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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Impianti / La legge sugli stadi e' andata in fuorigioco

Martedì 26 Novembre 2013

Pare che alla fine abbia prevalso il buonsenso. L’emendamento sugli stadi che il Governo aveva inserito nella legge di Stabilità – la vecchia Finanziaria in discussione al Senato – è andato ieri in fuorigioco ed è stato ingloriosamente ritirato in commissione Bilancio: speriamo per sempre, almeno nella forma mentis che l’aveva partorito. Ricordiamo per i distratti o i sognatori (o per coloro che portano esempi virtuosi dall’estero): lo scorso 13 novembre, nella sua visita al CONI, il premier Enrico Letta aveva annunciato, a sorpresa, che per rendere operativa la cosiddetta “legge sugli stadi” – da tempo nel dimenticatoio – era stato aperto un “percorso privilegiato” destinato a chiudersi con la “fiducia”, e quindi con una operatività immediata. Cinque giorni più tardi, il vice-premier Angiolino Alfano – appena sottrattosi alla tutela di Berlusconi – aveva suonato la stessa musica nell’assemblea della Lega Calcio. Più stadi per tutti: siamo o no il Governo delle larghe intese?. Esultanza generale, più o meno in buona fede. Tanto più, si diceva a gran voce, che a metterci i soldi sarebbero stati “solo” i privati. Proprio quella lobby dei costruttori che avrebbe così avuto mano libera nella cementificazione del poco spazio rimasto libero nelle nostre città. Non per nulla nei giorni scorsi autorevoli commentatori (Corriere della Sera) davano già per pronti i piani per dodici nuove “cittadelle dello sport”. Il ché, se fosse provato, aprirebbe scenari inquietanti …

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Impianti / Il percorso ad ostacoli dell'emendamento Stadi

Venerdì 22 novembre 2013

Scampato pericolo (pare)? Il governo, sommerso dalle proteste in Parlamento e fuori, pensa di ritirare (modificare?) l’emendamento che permetterebbe una nuova gigantesca colata di cemento, dando il via libera alla costruzione di nuovi stadi di calcio. Meglio: a vere cittadelle dello sport, come quella proposta sui terreni milanesi di Expo 2015 (uno stadio per l’Inter del miliardario indonesiano Erick Thohir, una piscina olimpionica, un palazzetto da diecimila posti) col beneplacito bipartisan del sindaco Giuliano Pisapia e del governatore Roberto Maroni. Secondo quanto riferisce l’Espresso (n. 46, L'Expo val bene un Superstadio), sarebbe questa concessione, il prezzo del via libero di Milano alla candidatura di Roma per i Giochi 2024. Politica sportiva: giochi grossi, insomma, più che olimpici. Non per nulla, era parsa curiosa la coincidenza del tema “nuovi impianti per tutti” affrontato nei giorni scorsi da Enrico Letta al CONI e da Angelino Alfano alla Lega (quella calcistica).

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Cultura / I 100 anni dell'ASSI: un centenario dimenticato

Giovedì 21 Novembre 2013

(gfc)
Cento anni fa – esattamente nella serata del 21 novembre 1913 – veniva costituito a Torino il primo organismo che riuniva i giornalisti sportivi: l’ASSI, acronimo dell’Associazione Stampa Sportiva Italiana, cui aderirono 77 cronisti o aspiranti tali. In quegli anni la professione giornalistica non aveva ancora i confini raggiunti oggi: se non era proprio terreno incolto, da pionieri, il giornalismo stentava a sfociare a pieno in una professione certa e, soprattutto, remunerata con dignità. La Federazione della Stampa, che aveva sede a Roma, era ancora suddivisa in 19 associazioni e sindacati giornalistici. Gli sportivi giungevano ben ultimi, secondo una tendenza che è rimasta immutata nel tempo. Motore e artefice della sua nascita era stato G.C. Corradini, un energico collega torinese che l’anno prima aveva dato alle stampe il Guerin Sportivo. L’ASSI ebbe vita travagliata e breve – come si usa dire – dal momento che, sopravvissuta a fatica alla prima guerra mondiale, negli anni Venti venne soppressa dall’introduzione delle leggi fasciste sull’informazione. Per riapparire dalle sue ceneri, nel 1947, col sostegno di Bruno Zauli, come USSI (Unione Stampa Sportiva Italiana).

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Cultura / Lettera aperta per l'Accademia dei Maestri di Sport

Lunedì 18 Novembre 2013

Tra pochi giorni si terrà all’Acqua Acetosa la sessione dell’Accademia dei MdS che dovrà distribuire le sue cariche elettive e stilare il proprio percorso culturale. Con un auspicio: che l’Accademia venga intitolata al nome di Bruno Zauli.

Cari Amici.
Nei prossimi giorni la vostra Accademia di Maestri di Sport terrà la sua assemblea elettiva. Mi pare di capire che c’è un grande interesse attorno a questo evento: d’altra parte non potrebbe essere diversamente, conoscendo le persone che la compongono e, soprattutto, l’entità del lavoro svolto per decenni nell’ambito del CONI e delle sue Federazioni, sempre sotto il comune denominatore della “passione”. Uomini di sport prestati allo sport e che non sempre lo sport ha saputo ripagare – se non con riconoscenza – almeno nella misura più corretta.

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Atletica / Greco e Straneo guidano il Ranking 2013

Venerdì 15 Novembre 2013

Una stagione povera, malgrado l’avvio del nuovo corso federale – che ha visto il ritorno in pista di Alfio Giomi, un veterano d’altre epoche – avesse sollevato favorevoli attese. I problemi che gravano sull’atletica italiana del “dopo-Nebiolo”, un concetto un po’ frustro, ma che a più di vent’anni ha ancora una sua validità, restano molteplici. Aggravatisi negli ultimi due quadrienni per la fallimentare conduzione di Francesco Arese, premiato addirittura dal CONI con l’assunzione al soglio di Giunta. La crisi si muove lungo tre direttrici, senza voler tener conto delle molteplici responsabilità tecniche, pure pesanti: a) un calo vertiginoso della popolarità della disciplina e un azzeramento delle vocazioni; b) la carenza di talenti di primo piano, almeno a livello europeo; c) la continua emorragia di elementi promettenti e un serie sospetta di infortuni. Il combinato-disposto di questi tre fattori sta creando uno scenario tutt’altro che esaltante. Una tendenza che pare difficile invertire. Anche alla luce di abbandoni della nave-FIDAL: come dicono le recenti uscite dall’apparato di storici elementi di riferimento come Anna Riccardi (chiamata alla Preparazione olimpica) e Rita Bottiglieri (passata all’Istituto di Medicina).

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