Storia / Lo spareggio dello scandalo: Pro Vercelli-Internazionale
Mercoledì 22 agosto 2012
Con questo articolo Sportolimpico.it avvia una ricostruzione storica sul calcio italiano dall’origine fino alla Grande Guerra (uomini, club, federazione, campionati, nazionale) che, nel dettaglio, troverà spazio nella sezione FOOTBALL OLD TIME.
(gfc) Primavera 2010. Sulla ruota dell’Inter era appena uscito lo scudetto n. 18, il quinto consecutivo in attesa che i vari tribunali interessati – civili e sportivi – stabiliscano la piena legittimità della progressione. Ultimo, per ora, in ordine di tempo: ma c’è qualcuno che ricorda il primo? Quando lo scudetto non c’era ancora e il calcio era solo uno sport? Quel primo titolo la giovane Internazionale, ancora senza il vezzo dell’abbreviazione che interverrà molti anni più tardi, lo vinse oltre cento anni fa – il 24 aprile del 1910 – quando un gruppo di muscolosi giovanotti in maglia a strisce nero-azzurre, per lo più svizzeri di nascita e formazione calcistica, riuscì a strapparlo a una banda di adolescenti nati nella bassa vercellese.
Calcio / Il nuovo campionato e la legge sugli stadi
Lunedì 20 agosto 2012
Il campionato di calcio 2012-13 inizierà sabato 25 agosto con due anticipi: Fiorentina-Udinese (ore 18,00) e Juventus-Parma (ore 20,45). Chiuse le Olimpiadi e spente le 204 fiaccole, la parola torna al pianeta calcio e alle sue orge televisive. Un modo come un altro per ribadire che le vacanze sono finite per tutti. Ma poche altre volte il campionato – rito nazionale che si celebra da tre secoli – si è presentato con tante incognite. Che il calcio sia da tempo sull’orlo del baratro, lo ripetono in tanti. Quale sia la cura per trarlo dalle secche in cui l’hanno cacciato la dissennatezza e l’improvvisazione dei suoi dirigenti, non l’azzarda nessuno. Vediamoli un po’ questi mali: innanzi tutto i debiti, una esposizione mostruosa che per la sola Serie A le stima fanno ammontare a 2,6 miliardi di euro. Con club di vecchia data che falliscono come norcinerie: nella sola LegaPro, la vecchia Serie C, le società si sono ridotte da 128 a 69. Sempre che a nessun’altra tocchi portare i libri in tribunale.
Persone / L'oro di Londra: Carlo Molfetta
Domenica 19 agosto 2012
Attesa interminabile al centro del tappeto per un verdetto che deve rompere una parità, rimasta tale anche dopo un extra round. Poi il braccio alzato e che la festa abbia inizio. Carlo Molfetta, ventottenne pugliese di Mesagne, batte il gabonese Anthony Obame – che gli rendeva 10 centimentri d’altezza – ed è campione olimpico nella categoria maggiore del taekwondo, la vittoria meno attesa nel clan italiano. Ma, fra le otto medaglie d’oro, quella voluta e costruita con la maggiore caparbietà. Sempre contro avversari più grossi e pesanti, ma anche meno lesti e per questo più facili da colpire. Tre riprese da tre minuti, da vivere con piedi nudi e caschetto, con calci slanciati verso il capo, il torace, i fianchi. Secondo quando prescrive uno sport tanto antico quanto giovane.
Persone / Loro di Londra: Elisa Di Francisca
Venerdì 17 agosto 2012
Nessun’altro come lei: delle otto medaglie d’oro degli italiani, due sono al collo di questa marchigiana di 28 anni, dal carattere determinato e solare, capace di spodestare Valentina Vezzali dal trono di fiorettista n° 1 al mondo. Anche se poi, a ben vedere, lo scettro è rimasto a Iesi, piccola capitale della scherma, secondo l’assunto che vuole lo sport italiano pescare i suoi esponenti migliori nei centri minori. Il calendario olimpico pareva fatto apposta per Valentina, con la gara individuale collocata al primo giorno di gare (quello delle cinque medaglie azzurre) con la portabandiera chiamata a giocare la carta della vita: vincere il quarto oro consecutivo nella stessa specialità, come non era riuscito a nessuno dei grandi del passato. Più che un desiderio, quasi una certezza, ma sfumato presto nelle angosce di una giornata che aveva già un suo nome e cognome, quello di Elisa Di Francisca.
Atletica / Si chiude con i triplisti e pochi altri
Lunedì 13 agosto 2012
A luci spente, ma ancora calde, si può azzardare un primo bilancio della nostra atletica ai Giochi. Il presidente del CONI ha lasciato la scena con un’altra delle sue frasi: dopo l’azzardato “siamo noi a dettare lo spread al mondo dello sport”, ecco un più misurato “siamo nel G8 dello sport” (per la verità, saremmo un paio di caselle più dietro, vito che Australia e Giappone hanno vinto molte più medaglie di noi). Ma dal momento che il gioco prevede solo il conteggio di quelle d’oro, contentiamoci pure. Nell’euforia del momento, non si è tenuto però conto che dal computo manca l’apporto delle discipline più importanti, quelle che fanno la spina dorsale di un paese che, come il nostro, investe più di altri nello sport. Tra gli sport meno presenti, sia pure in buona compagnia, si colloca porprio l’atletica. Sulla quale si è anche abbattuto con effetti dirompenti il ciclone Schwazer, una vicenda tragica che minaccia di trascinarsi a lungo, tra inchieste e rimbalzi di responsabilità. Perfino l’allenatore tradito – Sandro Damilano – chiede ora al CIO di riaprire i controlli anche su Pechino 2008, quando il marciatore si laureò campione olimpico.
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