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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Biografie / L'operaio antifascista che perse le Olimpiadi

Mercoledì 26 dicembre 2012

Ai Giochi di Berlino, nell’estate 1936, furono in pochi a notare il suo trentaseiesimo posto nel concorso di ginnastica: eppure quel giorno d’agosto, tra i bagliori delle fiaccole e i riflessi delle croci uncinate, Egidio Armelloni la sua Olimpiade l’aveva vinta. Anzi, l'avervi partecipato era più di una vittoria. Su un libro che celebra i cento anni di vita della Pro Patria, la società che lo aveva avuto tra i suoi soci, si trova scritto: “La vicenda umana di Armelloni è una storia che nessuna ha mai scritto: troppe penne amano i racconti epici, e disdegnano le vite che odorano di dolore, fatica, sacrificio, onestà. Onestà fino in fondo, sino alla fine: senza una sosta, un ripensamento, un compromesso. Egidio Armelloni ha rappresentato, nello sport irreggimentato e qua e là servo, il riscatto: ha pagato lui, per tutti. Non a tutti è dato d’essere eroi: non a tutti era concesso il privilegio intellettuale dell’antifascismo: questo privilegio toccò ad un operaio, figlio di operai, nato a Soresina, a un tiro di schioppo da Cremona, terra grassa per il fascio e i suoi gerarchi”.

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CIO / Nel 2020 il ritorno di Baseball/Softball?

Sabato 22 dicembre 2012

Lo scorso 19 dicembre si è tenuto a Losanna il previsto incontro tra la commissione programma del CIO (il cui presidente è l’italiano Franco Carraro) e i rappresentanti di sette federazioni internazionali che ambiscono a far accogliere la propria disciplina nel programma olimpico. Lo avevamo anticipato già da tempo: ora si fa sul serio. Sembra proprio che il rischio di questo giganteggiare dei programmi sia più che altro manna per i parrucconi che siedono sulle più alte poltrone dello sport mondiale. Più siamo e meglio stiamo, più siamo e più soldi arrivano (dalle televisioni). Così, nella più serafica indifferenza dei rischi connessi, le sette sorelle si sono fatte sotto per entrare (o rientrare) nel programma per l’edizione 2020 (ricordate? Proprio quella di Roma e dello schiaffo del premier Mario Monti).

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Federazioni / Presidenti a lunga conservazione ...

Martedì 18 dicembre 2012

Che il vertice dello sport italiano sia da tempo avvolto in un caldo manto di gerontacrazia, lo si sapeva da tempo. Ma i risultati delle elezioni in corso nelle federazioni per formare quel “parterre-de-rois” che – il prossimo 19 febbraio – dovrà consegnare a Raffaele Pagnozzi la poltrona di presidente del CONI (dopo un ventennio, ed oltre, trascorso come segretario generale …), stanno andando oltre le attese. In certi casi producendo riscontri quanto meno imbarazzanti, con punte di preferenze personali che sfiorano il 100%. Riscontri in grado di far rimpiangere le maggioranze bulgare d’un tempo. Si è, insomma, creato uno zoccolo duro di personaggi inossidabili, fedelissimi al sistema, che passano ingualcibili attraverso i quadrienni, come non accade in alcun altro settore della nostra vita pubblica.

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Nuoto / Giovani emiliani alla ribalta mondiale

Lunedì 17 dicembre 2012

All’insegna della gioventù emiliana. C’è da essere soddisfatti del responso dei Mondiali in Vasca corta disputati ad Istanbul, primo impegno iridato del dopo-Londra, non solo per il nuoto. A volerla dirla tutta, sembra che lo sguardo della federazione si vada spingendo oltre Federica Pellegrini e i suoi amletici dubbi, Lucas si, Lucas no. Da quest’orecchio sembra proprio che la FIN non ci senta o non voglia sentire. Per quanto si capisce, non sarebbe neppure un problema di soldi, ma più semplicemente una riaffermazione di ruoli. La partita si va ora spostando sul piano dei rapporti tra federazione (Barelli) e club di appartenenza (Malagò), con qualche complicazione in più visti i non idilliaci rapporti che risalgono a Roma 2009. Ma per la Pellegrini – tornata in acqua solo col settimo posto nella staffetta mista – possiamo fermarci qui, in attesa dei prossimi capitoli.

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Scherma / Va allestero il creatore delle medaglie

Domenica 16 dicembre 2012

Niente da fare. Non è bastata neppure l’accorata lettera dei suoi atleti migliori (ma Valentina Vezzali aveva ritenuto di non firmarla) a trattenerlo. Stefano Cerioni ha finito con l’accettare l’offerta della federazione russa – si parla di un contratto da 250 mila euro l’anno fino a Rio 2016, più premi e benefit –, già adombrata a Londra, e si trasferisce a Mosca. Un nome importante che lascia il nostro sport, ma neppure il primo o l’ultimo. Ci sono riflessioni che dovrebbero derivarne, ma che non possono essere azzerate solo con i richiami alla crisi economica (che nello sport non sembra proprio esserci se è vero che il contribuito dello Stato al CONI è addirittura cresciuto per il prossimo anno).

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