I sentieri di Cimbricus / Il soffio meraviglioso di Juan Miguel
Martedì 12 Giugno 2018
L'elegante gesto (salto) di Echevarria per dimenticare le storture dello sport che ci circonda.
di Giorgio Cimbrico
I fautori del new concept, i paladini dei format innovativi, i sostenitori di un altro modo di offrire l’atletica “sennò il pubblico si annoia”, sono stati battuti, sbaragliati, messi in fuga da un gesto, da un volo che è sembrato lunghissimo ed è durato un meraviglioso soffio, da un atterraggio che ai più vecchi ha ricordato quello di Bob Beamon: vicino al limite, al bordo, ma più calligrafico, più morbido, più bello. E così ha finito di nascere Juan Miguel Echevarria, e non importa che accanto a 8.83 sia scritto 2,1 di vento a favore. È un accessorio, è una regola scritta dall’uomo, è una postilla su cui sarebbe il caso di operare con il bisturi della compensazione: Bob quel giorno saltava a 2248 metri di altitudine e – dicono – con 2,0 di vento di coda.
Saro' greve / Mondiali e RAI: vietato sparare sulla Croce Rossa
Lunedì 11 Giugno 2018
La guerra sui diritti TV per Mosca 2018 ha lasciato sul terreno feriti e convalescenti. E gli spettatori?
di Vanni Loriga
Giovedì 14 giugno cerimonia inaugurale della XXI edizione della FIFAWORLD CUP, nata nel 1930. Sarà possibile seguire tutte le 31 partite alla Televisione, in chiaro e perciò gratis, sui Canali di Mediaset che promette 100 ore di trasmissione. La RAI, da parte sua, garantisce solo una completa copertura radiofonica. Come mai la emittente pubblica, che incassa il canone da 25 milioni di utenti (fate i calcoli moltiplicando per 90 euro pro capite, andate avanti voi perché a me mi scappa da piangere…) non ha acquistato i diritti? Lo hanno spiegato i supervertici di RAI, asserendo che trattasi di operazione commerciale e perciò non vantaggiosa.
Italian Graffiti / Tra calcio e Olimpiadi, pensiamo anche al CONI
Sabato 8 Giugno 2018
Mentre all'estero partono i referendum abrogativi, il CONI presenta al Governo l'ennesima candidatura olimpica.
di Gianfranco Colasante
"Missione compiuta", aveva annunciato giorni fa Giovanni Malagò uscendo dalla sede della Lega Calcio che aveva voluto, fortissimamente, commissariare, malgrado i tanti consigli alla prudenza. Quale fosse quella missione e da cosa derivasse tanta sicumera, ce lo potrebbe spiegare solo il presidente del CONI. In soldoni, a guardare allo stato dell'arte, la "missione" si può tradurre nella nomina alla presidenza di Lega di Gaetano Miccichè, banchiere di punta dell'Imi del gruppo San Paolo. Strettamente legato a Urbano Cairo, l'uomo forte dello sport italiano, se non altro per le truppe mediatiche che il padrone del Torino può gettare sul campo, tra giornali, TV e mercato della pubblicità. Ma se pure essersi affidati alle banche può avere un senso, difficile ritenere un successo la vicenda miliardaria dei diritti TV, madre di tutte le battaglie, ancora nella fase crudele dello spacchettamento e dei veti incrociati.
I sentieri di Cimbricus / Viaggio a ritroso nel mondo perduto di Jack
Giovedì 7 Giugno 2018
Ritorno a Berlino e all'Olympiastadion teatro dei Giochi del 1936. Quelli dello sfortunato kiwi John Lovelock detto Jack.
di Giorgio Cimbrico
Avvicinarsi a Berlino, al suo archivio di ricordi, alle storie tramandate più o meno correttamente tra propaganda maleodorante, giorni di tuono, sino all’annuncio della pira funebre in cui si sarebbe trasformata la città. Berlino è una città di spettri e i nomi sulle targhe delle strade bastano a rievocarli: Plotzensee, dove vennero impiccati i congiurati del 20 luglio; Wedding rossa dei giorni di Rosa Luxembourg e di un tentativo di rivoluzione soffocato nel sangue dai corpi franchi; lo Zoo dove sorgeva la grande torre antiaerea che divenne rifugio, ospedale, osservatorio di un quadro degno di Hyeronimus Bosch: elefanti sventrati dalle granate russe, cammelli e antilopi in fuga che qualcuno sezionò e arrostì. Un custode riuscì a salvare il suo animale preferito (Abu, una cicogna becco a scarpa del Sudan), lo portò a casa, divise con lui il poco cibo. La città era diventata un verso di TS Eliot: la valle dei topi dove dei morti non sono rimate neanche le ossa.
Saro' greve / Merita veramente l'etichetta di "Provincia Granda"
Lunedì 4 Giugno 2018
Tra giornalismo e sport, alla scoperta di una delle tante realtà virtuose e poco note che fanno onore al nostro Paese.
di Vanni Lòriga
Debbo confessare che negli ultimi resoconti non mi sono recato personalmente sui luoghi degli eventi che ho commentato. Per il Golden Gala (svariati sono i motivi) ho preferito all’Olimpico la casalinga diretta televisiva. Quello di Roma è l’unico Stadio al mondo non raggiungibile con la rete metropolitana o tranviaria; dai suoi spalti si vedono male sia il calcio che l’atletica (saggia osservazione di cui sono debitore a Fabio Monti); il commento delle gare è assordante, accompagnato da strazianti musiche a tutto volume. Mi sono sempre domandato perché in uno sport, che si basa sull’assoluto rispetto delle Regole, non ci si ricordi dell’articolo 128 che parlando dell’Annunciatore (in inglese Announcer e non speaker) precisa come egli debba “comunicare al pubblico i nomi ed i numeri dei concorrenti, ecc.”
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