PianetaDonna / La resurrezione di "Baba" Anastasija Mihalavna
Giovedì 22 Giugno 2017
di Anastassia Angioi
PianetaDonna questa volta mette le vele al cuore e naviga verso il passato, con un po' di melanconia sul fiocco, commozione addosso, orgoglio dentro al cuore. Vi vuole tutti attenti e accovacciati per ascoltare insieme una storia. A tutta dritta verso le sponde del gelido Lago Onega, nel lontano 1941: è agli sgoccioli la dura e straziante guerra russo-finnica (la Guerra di Continuazione dopo quella d’Inverno) nella tanto contesa Karelja, ed è in un deserto di neve e sangue, che luccicano gli occhi coraggiosi di una quindicenne. La vita appesa a un filo, gravemente ferita ma ancora viva, è stata appena liberata dall'esercito russo: lei è la piccola Anastasija Mihalavna Terenteva, deportata ai lavori forzati in una Finlandia filotedesca. Nella sua pelle è già scritta la storia, la dura realtà di una forza ineguagliabile, racchiusa in corpicino così minuto ma con così tante risorse che non pare possibile esistere davvero.
Fatti&Misfatti / Ben tornata, Virtus Bononia
Martedì 20 Giugno 2017
di Oscar Eleni
In piazza Maggiore a Bologna, fra il popolo virtussino in festa, travestito da capovaccaio, uno dei pochi animali capaci di usare attrezzi: utilizza con il becco grosse pietre per rompere le uova di struzzo che sono il pasto preferito. Servirebbe rompere un po’ le uova agli struzzi del momento, quelli che hanno scoperto la gioia televisiva in notturna, quelli che vedono cifre da capogiro negli ascolti, il due per cento piace un casino, i sapientoni capaci di leggere nel futuro dei legaioli, sconosciuto alla maggioranza di loro, anche se Iago gira per finali scudetto, anche se in molti si candidano a prendere il posto del Zurleni che non sembra aver convinto chi vorrebbe dominare un consorzio dove se il vicino schiatta tutti battono le mani. Ora dicono che RAI e SKY sposate nell’Ade potrebbero avere la concorrenza del Discovery, o magari un rinforzo da Eurosport. Avanti con i candidati e la loro corte dei miracoli, avanti con le offerte dopo il bando pubblicato sui giornali sportivi. Tutti a cena da Tiffany, povera gente. Non sanno che potrebbero perdere il capociurma da un momento all’altro.
Piste&Pedane / Vecchi specialisti a chilometro zero
Martedì 20 Giugno 2017
di Daniele Perboni
Venerdì 16 giugno, tardo pomeriggio. Il solito compagno di avventure atletiche, quello con cui abbiamo condiviso gli ultimi trent’anni di viaggi, trasferte e tutto l’armamentario che consegue al classico giornalista d’antan (non quello che sta seduto a una scrivania scannerizzando il web alla ricerca di una qualsivoglia notizia, senza aver mai seguito, o quasi, una gara dal vivo o essersi cimentato in una intervista, …) ci telefona proponendo una spedizione esplorativa in quel di Chiasso (Svizzera). «Dai, sono una sessantina di chilometri. Se tutto va male arriviamo in poco più di un’ora …». Non serve chiedere il perché, già lo sappiamo. Nel comune più meridionale della Confederazione Elvetica esordirà un vecchio ragazzo di 32 anni che sta cercando una strada nuova per la rinascita: Andrew Howe.
Saro' greve! / Sapere di sport: poca RAI ma pagine politiche
Lunedì 19 Giugno 2017
di Vanni Lòriga
Questa volta non sarò “greve”, ma grevissimo. Come si evince dal titolo, intendo parlare della Rete Televisiva di Stato, la famosa RaiSport. Come tutti sanno i canali erano due; sono ancora due ma tramettono lo stesso programma. Il tutto in coincidenza con il pagamento forzoso del canone. Non sono contrario a questa soluzione, anche perché a casa mia si è sempre versato il dovuto, sin dal 1932 quando mio padre Ferdinando portò a casa una radio a galena. Erano i tempi dell’EIAR. Da allora ne abbiamo sentito, e poi visto, di tutti i colori. Parlavo di RaiSport. In questi giorni di tropicale calura ho ritenuto opportuno limitare le uscite di casa e mi sono interamente dedicato alla professione di teleutente. Ho così preso atto che appena un terzo del tempo (dalle 05,00 in poi) è dedicato alle dirette. Il resto tratta un po’ di tutto.
Italian Graffiti / Giochi Invernali? Ideona: facciamoli a Milano, ...
Sabato 17 Giugno 2017
Gianfranco Colasante
Chi si aspettava qualche straccio di progetto dal discorso programmatico del presidente Giovanni Malagò (stando alle norme, appena rieletto per il secondo e ultimo mandato) in vista del nuovo quadrienno - Giochi di Pyeongchang 2018 ed edizione "monstre" di Tokyo 2020 compresi, tanto per gradire - può dirsi moderatamente deluso. Soliti toni salottieri e tante parole in libertà, ma con i giusti accenti. Come se i problemi sul tavolo del CONI non mancassero: dalle tragicomiche vicende dei diritti TV della Lega calcio (sarà possibile commissariare il commissario?) ai pasticci elettorali nelle federazioni. Tanto che per dare un senso al nuovo inizio, ecco spuntare un ipotetico dossier di candidatura olimpica. Mentre ancora nelle redazioni gli ultimi soldati giapponesi si aggirano nelle jungle giornalistiche sparacchiando sulla Raggi, il vulcanico Malagò lascia filtrare una nuova idea. Candidare Milano ai Giochi Invernali del ... 2026. Neanche il genio di Zavattini s'era spinto tanto avanti.
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