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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Calcio / Roma-Lazio: ancora possibile giocare di lunedi notte?

Martedì 9 aprile 2013

C’è chi se l’è presa col sindaco Alemanno. Per via delle “puncicate” che i banditelli accorsi per Roma-Lazio si sono amichevolmente scambiati nei dintorni dello stadio. Un vecchio vezzo romano, quello del coltello, in auge sin dai tempi del Papa Re, con una gustosa filmografia che va da “Er più” di Sergio Corbucci al “Marchese del Grillo” di Sordi. Un vezzo antico, ma tornato di moda col contorno della becera vigliaccheria dei nostri tempi. Non sappiamo quanto sia ora opportuno accusare il sindaco, già alle prese con una difficile conferma contro lo sfidante Ignazio Marino. Sappiamo però che chiamare in causa l’ordine pubblico è un metodo collaudato, e indolore, per non affrontare le vere cause. E lavarsi la coscienza con indignazione un tanto al chilo del tipo: “Basta, ormai la misura è colma”.

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Calcio / Finalmente la FIGC elegge i suoi vice-presidenti

Venerdì 5 aprile 2013

Ce l’hanno fatta. Dopo settimane di trattative (l’assemblea elettiva, con la riconferma di Abete, s’era tenuta il 14 gennaio), di dichiarazioni e veti incrociati, la federcalcio ha completato il suo CD con l’elezione dei due vice-presidenti, uno in meno dopo la riforma imposta dal CONI. Al termine di un complicato spoglio, le schede hanno promosso il settantenne Carlo Tavecchio (per i Dilettanti), che sarà anche il vicario, e Demetrio Albertini (per l’Assocalciatori), in carica sin dal 2007. Dei tre aspiranti (dopo la rinuncia di Mario Macalli, resta fuori Claudio Lotito, patron della Lazio, e che ha avuto sempre un rapporto conflittuale con il “potere” calcistico (Lega) e sportivo (qualcuno ricorderà le sue battaglie contro l’allora presidente del CONI, e ora della federbasket, Petrucci). La curiosità è che Lotito, a nome della Lega di A, vista l’indisponibilità di Maurizio Beretta, era il favorito.

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Biblioteca / Delle acrobazie di Arcangelo Tuccaro, abruzzese, alla corte di Francia

Giovedì 28 marzo 2013

 

tuccaro


“[…] Col consolidarsi nel periodo del Rinascimento di una nuova educazione fisica programmatica e cosciente, anche per gli acrobati o saltimbanchi tornò un periodo di dignità. E tra i molti, in quell’Europa italianizzata, primeggiarono gli italiani. Merita un particolare accenno tra questi, Arcangelo Tuccaro,il saltimbanco abruzzese favorito dei Re di Francia Carlo IX ed Enrico IV. Scrisse costui in un libro stranissimo che sul finire del 1500 ebbe un successo ragguardevole, tre dialoghi sull’esercizio del saltare e del volteggiare nell’aria, nei quali seppe esprimersi con talento e con lirismo, riconosciuto ed apprezzato dagli stessi eruditi francesi.

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Amarcord / Quella prima volta dello Zauli Memorial ...

Lunedì 25 marzo 2013

amarcord

Nel prossimo dicembre cadrà il cinquantenario della morte di Bruno Zauli, il più colto uomo di sport che l’Italia abbia avuto. Si deve in gran parte a lui – atleta, medico, giornalista, dirigente, pedagogista, scrittore – la celebrazione dei Giochi Olimpici di Roma ’60. Ma, soprattutto, la ricostruzione dello sport italiano spazzato dalla guerra, il cui traguardo più luminoso (e perduto) resta l’ingresso dello Sport nella Scuola. Molti furono gli attestati per onorarlo dopo la morte – dalla dedica a suo nome della Scuola di Formia alla intitolazione della Coppa Europa – ma, sul piano agonistico, a ricordarlo fu solo il CUS Roma con un meeting organizzato all’Acquacetosa, la casa dell’atletica romana, il 27 settembre 1964, a dieci mesi dalla scomparsa.

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Cultura / Una biblioteca per ricordare Pietro Mennea

Sabato 23 marzo 2013

Nella cornice paleocristiana della Basilica di Santa Sabina, all’Aventino – un luogo di grande suggestione –, il popolo dell’atletica ha porto il suo ultimo, commosso, saluto a Pietro Paolo Mennea, scomparso nel primo giorno di primavera. Un campione raro, introverso e macerato, non compreso pienamente nella sua grandezza, sovente più criticato che esaltato. Una perdita grave. Che soprattutto colpisce coloro che nell’atletica, “il culto dell’uomo”, individuano i valori più autentici dello sport. Come testimoniava, oggi, la folla, le centinaia di persone comuni, quelli degli spalti, per capirci, a testimoniare quanto avesse dato alla gente questo ragazzo del sud che aveva voluto sfidare i propri limiti, non solo fisici.

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