I sentieri di Cimbricus / Spulciando tra gli iscritti, presenti ed assenti
Martedì 12 Luglio 2022
C’è chi scommette alla cieca e chi azzarda previsioni solo con le liste dei partecipanti sott’occhio. Facciamolo anche noi – senza scommettere – a caccia di curiosità e novità. Con qualche piccola scoperta.
Giorgio Cimbrico
Quelli che non ci sono si fanno sempre notare. Eljud Kipchoge, ad esempio, che ha appena firmato per Berlino e che chiuderà l’interminabile carriera senza un titolo mondiale in maratona. E pensare che il genio era uscito dalla lampada proprio in un Mondiale, quello di Parigi 2003, quando, da sconosciuto, sui 5000 stroncò in una volata interminabile ed emozionante Hicham el Guerrouj e Kenenisa Bekele.
Duribanchi / Son fuori di testa (e diversi da noi)
Martedì 12 Luglio 2022
“La civiltà sta implodendo. A forza di pietismo. A forza di ‘confessioni’ che cancellano ogni peccato, a forza di violentare la natura, a forza di spendere più di quanto si abbia in cassa, a forza di sognare l’impossibile”.
Andrea Bosco
Sono fuori di testa: diversi da noi. A Roma quattro roghi dolosi in 24 giorni. Malavita organizzata? Rom? Protesta di cittadini esasperati? Frega un tubo, “chi”. Tanto in galera non ci finirà nessuno. La verità è che Roma è da commissariare. Perché Roma è uno “schifo” di città. Dove vige l'abitudine di farsi “licazzipropri”. Concetto esportato in tutta Italia. Roma e le buche, Roma e gli incendi, Roma e i cinghiali, Roma e la monnezza. Da decenni i netturbini (pardon, operatori ecologici, è più figo) a Roma latitano. Ne hanno scoperto oltre 400 ammalati immaginari. Nessuno è in grado di cambiare questa città da sempre, notoriamente “baldracca”.
Piste&Pedane / I formidabili Mondiali di Eugene
Lunedì 11 Luglio 2022
Tra speranze e incertezze per noi, lo straordinario raccolto delle cinque medaglie d’oro di Tokyo, pare solo un ricordo per i posteri. La realtà ha il volto arcigno degli infortuni (Jacobs) e delle tensioni emotive (Tamberi). E per il futuro ci aspettano …
Gianfranco Colasante
L’edizione inaugurale dei Mondiali di atletica – fortemente voluti da Primo Nebiolo, il padre nobile della rassegna (e di molto altro) – si è tenuta ad Helsinki nel 1983. Fino ad allora il titolo mondiale era coincidente con quello olimpico, anche se l’intero universo britannico – con le sue numerose colonie e protettorati sparsi nel mondo – continuava di preferenza a riconoscersi nei Giochi del Commonwealth nati nel 1930 e che, fino al 1966 – segno di un inequivocabile volontà di distinguo –, continuarono a disputarsi su distanze in yarde.
Fatti&Misfatti / Incenerirsi nella piena dei ricordi
Lunedì 11 Luglio 2022
“Mai prendere le cose troppo sul serio anche se leggendo i commenti di oggi, pensando a quelli di ieri, viene un po’ da ridere come nelle notti passate in terra basca con Beppe Viola. Il resto è bolgia, con il carro dei vincitori sempre affollato.”
Oscar Eleni
Su una barca di salvataggio davanti al faro nello stretto di Rhode Island per salvarsi dalla piena di ricordi, perché, in mezzo ai cinque fiumi che arrivano alla baia di Narragansett c’è anche quello che incenerisce chi non ha ricordi nobili, veri, qualificanti. Magari non il nostro mondiale di calcio dell’82, vissuto alla grande fra Bilbao e Valladolid, sofferto il giusto nella gioia del Sarria, chiuso nel Bernabeu ai piedi di Pertini che, mettendo quella notte fra i giorni migliori di una grande vita, mi fece sentire un tapino da sbarco, preso a legnate dalla milizia, che aveva condiviso nel sottoscala la partita di finale vinta sui tedeschi.
Terza pagina / La fatina e il cardinale: una favola per il CONI
Lunedì 11 Luglio 2022
(gfc) “Che forza deve avere questo nostro sport se sopravvive, a testa alta, tra dirigenti logori di slanci e di idee, burocrati incalliti e riforme complicate che si arenano prima di nascere.” Tranquilli, nessuna paura: non stiamo parlando di Sport&Salute, Dipartimento Sport e CONI di Malagò e associati. Sono solo parole di un lontanissimo ieri, risalenti a più di vent’anni fa, ormai innocue, ma che appaiono scritte oggi per il confuso domani che ci attende. Provate a cambiare nome a qualche personaggio o a qualche istituzione, e avrete il quadro sconfortante di come la politica abbia preteso di reinventare lo Sport nazionale impadronendosi dei cordoni dalla borsa, per gestirla con l’arroganza tipica di chi sa di non sapere. Di contro, con accenti profetici, questo affresco dello storico direttore della Gazzetta, epigone di un giornalismo scomparso: professione che non accettava condizionamenti e che sapeva distinguere, giudicare e battersi per le proprie opinioni. Anche contro il potere. Anzi, proprio.
Candido Cannavò
“Con il piglio giovanile dell’ambientalista, con la sua aria da fatina, con la bella e fresca immagine che ha regalato al suo partito, tradizionalmente frequentato da facce tristi, Giovanna Melandri è approdata velocemente a un ministero. Vetrina molto elegante: beni culturali, spettacolo e supervisione dello sport. Un colpettino ben piazzato nell’era della dea Immagine. E infatti il tenerissimo popolo cui apparteniamo ha accolto la Melandrina con simpatia, curiosità e una buona dose di tifo non soltanto femminile. Una maternità quasi in contemporanea per festeggiare l’evento. E dall’alto, la benedizione di Veltroni, suo predecessore, risucchiato dalla grande madre Politica: “Vedrete come è brava questa ragazza …”.
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