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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Le statue che (in)segnano la memoria

Mercoledì 6 Dicembre 2017

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(gfc) Il gruppo bronzeo d'apertura - il podio dei 200 di Città del Messico, or sono cinquant'anni - non è quello dedicato a Tommie Smith e John Carlos dall'Università di San Josè. Questo si trova al Museo Nazionale dell'African American History, presso la Smithsonian Institution. Dall'altro, riprodotto più in avanti, manca il secondo classificato, il nativo australiano Peter Norman [1942-2006], bianco, che appoggiò la protesta dei due neri e suggerì l'idea del doppio guanto. Un gesto che, al ritorno a casa, gli costò l'ostracismo da parte delle autorità non solo sportive del suo paese. E che gli impedì di partecipare, come avrebbe avuto tecnicamente diritto, ai Giochi del 1972 pagandolo duramente per il resto dell'esistenza. Salvo una postuma e imbarazzante riabilitazione.  

di Giorgio Cimbrico

Lo spunto è la statua di Usain Bolt - della quale abbiamo presentato tempo fa il bozzetto - che al National Park di Kingston è andata a raggiungere quelle di Arthur Wint (la prima ad esser stata piazzata in quel moderno Pantheon), di Herb McKenley, di Don Quarrie e di Merlene Ottey. Se c’è qualche giovane che legge questo quotidiano on line gli consiglio vivamente di far qualche ricerca sui primi due: avrà coinvolgenti e commoventi sorprese. Tema, dunque, le statue, quelle che ho visto e che non sono necessariamente legate all’atletica. La prima risale all’annuale visita al cimitero di Staglieno che, piccolissimo, facevo con mio padre: Alfredo Gargiullo spalancava le braccia sull’arrivo. 1906-1928 diceva la pietra, un lampo in vita, ma in tempo per correre ai Giochi di Parigi, quelli di Eric Liddell, superare le batterie, fermarsi ai quarti come il suo compagno d’avventura Luigi Facelli. Prima di morire, nel ’27, 49”0. Mio nonno, che lo incrociò, ricordava che aveva ricevuto l’invito per partecipare alle 440 yards dei campionati inglesi che al tempo valevano un campionato europeo e dove fu secondo.

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Fatti&Misfatti / Se bastassero le iperboli per giocare a mosca cieca

Martedì 5 Dicembre 2017

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di Oscar Eleni

Dal ridotto della Scala di Milano per la primina splendida dell’Andrea Chenier che ci ha fatto da padre e da guida in una vita spericolata: lui, l’Andrea, è stato uno dei più grandi perdenti della storia. Adesso non agitatevi dicendo che allora l’Andrea è stato padre di fin troppa gente, soprattutto in Italia, la stessa che si abbraccia e brinda per la squadra femminile di curling. Bravissime, niente da dire, ma torniamo al giochino sulle medaglie, quanto pesano, ma, soprattutto, cosa rappresentano se dobbiamo giudicare quanto contano, tanto per capire se, da perdenti, abbiamo sbagliato a credere che la salute sportiva di un paese si valuta altrove. Certo con la scuola che abbiamo, chiedere agli stranieri che iscrivono i loro figli in Italia. Dopo un mese li rimandano da dove sono venuti, se possono. Eppure ce ne sono che restano volentieri, ma i trinariciuti negano tutto.

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Piste&Pedane / Renato Canova, un italiano "cittadino del mondo"

Lunedì 4 Dicembre 2017

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di Daniele Perboni

La notiziona con cui si è chiusa la scorsa settimana è il nuovo primato europeo di maratona ottenuto dal norvegese Sondre Nordstad Moen (2h05’48”) nella prova di Fukuoka (Giappone). Naturalmente non staremo a dilungarci su altre notizie statistiche riguardanti il longilineo (1,78 per 62 chili) ventisettenne, anche perché ormai saranno ampiamente diffuse. Come sempre, cercheremo di andare “oltre” la semplice cronaca, cercando qualcosina di più e di meglio. Sempre ribadendo che non abbiamo la verità in tasca e non pretendiamo di presentare ai lettori novità assolute. Dunque, il ragazzo con buoni precedenti in fatto di “allori” e ottimo atleta (ma non certo un talento eccelso, come è stato chiaramente definito da chi lo ha portato al crono di Fukuoka) la scorsa estate si è allenato lungamente in altura. Guarda caso al Sestrière, affittando una casa e pagandosela di tasca propria.

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I sentieri di Cimbricus / Norvegia felix: l'uomo che viene dal freddo

Lunedì 4 Dicembre 2017

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di Giorgio Cimbrico

È facile e consueto sentir dire: certi tempi sulla maratona li fanno e li possono centrare solo gli africani. E invece no. Perché ora c’è riuscito un europeo del nord, Sondre Moen: 2h05’48” vincendo a Fukuoka, una delle grandi classiche sui 42 chilometri che festeggiava il 70° della fondazione, le strade dei record del mondo di Derek Clayton e di Robert de Castella: evidentemente un buon posto per gi australiani. Ora anche per i norvegesi in un fine settimana molto fitto di vittorie per Norge nello sci alpino, nell’amatissimo nordico, nella combinata, nel biathlon. Per Olimpiadi sempre più vicine, la solita forza d’urto. Moen (foto IAAF) ha 26 anni, è nato a Trondheim, dall’anno scorso è allenato da Renato Canova, un torinese dalla parlata torrenziale che da vent’anni gira il mondo saltabeccando dai paesi del Golfo Persico a Iten, uno dei santuari del mezzofondo kenyano.

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Saro' greve / Rai: il Giro n. 101 tra Cultura e Sport

Lunedì 4 Dicembre 2017

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di Vanni Lòriga

“Il Giro è Sport e Cultura, la Rai è orgogliosa di raccontarlo” afferma con una certa enfasi il direttore generale Mario Orfeo al termine della presentazione della centunesima edizione della massima manifestazione ciclistica nazionale. Come appassionato di sport, e nella mia qualità di utente del servizio pubblico, mi permetto di esporre cosa mi aspetterei da Rai Sport, partendo proprio dal Giro d’Italia. Cominciamo dalla Cultura. Tutti sappiamo che si tratta del complesso delle conoscenze intellettuali attraverso le quali una persona si forma e si affina intellettualmente e spiritualmente. Seguendo il Giro vorrei appunto incrementare ciò che già mi è noto sulle bellezze, sulla storia e sui segreti del più Bel Paese del mondo. E non solo qualche generica notizia tratta dalla Guida del TCI.

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