Osservatorio / Italiani, brava gente (e non solo)
Lunedì 16 Maggio 2022
Dalle baruffe romane tra il Tennis e la Casa Madre (a quando la prossima puntata?), alla paradossale vicenda del management di Roma 2024: scelgo o non scelgo? Venghino, signori, a grande richiesta va in scena lo Sport.
Luciano Barra
Che le due finali degli Internazionali di Tennis non avessero storia ed appeal si sapeva. Lo sapeva soprattutto il presidente della Federtennis Angelo Binaghi. E per questo, al fine di mettere un po' di peperoncino sul torneo, nella conferenza stampa finale, svoltasi prima degli incontri sul campo, ha lanciato il suo siluro contro Giovanni Malagò. Non è un caso che la stampa ha dedicato più spazio a questo siluro che alle due finali. Sull’egocentrismo di Angelo Binaghi c’è poco da commentare.
Fatti&Misfatti / Facce da schiaffi (con la crema)
Lunedì 16 Maggio 2022
“Cara gente, in tempo di play-off si scrive e si critica a bocce ferme, perché non abbiamo il coraggio divinatorio di santo Dan Peterson che nelle sue previsioni vede lo scudetto a Milano contro Bologna per 4 a 3 nella serie finale”.
Oscar Eleni
Da una multisala a Rimini, senza alpini interessati all’ora di apertura gambe, per capire i milioni che si sta guadagnando il dottor Strange nel multiverso della follia. A lui milioni e alle nostre commediole neppure 70 mila euro. Un po’ come succede allo sport italiano quando finiscono i caratteri gotici sui miracoli, sulle sorprese e si scopre che al Giro d’Italia gli italiani non vincono, che nel tennis i fenomeni li hanno gli altri, sorridendo quando Leclerc manda la vecchia Ferrari di Lauda a sbattere sui muri della Montecarlo che aiuta i milionari di ogni Paese, molti anche italiani, a nascondere i loro patrimoni.
I sentieri di Cimbricus / Caribe: l'impero colpisce ancora
Lunedì 16 Maggio 2022
Le nuove e sorprendenti frontiere del giavellotto: un retroterra in parte legato a quell’attività – il Cricket – che per gli anglosassoni più che uno sport resta un costume di vita, un ritmo che scandisce lunghe giornate.
Giorgio Cimbrico
Dopo tutto quello che è successo, in questi ultimi dieci anni, nel giavellotto e nella sua ecumenica diffusione, la tentazione è ricorrere a un titolo della ditta Spielberg-Lucas: “l’Impero colpisce ancora”. Nell’esercizio dei baltici, dei ceki, degli ungheresi, dei tedeschi, due titoli olimpici e due titoli mondiali sono finiti nel Caribe (il trinidegno Keshorn Walcott e il grenadino Anderson Peters, nella foto), uno in Africa (il kenyano Julius Yego) e uno in Asia (l’indiano Neeraj Chopra).
I sentieri di Cimbricus / Il calcio si mangia anche l'Olimpico
Sabato 14 Maggio 2022
L’ennesimo capitolo di una storia che abbatte gli stereotipi sull’amore inglese per le tradizioni: dopo che sono spariti dall’atlante Wembley, Highbury, White Hart Lane, Upton Park, tocca ora al teatro dei Giochi 2012.
Giorgio Cimbrico
Dieci anni dopo i terzi Giochi londinesi e cinque dopo i Mondiali, lo Stadio Olimpico edificato nell’estremo East End diventerà London Stadium per trasformarsi definitivamente nella “casa” dello West Ham. Dina Asher Smith, campionessa mondiale ancora in carica dei 200, ha lanciato un appello. “Molti sport hanno la loro capitale in Londra, non è possibile non continui a esserlo anche per l’atletica”.
I sentieri di Cimbricus / Una storia esemplare
Mercoledì 11 Maggio 2022
Il duello tra Gian Marco Tamberi e Mutaz Barshim ricomincia da Doha, prima tappa della DL, dove il fuscello, fortunato incontro di sangue qatariota e sudanese, è nato e dove il marchigiano, dall’aspetto di eroe romantico, si sente a casa.
Giorgio Cimbrico
“Sono andato al matrimonio di Mutaz, quest’inverno mi sono allenato a Doha e ho sempre provato la sensazione di essere il benvenuto”. Gimbo, un po’ Lord Byron, un po’ Tamberi d’Arabia. “Non siamo più amici, siamo fratelli”, confessa Tamberi svolgendo un nastro che non si ferma a quel che capitò nove mesi fa allo spontaneo accordo di Tokyo, ma allunga le sue spire lontano nel tempo, sino ai Mondiali under 20 di Moncton, Canada.
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