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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / ... e alla fine non ne rimase nessuno

Venerdì 2 Novembre 2018


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"C’è un paese dove sembra che senza l’Olimpiade non possa esserci rilancio economico, sviluppo, progresso”. Qual'è?

di Giorgio Cimbrico


Agatha Christie e Georges Simenon hanno riesumato i loro detective di punta, l’elegante a affettato Hercule Poirot e il massiccio e riflessivo Jules Maigret perché indaghino su un caso delicato: merita il sottotitolo di una delle opere della scrittrice inglese – e poi non rimase nessuno – o il titolo di uno degli innumerevoli libri del belga affetto da bulimia creativa: “La neve era sporca”. Poirot e Maigret, belga l’uno, francese di provincia l’altro, si integrano perfettamente per capacità di introspezione psicologica, acume, ricerca degli indizi, anche i più trascurabili, e nelle loro lunghe carriere hanno risolto casi difficili, intricati, all’apparenza senza sbocchi.

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I sentieri di Cimbricus / Dal podio olimpico al premio Nobel

Mercoledì 31 Ottobre 2018

 

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di Giorgio Cimbrico


Schegge di storia, la lunga vita di Philip Noel Baker e le giovinezze bruciate di Wilfried Owens e i suoi compagni. 

 

4 novembre. Quando, in questo giorno del 1918, lontano un secolo tondo, l’armistizio tra l’Italia e il moribondo Impero Austro-Ungarico venne firmato a Villa Giusti, Philip Noel Baker chiuse una parentesi della sua vita. Come il giovane Ernest Hemingway (che da quell’esperienza trasse “Addio alle Armi”), Philip per tre anni aveva servito nel corpo delle ambulanze sul fronte italiano, ricevendo decorazioni sia dalla Gran Bretagna che dall’Italia: andarono ad aggiungersi a quelle francesi che aveva raccolto sul Fronte Occidentale nella prima fase della Grande Guerra.

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Fatti&Misfatti / Salvate i soldati perduti

Lunedì 29 Ottobre 2018

 

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... come dicono, il campionato è salito di livello ingaggiando qualcosa di meglio dei soliti giramondo scappati di casa.


di Oscar Eleni

 

Inseguendo il canguro arboricolo della Nuova Guinea che si pensava estinto per poterne parlare col magnifico Gianluigi Battiston che al teatro Alighieri di Forlì sta provando Churchill, lui è Winston a tutti gli effetti, fra buoni sigari e splendidi scotch. Già che eravamo in zona ci siamo fermati per non avere la tentazione di andare fino a Predappio e vedere gli orbace e quella scrofa con maglietta da brivido sui lager che per questa gente era come Disneyland. Eh sì, sono tempi cupi, ma al Palazzo di Forlì c’era una partita di basket, serie A2, che intrigava quasi più della scoperta che la gigantista Brignone se la cava meglio se ad assisterla è la “famiglia, più il fratello della splendida madre Ninna.

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Saro' greve / Auguri a Eliud (scoperto in Sardegna)

Lunedì 29 Ottobre 2018

 

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"Che la vecchia Ichnusa sia forse la terra promessa della futura atletica, sia essa veloce o no?"


di Vanni Lòriga

Nel riordinare (come è doveroso a fine stagione atletica) le mie “sudate carte” statistiche l’occhio mi è caduto sulla data di nascita di Eliud Kipchoge. Il primatista del mondo di maratona vide la luce a Kapsisiywe il 5 novembre 1984 e pertanto fra pochi giorni festeggerà il suo 34simo genetliaco. Giusto, quindi, formulargli gli auguri e aggiungere qualcosa alle vicende note della sua vita da campione. Intanto precisiamo che la località dove è nato si trova nella contea di Kakamega, capoluogo dell’occidente keniano. Si tratta, come dicono i viaggiatori più audaci, del cuore pulsante del Kenya, non lontano dai magici Eldoret e Rift Valley. Giace praticamente sull’equatore.

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Italian Graffiti / In memoria dell'ultimo dei Profeti

Domenica 28 Ottobre 2018

 

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Vent'anni fa si spegneva in solitudine Alfredo Berra, giornalista, animatore, sognatore. Per non dimenticare.

 

di Gianfranco Colasante

 

Ho incontrato per la prima Alfredo Berra nella mattinata del 10 aprile 1965, alla stazione di Verona, città che quel giorno ospitava il congresso dell’AISAL, piccola e defunta parrocchia di accoliti della quale, quel giorno, fui eletto alla presidenza. Prima, e per molto tempo, c’era stato solo uno scambio di lettere: le mie partivano per “fuori-sacco” (che non spiego a chi non le ha conosciute), le sue arrivavano con le piccole buste rosa della “Gazzetta”, giornale che a me, studentello distratto, aveva offerto una piccola rubrica di riflessioni che sulla "rosea" usciva di mercoledì. Si chiamava: “La Settimana di Colasante”.


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