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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

Fatti&Misfatti / Mancano le ali, restano i sogni

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Martedì 6 Novembre 2018

 

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"La saggezza nasce dalla partecipazione. Con l’età ti stanchi prima e la saggezza se ne va a la mierda. Rassegnarsi?"

 

di Oscar Eleni

Nel giardino della nostalgia per non aver potuto andare al Cafè Saint Moritz di Buenos Aires, tra Esmeralda e Paraguay, nel Barrio Norte, per festeggiare con la banda del Flaco gli 80 anni di Luis Cesar Menotti, allenatore di calcio campione del mondo, filosofo, capo della setta fra i poeti estinti. Avremmo avuto bisogno di bere qualcosa con lui sentendo da lontano la voce del suo grande amico Ruben Dario Oliva, medico dello sport geniale non amato da tutti, ma capito da molti dei campioni che al dottore chiedevano di poterla correre, giocare, la finale, perché altrimenti cosa serve la medicina sportiva, direbbe lui, se devi solo consigliare riposo.

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Saro' greve / Ragazzi, ve lo do io il Tartan!

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Lunedì 5 Novembre 2018

 

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Sempre più i progressi dello sport derivano dalle innovazioni tecnologiche, non di rado vere rivoluzioni.

di Vanni Lòriga


Molto spesso rimproveriamo le nuove generazioni con la solita, sconsolata frase: “I giovani d’oggi non sanno che…”, cui segue l’elenco delle infinite cose che essi ignorano. Tutto giusto, ma sorge spontanea una domanda: “E chi dovrebbe insegnarle?” Siamo noi, evidentemente, e visto che negli ultimi tempi si sono celebrati i cinquant’anni del Tartan, voglio parlare proprio di lui e di tutte le superfici in materiale coerente che hanno sostituto le vecchie carbonella e tennisolite. La quale tennisolite era una miscela di terra ed altri materiali e la cui etimologia deriva da tennis (dal francese tenez, beccati la palla) e dal greco litos, pietra. In parole povere “terra per il tennis”.

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I sentieri di Cimbicus / Sorridono gli ebeti, annuiscono gli schiavi

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Lunedì 5 Novembre 2018

 

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"L’età dei giocatori rodomonti, degli ufficiali e gentiluomini, dei plebei onorati, dei re pastori, sta giungendo alla fine".


di Giorgio Cimbrico


Ultime notizie dall’ex-giardino delle delizie in cui avevamo indugiato come in un fresco gazebo: senza cena e a letto presto, è la nuova tendenza, senza soffermarsi ai buffet del terzo tempo, evitando i camerieri che trasportano vassoi di flutes di champagne, senza avvicinarsi ai banconi dove viene servita la bevanda della perdizione, la birra. Giusto una presenza formale, passeggera, per non scontentare gli sponsor ce se avrebbero a mal e protesterebbero isterici attraverso qualche sottoposto dal cervello pieno solo di formule vacue, e poi via subito, verso l’hotel, verso una cena spartana, con zero condimenti, vagamente vegana, e a letto prima che il trombettiere suoni last call, la ritirata.


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Piste&Pedane / "Tito" al felice traguardo degli Ottanta

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Domenica 4 Novembre 2018

 

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Oggi Salvatore Morale taglia il traguardo degli 80 anni. Lo celebriamo rievocando la sua bella avventura nel "killer event".   

 

di Gianfranco Colasante


Nella seconda metà degli anni Sessanta, il giovane Salvatore Morale detto “Tito” costituiva la punta emergente di un gruppo di ostacolisti di talento che rivitalizzarono la specialità dei 400 con ostacoli negli anni a ridosso dei Giochi di Roma, riallacciandosi al gruppo dei migliori europei in Italia rappresentati da Armando Filiput. Capofila l’estroso e irrequieto giramondo Francesco Bettella (campione italiano con 52”6 proprio nel ‘56), e con lui il romagnolo Germano Gimelli (51”9 nel biennio 1958-‘59) e il pisano Elio Catola (51”8 nel ‘60). Nato a Tramonto di Teolo, nei pressi di Padova, il 4 novembre 1938, Morale s’era posto in luce nell’autunno 1957 quando, non ancora diciannovenne, aveva corso in 51”8 agli “assoluti” di Bologna e poi, al Valmaura di Trieste, in 51”7: un limite europeo junior, quest’ultimo, destinato a resistere per almeno un decennio, ottenuto tenendo 15 passi fino all’ottava barriera per passare ai 16 nelle ultime due.


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Osservatorio / Quale futuro per il CONI (sotto attacco)?

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Venerdì 2 Novembre 2018

 

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Qualche riflessione dopo la decisione del Governo giallo/verde di "riscrivere" le regole del CONI e dello Sport Italiano.

 

di Luciano Barra


Dopo vent’anni, arriva un nuovo attacco all’autonomia del CONI. Questo ben più serio di quello con il quale, nel 1998, il famoso WM (non il sistema del calcio britannico opposto al metodo) formato da Visco & Veltroni & Melandri piazzarono un siluro che voleva affondare il vascello creato da Giulio Onesti e che basava la sua forza sull’autonomia ed il self-financing. Ed il siluro mirava proprio a colpire questi due punti di forza. Quel siluro ha impiegato venti anni ad arrivare a destinazione ma ora pare che sia pronto a produrre i suoi effetti. Molta acqua è passata in questi venti anni, attraverso la falla allora aperta, e molti episodi sottovalutati fanno si che ora il tracollo potrebbe essere imminente.

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