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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / Dopo Pechino

Luned

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Tennis / Fausto Gardini, il “Vampiro”

 

Giovedì, 18 settembre 2008

Active ImageÈ stato uno dei grandi di un tennis italiano che, negli anni Cinquanta e Sessanta, reggeva bravamente il confronto col mondo anglo-sassone, ben lontano allora dagli isterismi che oggi l’hanno fatto precipitare in serie C. Apparteneva a un’epoca in cui giocavano Sergio Tacchini, Merlo, Pietrangeli, Sirola. Se ne è andato a 78 anni d’età, ucciso da un infarto. Personaggio controverso come pochi, Gardini è stato tra i primi a intendere il tennis come una professione da cui però trarre più notorietà che vantaggi. Fortissimo in singolare, quasi imbattibile in doppio. Assieme a Nicola Pietrangeli – prima dell’arrivo di Orlando Sirola – ha costituito per anni la squadra italiana di Coppa Davis, arrivando per tre volte tra il 1952 e il ’61 alla finale interzone.
Nato in una famiglia della borghesia milanese (fu il padre, che aveva fatto atletica come velocista, a trasmettergli l’interesse per lo sport), avrebbe voluto fare il calciatore, ma si trovò con la racchetta in mano già prima dei dieci anni. Si può affermare che sia stato il primo giocatore a rendere in Italia il tennis uno sport popolare. Anche per gli episodi picareschi di una accesa rivalità che lo oppose a Beppe Merlo prima, a Pietrangeli dopo. Famosa, e chiacchierata, è rimasta la sua vittoria più importante agli Internazionali del 1955 proprio contro il massiccio Merlo, costretto al ritiro dai crampi al quarto set, mentre Gardini ancora saltellava fresco e vispo.

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Ciclismo / Bettini passa la mano a Ballan

Mercoledì, 1 Ottobre 2008Active Image

Ti aspetti Paolo Bettini, spunta Alessandro Ballan. Comunque sia andata, per l’Italia sono tre i titoli iridati su strada consecutivi. Tre azzurri tra i primi quattro classificati promuovono a pieni voti il “mondiale” varesino organizzato con dovizia di mezzi, anche se si è dovuto far ricorso a una provvidenziale legge dello Stato. Ma a giudicare dai riscontri sontuosi di soldi se ne sono trovati a sufficienza. Una volta tanto, però, il gioco è valso la candela a giudicare dai risultati finali. Davanti a oltre 350.000 spettatori l’Italia vince il suo diciannovesimo titolo su strada (un titolo che in casa mancava da quarant’anni, dal 1968 ad Imola, quando a vincere fu Vittorio Adorni con quasi 10’ di vantaggio sul secondo), collezionando la sua quinta doppietta.

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Vela / Definite le Classi per i Giochi 2012

Venerdì, 2 Gennaio 2009


La Federazione Internazionale della Vela (ISAF) – nella riunione del suo Council tenuta lo scorso novembre a Madrid – ha stabilito le classi per i Giochi Olimpici del 2012. Si tratta di una piccola rivoluzione. Innanzi tutto il numero è stato ridotto a 10 col definitivo ricovero in cantiere del Tornado, una veterana presente ai Giochi dal 1976 al 2008. La vera novità è però costituita, per la competizione di match racing femminile, dall’introduzione della classe Elliott 6m in sostituzione della Yngling, vista solo nelle ultime due edizioni. La scelta, come precisato da un portavoce, è avvenuta “a larga maggioranza” nei confronti della stessa Yngling e di altri due scafi pretendenti, la SB-3 e la Ultimate-20. Qualche difficoltà si è avuta infine per la conferma della 470 femminile che nella votazione ha prevalso di poco sulla 29er Skiff.

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Atletica / La scomparsa di Amos Matteucci

Sabato, 3 Gennaio 2009Active Image 

Se ne è andato nel sonno nel pomeriggio di Santo Stefano. Aveva quasi 94 anni, ma possedeva intatta la lucida percezione e il rimpianto per quanto cambiato fosse lo sport olimpico, faro abbacinante che aveva rischiarato la sua esistenza. Determinato comunque a presidiare con fede il mondo nel quale credeva, basato su regole, intransigenza, onestà e rispetto. Maestro di sport per più di una generazione, riferimento per i tanti amici, sempre attento ai nuovi eventi e determinato nei giudizi, fino a tarda età aveva continuato a distribuire sul campo insegnamenti d’atletica. Simbolo estremo di un maniera sana e giusta di intendere l’attività sportiva, una visione sempre meno condivisa dai responsabili delle istituzioni di riferimento, da tempo incamminatisi su strade più remunerative.

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