olimpiadi, ho vinto i Giochi del Commonwealth, ho fatto il record del mondo dei 1500 e del miglio. Cosa altro potevo fare?”.

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