I sentieri di Cimbricus / L'irresistibile ascesa di Norman
Domenica 26 Luglio 2020
A voler mettere in fila e sommare i migliori risultati sui 100, 200 e 400, il ragazzo di San Diego è terzo in una ideale classifica che vede precederlo solo Michael Johnson e Wayde van Nyekerk.
Giorgio Cimbrico
Michael Norman è il Tiger Woods dell’atletica: mamma thailandese e papà afroamericano per Tiger (all’anagrafe Eldrick), mamma giapponese e papà afroamericano per Michael, 23 anni nel dicembre che verrà. ll 9”86 con vento a +1,6 di Fort Worth, Texas, vale uno Slam, lo spedisce dentro il club più piccolo che esista: sotto le tre barriere, 10”00, 20”00, 44”00, sono solo in due, lui e prima di lui Wayde van Niekerk che per tre centesimi non è diventato anche il violatore dei 43”00. “Erano quattro anni che non correvo i 100”: il 10”27 del 2016 testimonia di un progresso di 41 centesimi, non impressionante per chi, poco più di un anno fa, al Golden Gala, aveva regolato ai centesimi Noah Lyles 19”70 a 19”72, sfiorando l’ingresso tra i primi dieci di sempre.
I sentieri di Cimbricus / Divagar m'e' dolce in questo mare
Martedì 21 Luglio 2020
Divagazioni nell’universo sport: dal golf che parla spagnolo alla F1 che piange italiano, le storie più virali del momento. Sul calcio e i suoi complotti, lasciamo perdere, please …
Giorgio Cimbrico
Il numero 1 del golf mondiale è grande, grosso e basco, il secondo spagnolo a issarsi lassù dopo quel buonanima di Severiano Ballesteros: anche Seve veniva dal Nord, provincia di Cantabria. Per fortuna la mamma del nuovo leader, che dopo 60 settimane ha scalzato il nordirlandese Rory McIroy, si chiama Rodriguez ed è madrilena: per il resto, c’è poco di Espana. Nome, Jon; cognome paterno, Rahm. Viene da un avo svizzero che si stabilì da quelle parti duecento anni or sono. Jon è una specie di orso: è alto 1,88 e sfora il quintale: più una terza linea o un lanciatore di disco che un giocatore di golf. Soprannome scontato: Rahmbo. Sin da ragazzo vive e si allena a Phoenix, Arizona, una delle tante residenze di Georges Simenon.
Duribanchi / La stupenda pinacoteca della "contessa rossa"
Martedì 21 Luglio 2020
Fatti del giorno: l'Europa va riformata e ripensata. Ventisette paesi sono troppi. Alcuni c'entrano con l'Europa come i cavoli a merenda. Ma questo è. Diversamente si dovrà (e rapidamente) fare.
Andrea Bosco
Di nome fa Mark, di cognome Rutte. E' il premier olandese che capeggia una coalizione di “frugali” che non ne vogliono sapere di dare all'Italia (e non solo all'Italia) una valanga di miliardi, senza garanzie. Tradotto: prima mi spieghi nei dettagli le riforme che intendi fare. E poi ti impegni a restituire il prestito che vorresti “a fondo perduto”. L'Olanda non è il Paradiso Terrestre: solo un mondo diverso. Prendi Rutte. Vive in un piccolo appartamento: quello che aveva da studente. Va in ufficio in bicicletta. E possiede una vecchia Saab che la maggior parte degli italiani avrebbe rottamato. Niente auto blu. Niente appartamento di “rappresentanza”, niente “scorta”. In Olanda, dove sono calvinisti, non reputano che il denaro sia “lo sterco del diavolo”. E hanno emesso (non illegali) misure per agevolare la fiscalità.
Fatti&Misfatti / Il filo verticale da' fastidio
Lunedì 20 Luglio 2020
“I presidenti federali messi in scadenza si domandano perché si può andare a teatro e non in un palazzetto, purtroppo lo chiedono agli stessi che ci hanno intontito dicendo al mattino quello che negavano alla sera.”
Oscar Eleni
Davanti alla roccia variopinta in una valle che va dal Mar Morto al Mar Rosso per tenere lontane le zanzare che affollano le terre dei falsi liberi. Buttare via le catene dell’ignoranza non è così facile anche se dal cartaceo fatiscente alle cosche sui siti sembra che le opinioni dei mostri 2020 contino più di tutto il resto. Un po’ come i teatrini calcistici sulle televisioni locali dove, fra un tempo e l’altro, gli allenatori vengono spellati, bruciati, irrisi, salvo poi cambiare idea. Per un paese calcio centrico meglio la diretta in casa del tifoso che una veglia davanti al genio.
I sentieri di Cimbricus / "Two world wars and one World Cup"
Lunedì 20 Luglio 2020
La partita lontana mezzo secolo abbondante, vista dai 96.924 dello Stadio Imperiale, da 32 milioni e 300 mila britannici grazie alla BBC (è ancora un record) e da 400 milioni nel resto del mondo: un invito a una passeggiata nei corridoi del tempo. Cosa successe dopo?
Giorgio Cimbrico
Jack Charlton è il sesto “eroe di Wembley” che se ne va: aveva 85 anni. Della squadra di Alf Ramsey, che il 30 luglio 1966 conquistò il titolo mondiale battendo 4-2 la Germania Ovest, sono rimasti il difensore George Cohen, il mastino Nobby Stiles, l’attaccante Roger Hunt, Geoff Hurst, autore dell’unica tripletta in una finale mondiale, e Bobby Charlton, due anni più giovane del fratello, n.10 tra i più nitidi nella storia del calcio, Pallone d’Oro nel ’68 quando il Manchester United conquistò la sua prima coppa dei Campioni. .
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