I sentieri di Cimbricus / Ghiaccio e pattini, civilta' da pinacoteca
Lunedì 26 Febbraio 2018"Hanno sempre pattinato e quando gli inverni erano veri inverni e i canali gelavano, era quello il modo di spostarsi da un paese all’altro".
di Giorgio Cimbrico
In questo clima sempre più imperante da “strano ma vero”, da uomo che morde il cane, da normalità perdute, da storie non narrate o negate, da ignoranza che è peggio dell’Aids, da superficialità che è peggio della peste, mi è venuta la voglia di dare un’occhiata a quello che ha combinato l’Olanda ai Giochi. Dalla Corea gli orange se ne vanno con 8-6-6, appena qualcosa in meno di Sochi 2014 (8-7-9), ma in netto rialzo rispetto a Vancouver 2010 (4-1-3), a Torino 2006 (3-2-4) e a Salt Lake City 2002 (3-5-0). Come è noto, l’Olanda non ha montagne (il nome vero è Paesi Bassi: l’Olanda è una regione) ma ha i migliori Oval del mondo e nessuno ha mai pensato di sbrinarli e chiuderli, come è capitato a Torino.
Saro' greve / Amate lo sport? Trasferitevi sull'Adriatico
Lunedì 26 Febbraio 2018All'avanguardia per l'attività indoor, la Città di Ancona guarda avanti e ha allo studio importanti progetti di ampliamento nel quadro della legge "Sport e Periferie".
di Vanni Lòriga
“C’è qualcosa di nuovo oggi nel sole, anzi d’antico …” pensavo mentre in macchina (alla guida l’architetto-marciatore Roberto Buccione che cito non a caso) ci dirigevamo verso Ancona per assistere alla quarantanovesima edizione dei campionati italiani indoor. Giovanni Pascoli aveva ambientato ad Urbino, un centinaio di chilometri a nord del capoluogo marchigiano, i versi dell’Aquilone e mi sembravano una sorta di presagio. Nei due giorni trascorsi nella città dorica ho in realtà trovato molto di antico e qualcosa che annuncia il nuovo, ovviamente da innestarsi nel presente.
PyeongChang 2018 / (16) Finita la festa, e' gia' tempo di pagelle
Domenica 25 Febbraio 2018Luci e ombre della rassegna olimpica. Le dieci medaglie di PyeongChang, pari al 3,27% delle 306 assegnate, costituiscono il settimo risultato dell'ultimo trentennio. Si può fare di meglio?
di Gianfranco Colasante
Non mi sorprende affatto che il presidente del CONI Giovanni Malagò, in sede di bilancio finale, si sia dato un bel 7 estendolo a tutti i componenti della squadra e dello staff. E' la sua opinione, e non può che essere rispettata. Anche se non necessariamente condivisa, soprattutto se - superata la visione un po' edulcorata che si ha dal lussuoso resort golfistico che ha ospitato Casa Italia - si allarga l'analisi all'intero programma olimpico. Qui le cose si fanno un po' più complesse e chiamano in causa una profonda revisione degli apparati tecnici e del reclutamento, senza nascondersi dietro il paravento un po' consunto della "scuola non ci aiuta", come più o meno al Foro Italico ripetono da quarant'anni. Nè il CONI, come sembra di capire vorrebbe fare, potrà mai sostituirsi al ministero dell'istruzione: non ne avrebbe nè i mezzi nè tanto meno le capacità strutturali.
Qui i risultati completi e il medagliere finale di PC-2018.
I sentieri di Cimbricus / Una sintesi? "Poche stelle e molte stellette"
Domenica 25 Febbraio 2018Quel che resta dei Giochi: la storia più bella? Quella di Nicola Tumolero dell'altopiano di Asiago, terra di cultura cimbra, patria di Mario Rigoni Stern.
di Giorgio Cimbrico
Il bilancio di GM7: oggi ci si esprime così, in maniera rapida, sincopata, spazzando barocchismi e congiuntivi. GM7 uguale Giovanni Malagò ha detto 7. Sono d’accordo con lui e comincio a contare sulle dita:
1 – sparito lo sci alpino maschile
2 - sparito lo sci di fondo femminile
3 – sparito lo sci di fondo maschile (Pellegrino è un caso a parte, uno specializzato, più o meno come quello che nell’orchestra suona il controfagotto o, nel repertorio barocco, la tiorba o il salmò)
4 – sparito il bob
5 – sparito lo slittino
6 – sparita la combinata nordica
7 – sparito lo snowboard maschile
PyeongChang 2018 / (15) In tono minore verso la chiusura
Sabato 24 Febbraio 2018Trentotto medaglie per la Norvegia, vera dominatrice della XXIII edizione degli Invernali davanti alla Germania. Azzurri in "doppia cifra" ma ancora fuori dalla Top Ten.
di Gianfranco Colasante
L'atteso gran finale non c'è stato. Almeno per gli azzurri, rimasti con poche cartucce, per di più in due gare che esordivano ai Giochi. Nel carosello della Mass Start di pattinaggio veloce, a Francesca Lollobrigida (nella foto, mentre guida il gruppo) non è riuscito di andare oltre il settimo posto, pur sempre piazzamento ragguardevole. Nel Team Event di Sci alpino, una gara il cui format ha bisogno di più d'un ritocco, casomai senza necessariamente consultare i capi delle TV, la squadra italiana (che ha messo in vetrina il giovanissimo Alex Vinatzer, 19 anni a settembre) s'è arresa nei Quarti ai francesi, dopo aver disposto senza molti affanni dei cechi. E proprio i cechi hanno fatto il colpo di giornata con la vittoria di Ester Ledecka nel Gigante Parallelo dello Snowboard dopo il trionfo nel Super-G. Due ori in una stessa Olimpiade in due diverse discipline costituscono una assoluta prima volta. Ma ci sarebbe da chiedersi: si tratta proprio di due discipline così diverse?
Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 15. Giornata
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