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Saro' greve / Il quattrocentista Ottoz e il decathleta baritono
Lunedì 1° Ottobre 2018
Un salto indietro nella storia della Compagnia Atleti dell’Esercito che piange il suo Ippolito “Ito” Giani.
di Vanni Lòriga
Precettato dall’inarrestabile entusiasmo organizzativo del Luogotenente Pino Pecorella, già tecnico del Centro Sportivo Esercito, ho partecipato all’incontro che, presso la Caserma Silvano Abba alla Cecchignola, ha radunato molti di coloro che vi svolsero il servizio di leva. Sono così ringiovanito esattamente di 55 anni perché nel dicembre 1963 assunsi il comando della 1ª Compagnia Speciale Atleti. Un paio d’anni impegnativi ma felici ed indimenticabili. Potrei raccontare infinite e talora ignote storie di sport e non è escluso che lo faccia a breve scadenza, parlando di quella che fu la mia “naja”.
I sentieri di Cimbricus / La Torre muove solo in avanti
Venerdì 27 Settembre 2018Toccherà a questo professore universitario far ripartire la dismessa atletica italiana. Prossima fermata: Tokyo 2020.
di Giorgio Cimbrico
Sulla scacchiera screpolata, dalle caselle malferme, dell’atletica italiana, sta per muovere La Torre. La pedina non va in diagonale, non effettua i salti del cavallo: sempre diritta, in orizzontale e in verticale. Nel caso di Antonio, in avanti. Come la sua vita. Metalmeccanico alla Breda, sindacalista, quando Sesto San Giovanni era ancora la Stalingrado d’Italia, il sessantotto vissuto da ragazzo ma abbastanza da fargli brillare gli occhi, che brillano ancora oggi, dopo mezzo secolo. La speranza, la futura umanità sono fuochi che è difficile estinguere e buttar le braci è delittuoso.
I sentieri di Cimbricus / Doping? Si tratta di una pianificazione
Giovedì 27 Settebre 2018
Trent’anni dopo la gara più sporca della storia, cos’è il doping? Un impegno costante, un programma di vita.
di Giorgio Cimbrico
Trent’anni fa, dopo i 100 di Seul, la gara più sporca della storia, sir Arthur Gold, a lungo presidente dell’Associazione Europea, disse parole profetiche: “All’antidoping verrà preso chi non ha prestato attenzione o chi non è stato ben avvisato”. Gold, classe ’17, era della vecchia scuola, come Lord Burghley, e aveva le idee chiare: “Barare non è come rubare una tavoletta di cioccolato: il doping non è la decisione di un momento ma un impegno costante, un programma”. Ancor oggi questa visione – quella giusta – provoca sorpresa, sconcerto. Ma come, il doping non è la pillola miracolosa che regala più ossigeno al sangue o che gonfia i muscoli sino a renderli placche da applicare al corpo come quelle di Big Ben? No, il doping, è una condizione, è una cura, è una pianificazione, è un meccanismo, è un sistema.
Fatti&Misfatti / Ricordando, fingendo di pensare
Martedì 25 Settembre 2018
Dedicato ai tanti che nello sport, ma anche al fuori dallo sport, pensano di avere sempre ragione.
di Oscar Eleni
Sull’isola di Long Island, in faccia New York e Connecticut, nella tenuta meravigliosa di Isabella Rossellini, artista sublime, figlia di due grandi, per sapere tutto sulle galline che le hanno ispirato l’ultimo libro e anche per sapere se avevano ragione Cochi e Renato quando dicevano che le sue amatissime ovaiole non hanno uno sguardo intelligente e lo si poteva capire da come guardavano la gente. Dalle galline di casa Rossellini, schivando gli sputi di un lama, riusciamo anche a scoprire una cosa che non deve offendere i grandi chirurghi di Milano, quelli del trapianto di faccia, perché le impunite della figlia di Ingrid e Roberto Rossellini sostengono, sicuramente a ragione, che nello sport, soprattutto in Italia, come ha giurato più volte la loro padrona, questa operazione la fanno ormai da tanto tempo.
I sentieri di Cimbricus / L'ingannevole mito del record
Martedì 25 Settembre 2018
"I record che amiamo sono per la mente e per il cuore: a ben vedere sembra il titolo di una cantata di Bach".
di Giorgio Cimbrico
Mi è già capitato di scrivere che non presto alcuna attenzione agli scienziati che decidono di compilare tabelle sui record del mondo nel 2040, 2060, 2080 giungendo poi alle conclusioni sui limiti umani: regolarmente trovano spazio sui giornali, stampati o in rete, perché “fanno” titolo. Credo che i record siano capolavori, spari nel buio, risultati di pratiche illecite, frutti di un lavoro tecnico formidabile: può capitare, come in questo caso, di condensare in una riga le storie e le ragioni che hanno generato risultati che hanno stordito, che portiamo dentro. Con un certo orgoglio, in caso di presenza fisica in quel luogo e in giorno di tuono.
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