Piste&Pedane / Se son salti, alla fine fioriranno
Lunedì 21 Giugno 2021
Ad una quarantina di giorni dai Giochi di Tokyo, l’improvviso cambio di allenatore di una delle più qualificate atlete del parco atletico non soltanto italiano, Larissa Iapichino, ha fatto scalpore e sollevato più di una curiosità.
Daniele Perboni
Dice l’Oscar “[…] pochissimi sono stati capaci di spiegare il divorzio di Larissa Iapichino dal suo allenatore ad un mese dai Giochi […]”. Già, proprio pochi. Tranne, forse, il vecchio tecnico, Gianni Cecconi, che non per nulla si è detto amareggiato e “finalmente non incontrerà più certi personaggi”. Nell’ambiente circolano voci, sussurri e grida. Poche di queste esternazioni mormorate in privato possono essere svelate in pubblico, si rischia una citazione per calunnia o per danni. Ma la voglia di provarci è tanta. Rischiamo? Il direttore darà il via libera?
Fatti&Misfatti / Notti magiche e albe tragiche
Lunedì 21 Giugno 2021
“Il basket e la sua nazionale non amata dai campioni che preferiscono un’estate al mare piuttosto che i tormenti nel preolimpico a Belgrado. L’ex capitano Datome e Belinelli, hanno costretto Petrucci a mostrare la piega amara. Alzata di spalle, tanto abbiamo i sostituti.”
Oscar Eleni
Fra i ballerini al mulino de la Galette, sulla collina di Montmartre, chiedendo alla fantasia di Renoir di lasciarci ad un tavolo con amici che non ci sono più e urlerebbero con noi se l’oste, il politico, il dirigente, l’allenatore, il giocatore facessero scena muta davanti a chi domanda perché. Una sconfitta. Una brutta figura, i prezzi esagerati, cominciando dagli ombrelloni, il grande attore che seduce la novizia in clausura, quelli delle cene eleganti convinti di meritare il paradiso nel paese confuso dai vaccini, per i vaccini, in mondo dove il diritto al lavoro viene disprezzato.
Osservatorio / Un grande atleta e' sempre un buon dirigente?
Lunedì 21 Giugno 2021
Chiamali, se vuoi, errori di strategia o semplici infortuni di gestione. Ma ad appena cinque mesi dall’incoronazione del nuovo presidente, l’atletica pare avere qualche problema in più. Esageriamo?
Luciano Barra
Non ricordo se a Firenze, o alle esequie di Paola Pigni, mi è stata posta brutalmente la domanda “Ma perché tu ce l’hai così tanto con Stefano Mei”. La mia risposta è stata: “Io con Stefano Mei non ce l’ho proprio. Perché dovrei avercela. È stato un grande atleta quando ero Segretario Generale della FIDAL e con lui ho sempre avuto, e tuttora ho, buoni rapporti. Scherziamo via WhatsApp o quando ci incontriamo parlando di un comune amore, l’atletica. Io ce l’ho con il Presidente della FIDAL perché lo ritengo inadeguato e questa è un’altra cosa”.
I sentieri di Cimbricus / Ryan Crouser, una favola di giganti
Domenica 20 Giugno 2021
Spara che ti spara, alla fine Ryan ce l’ha fatta e con il 23.37 di Eugene (Trials USA) è diventato il primo esponente di una famiglia di lanciatori a centrare un record del mondo. Quanto alle Olimpiadi, vedremo.
Giorgio Cimbrico
Ryan Crouser è circondato da una così fitta genealogia da costringere a impugnare una matita e disegnare una robusta pianta, una quercia: ramo per ramo, i nomi dei parenti e le loro misure. Un’altra immagine: i Crouser come un famiglia di allegri e irsuti boscaioli dell’Oregon. Ryan non assomiglia a un vecchio eroe dei fumetti, Li’l Abner? Prima delle misure dei parenti, le misure di Ryan: le varie schede rintracciate concordano nel darlo alto 2,01 e divergono sul peso, indicato tra i 130 e i 145. Di più pesante, in circolazione, c’è il discobolo svedese Daniel Stahl, 2,02 per 150. Giganti non troppo definiti: un po’ di ciccia è umana.
Io non c'ero (12) / Quelle notti gelide col Rosso Volante
Domenica 20 Giugno 2021
“Nessuno di noi inviati sin troppo speciali ebbe rimorsi per i tanti “io c’ero” bugiardi ammollati ai lettori. Ma quella volta a guardare Eugenio Monti finalmente vincere, io c’ero”.
Gian Paolo Ormezzano
Grenoble, Francia, anno 1968, Giochi invernali, noi italiani a priori con poco da dire. Sci alpino dominato da austriaci, svizzeri e soprattutto francesi, con Jean Claude Killy superidolo candidato a tre ori (pronostico rispettato), noi avremmo dovuto aspettare il 1970, i Mondiali in Val Gardena, per scoprire un certo Gustav Thoeni da Trafoi, più loquace parlatore in tedesco che in italiano. Sci nordico nelle mani storiche di scandinavi e sovietici, con primi arrivi dalla Germania Est. Sport del ghiaccio per noi neanche da parlarne. C’era il bob, sì, il bob a due e a quattro, pilota sempre Eugenio Monti da Dobbiaco, il fuoco nei capelli rossi e dentro il cuore.
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