Fatti&Misfatti / In lode di Vlado Micov, bel tenebroso
Venerdì 9 Novembre 2018
"Sublime action painting per questo nostro Jackson Pollock dei canestri che sembra sempre in attesa di Godot al bar di fianco".
di Oscar Eleni
Prigioniero al monte Tabor in attesa che arrivi un Napoleone a liberarmi come fece il grande Corso con il generale Kleber che le stava prendendo dagli ottomani. Tempo di spade adesso che fanno di tutto per toglierci la penna e la sedia come al Forum, come in tanti altri posti. Pazienza, si tira a campare adesso che non ci unisce l’amore, ma lo spavento come diceva Borges. Un pensiero del Cesar Menotti citato nel suo ottantesimo di vita non per l’uomo che è stato, chi protesta giura che fosse connivente con chi tormentava l’Argentina nel 1978, ma perché quello che dice oggi ci sembra stupendo. Succede anche agli uomini che non tutti ammirano e se a sparlare del Flaco è Passarella, come ci suggerisce Alfio Caruso, gli credo, ma se lo fa Maradona, beh si fa fatica a credere che possa dire almeno una verità dopo aver campato su un magico piede sinistro e troppe bugie.
I sentieri di Cimbricus / "Georgia on oval mind"
Venerdì 9 Novembre 2018
Domani, al Campo di Marte, il quindici azzurro affronta la sconosciuta Georgia, squadra che ambisce al Sei Nazioni.
di Giorgio Cimbrico
L’hanno chiamato il Giorno del Giudizio e, dal momento che cadrà domani 10 novembre, qualcuno ha invocato l’intervento di San Leone Magno, destinatario di quella data: il pontefice che convinse Attila a portare altrove i suoi Unni scatenati può trasformarsi in benefico patrono per gli azzurri del rugby che affrontano la Georgia: lo scontro è previsto al Campo di Marte (o Artemio Franchi) di Firenze. L’Italia non batte un’europea da tre anni e mezzo e ora si ritrova tra le mani una delle più lontane appendici del vecchio continente, in un pomeriggio che può diventare quello di un giorno da cani. Dovesse andar male, gli attacchi diventerebbero spietati, le critiche sospese tra l’ironico e il sarcastico, il futuro finirebbe in gioco. Fatti gli scongiuri, non resta che acquistare un biglietto a very low cost e viaggiare verso est.
Piste&Pedane / Ripensiamo le Maratone: a cominciare dalla TV
Giovedì 8 Novembre 2018
Qualche riflessione dopo le corse di Venezia e New York: ha ancora senso trasmetterle in diretta?
di Daniele Perboni
Stagione in pista definitivamente archiviata, almeno per quanto riguarda gli appuntamenti di un certo rilievo nell’emisfero boreale. Spazio dunque alla strada. In primis alle prove sui 42 chilometri e rotti. L’avvenimento più importante della settimana, la maratona di New York ci ha regalato prestazioni tecniche a dir poco sbalorditive. Soprattutto perché ottenute sul quel percorso, non facile e tutt’altro che scorrevole. In queste righe, però, vorremmo soffermarci su un altro aspetto. Che, ne siamo convinti, causerà “prurito” a tanti appassionati.
Fatti&Misfatti / Mancano le ali, restano i sogni
Martedì 6 Novembre 2018
"La saggezza nasce dalla partecipazione. Con l’età ti stanchi prima e la saggezza se ne va a la mierda. Rassegnarsi?"
di Oscar Eleni
Nel giardino della nostalgia per non aver potuto andare al Cafè Saint Moritz di Buenos Aires, tra Esmeralda e Paraguay, nel Barrio Norte, per festeggiare con la banda del Flaco gli 80 anni di Luis Cesar Menotti, allenatore di calcio campione del mondo, filosofo, capo della setta fra i poeti estinti. Avremmo avuto bisogno di bere qualcosa con lui sentendo da lontano la voce del suo grande amico Ruben Dario Oliva, medico dello sport geniale non amato da tutti, ma capito da molti dei campioni che al dottore chiedevano di poterla correre, giocare, la finale, perché altrimenti cosa serve la medicina sportiva, direbbe lui, se devi solo consigliare riposo.
Saro' greve / Ragazzi, ve lo do io il Tartan!
Lunedì 5 Novembre 2018
Sempre più i progressi dello sport derivano dalle innovazioni tecnologiche, non di rado vere rivoluzioni.
di Vanni Lòriga
Molto spesso rimproveriamo le nuove generazioni con la solita, sconsolata frase: “I giovani d’oggi non sanno che…”, cui segue l’elenco delle infinite cose che essi ignorano. Tutto giusto, ma sorge spontanea una domanda: “E chi dovrebbe insegnarle?” Siamo noi, evidentemente, e visto che negli ultimi tempi si sono celebrati i cinquant’anni del Tartan, voglio parlare proprio di lui e di tutte le superfici in materiale coerente che hanno sostituto le vecchie carbonella e tennisolite. La quale tennisolite era una miscela di terra ed altri materiali e la cui etimologia deriva da tennis (dal francese tenez, beccati la palla) e dal greco litos, pietra. In parole povere “terra per il tennis”.
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