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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Solite stupidezze anche in agosto

Lunedì 8 Agosto 2022

 

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“Non toglieteci l’illusione di trovare diverse le prime trenta pagine dei giornaletti importanti così urticanti, oggi come ieri, anche se sono soltanto la voce di certi che amano le tasse uguali per tutti, poveri o ricchi.”

Oscar Eleni

Fra le alghe della Normandia cercando ispirazione da poeti estinti in un rifugio consolatorio. Rimorsi, peccati mai confessati. Rubando ad un capolavoro come “Il Concerto”, film francese del 2009, ma anche italiano, su una storia meravigliosa, triste barbara, crudele abbiamo scelto di confessarci sulle stupidezze del passato. Lo dice un musicista, lo ripete il maestro d’orchestra al Bolshoi diventato inserviente ai tempi in cui Breznev mandava i “ribelli” soprattutto se ebrei a morire di freddo, di pazzia, nei gulag. Era il 1980.

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O sentieri di Cimbricus / Quella meraviglia dei Commonwealth-G

Lunedì 8 Agosto 2022

 

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Nella loro storia, che ha superato i novant’anni e cha ha visto una serie di cambiamenti nella denominazione, i Giochi sono stati ospitati in posti molto belli o storicamente affascinanti: ma hanno anche scritto grandi pagine di sport.

Giorgio Cimbrico 

Cosa possiamo aspettarci da un paese dove ottant’anni fa si cantava “la fine dell’Inghilterra incomincia a Giarabub”? Come minimo che non si parli dei Giochi del Commonwealth. Peccato, perché sono un appuntamento globale e singolare, aperto, come dicono loro, a 72 paesi e territori. Tanto per fare un esempio, terzo nei 400H è stato Alastair Chalmers di Guerney, una delle isole del Canale o Normanne, unici lembi di terra britannica conquistati dall’esercito tedesco. 

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Piste&Pedane / Quando eravamo nella vera eta' dell'oro

Sabato 6 Agosto 2022


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Per ricordare la vittoria di Tokyo, riproponiamo un estratto di quanto pubblicammo quel giorno di un anno fa, un venerdì. Una bella storia da raccontare ai nipoti: quando l’atletica italiana andò ad un’Olimpiade e ne tornò con cinque pesanti medaglie d’oro al collo. Sembrava una favola, ma era tutto vero. Anche se occorrerà tempo per valutare e interpretare.

Gianfranco Colasante

L’ossessione del foglio bianco: che cosa potremmo scrivere di sensato dopo aver visto la nostra staffetta veloce strappare con i denti il titolo olimpico? Diciamocelo, dopo il record nazionale in batteria (37”95), ci baloccavamo con l’ipotesi/speranza di un piazzamento medio-alto-alto, ma la ragione finiva per prevalere e andare oltre pareva assurdo. Vero che gli americani avevano pensato ad escludersi da soli, ma c’erano tutti gli altri, i giamaicani, i più veloci del giorno prima, e poi gli inglesi e i canadesi e gli imprevedibili giapponesi che avevano già corso in 37”36.

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I sentieri di Cimbricus / Lo sprinter con la stella di Davide

Sabato 6 Agosto 2022

 

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L’atletica è una galassia di destini, un intrecci di vite, di drammi, di fughe alla ricerca di una pace spesso negata, di un’esistenza dignitosa, di un lavoro, di guadagni. Anche di esplosioni che non producono vittime ma piacevoli sensazioni.  

Giorgio Cimbrico 

Sono le storie di Athing Mu, a 20 anni già campionessa di tutto, anche d’eleganza, nata nel New Jersey da una famiglia che decide di lasciare lo scenario di guerra endemica che consuma il Sudan; di Sifan Hassan che, appena adolescente, parte dall’Etiopia dopo aver ottenuto dall’Olanda lo status di rifugiata; di Luis Grijalva, il guatemalteco che, grazie a un provvedimento voluto da Barack Obama, non è stato espulso dagli USA; di Lonah Salpeter che, da governante nell’ambasciata kenyana di Tel Aviv, diventa, sotto la bandiera di Israele, una delle più forti maratonete del mondo dopo il matrimonio con il suo tecnico.

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I sentieri di Cimbricus / L'atletica e la guerra dei nostri giorni

Venerdì 5 Agosto 2022

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I nomi frettolosamente citati in tv o sulla carta stampata in queste cronache di guerra – ormai scomode in una campagna elettorale che mangia tutti gli spazi – riempiono cuori e menti di noi, indomabili suiveurs, di languori e di ricordi. 


Giorgio Cimbrico 

E così, quando sentiamo citare Zaporizja e la sua centrale atomica, la ritroviamo quando si chiamava Zaporozje, era una delle capitali dei Cosacchi d’Occidente, la città dove vide trovò la sua breve e violenta luce Volodja Yashchenko (nella foto), ultimo e perfetto esecutore dello stile che venne affondato da Dick Fosbury. Volodja era bello, era simpatico, sapeva anche essere strafottente: una volta, ai Millrose Games, subì l’eccitato assalto di Franklin Jacobs che ebbe il suo momento di notorietà per via del differenziale tra statura esigua e altezza superata.

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