I sentieri di Cimbricus / Maradona, la frode e il capolavoro
Mercoledì 25 Novembre 2020
Due piedi solisti, specie il sinistro, con variazioni: quelle finte in corsa, appena percettibili, sono state sezionate fotogramma per fotogramma. In cinque minuti, la “Mano de Dios” e il “Gol del Secolo”.
Giorgio Cimbrico
C’era ancora qualche luminaria accesa: un mese fa, Pelé 80 anni, Diego Armando Maradona 60. E ora lui se n’è andato e le prime parole che affiorano sono: ha attraversato e riempito quarant’anni della nostra vita. Come Alì, come il personaggio di un libro che è bene rileggere senza stufarsi mai. Un racconto di meraviglie, di mutazioni, di ascese, di cadute. C’è stato un tempo in cui Diego diventò un mostro marino, un dugongo, Informe, le braccia come pinne.
Piste&Pedane / In morte di un amico: Enzo Rossi
Mercoledì 25 Novembre 2020
Gli Europei dell’86 e i Mondiali ’87 hanno costituito i migliori anni della sua vita. Anche se proprio i Mondiali romani avevano posto in qualche modo fine alla sua avventura e nella maniera più amara.
Gianfranco Colasante
Quando muore un amico, è come se morisse una parte di noi. Non so se questo possa dirsi in occasione della morte di Enzo Rossi avvenuta stamane. Ma di certo, con lui scompare una parte importante del nostro mondo, o meglio di quel certo modo di vivere l’atletica, viscerale e umorale, arrabbiato e naif, ma denso di sensazioni e innervato di umanità, oggi difficile da trasmettere a chi non c’era, a chi non se l’è sentita scorrere addosso, come una seconda pelle. Luciano – che per primo ci ha dato la notizia – mi aveva sollecitato a scrivere un ricordo.
I sentieri di Cimbricus / Addio ai migliori anni dell'atletica
Mercoledì 25 Novembre 2020
“Aveva il titolo di direttore tecnico ma era soprattutto uno stratega. Disinvolto, spregiudicato dice qualcuno, attento. Era un abile giocatore di scacchi, capace di mosse efficaci che nascevano da contatti, da promesse, da corti spietate.”
Giorgio Cimbrico
Al tempo di Enzo Rossi, i telefonini non esistevano e Internet era una faccenda per pochi intimi, rari adepti. Eppure, sul suo ponte di comando, una scrivania al terzo piano di via Tevere, allora quartier generale della Fidal di Primo Nebiolo, teneva sotto controllo la situazione (gli allenamenti, lo stato di forma e di salute, gli impegni) con lo strumento, che oggi pare antidiluviano, del “fisso”, con la lettura attenta, dopo aver inforcato i mezzi occhiali, dei risultati italiani, europei, mondiali. Quanto fossero attendibili, in quei tempi cartacei e non digitali, non è né noto né chiaro, ma per lui erano sufficienti per fare le sue scelte, per organizzare i suoi azzardi.
I sentieri di Cimbricus / In attesa del vaccino da Oxford
Mercoledì 25 Novembre 2020
Boat Race, Varsity Match: andare per i cortili dei college è anche una “recerche” sulle origini dello sport, non proprio quello che conosciamo noi. Meglio pensare agli archetipi, alle strutture portanti, allo spirito.
Giorgio Cimbrico
E così dopo aver inventato l’atletica e il suo primo meeting, ospitato il miglio di Roger Bannister – un’esplorazione e un’avventura degne di Livingstone e di Hillary – collaborato con Cambridge alla nascita del Varsity Match e della Boat Race, Oxford batte i concorrenti nella gara del vaccino cha pare abbia il pregio di essere a buon mercato. È una buona occasione per una visita: la mia ultima risale a un anno e mezzo fa e riguardava la ristrutturazione – eccellente – dell’Ashmolean Museum, il più antico del mondo, molto eclettico. Tra i curatori, un giovane T.E. Lawrence. Lui, Lawrence d’Arabia. Tra le cose da non perdere, “La caccia” di Paolo Uccello. L’ingresso è gratuito.
Duribanchi / Lo strumento piu' audace della politica
Mercoledì 25 Novembre 2020
“Il fascino del passato è presente in tutti noi, nati dopo la Liberazione. Che siamo però troppo vecchi per non sapere che il compromesso ti fa campare, quanto lo “scontro” ti fa andare a sbattere. Ma mi chiedo: con questo governo?”
Andrea Bosco
Paolo Guzzanti è un autentico liberale, senza peli sulla lingua. Un maestro di giornalismo. Ma a volte capita di essere in disaccordo con i “maestri”. E non per partito preso o per faziosità ideologica. Credevo: ora non credo più. Ho inseguito tanti sogni nella mia vita, entrata ormai in un irreversibile autunno. Alcuni li ho realizzati. Altri li ho inutilmente inseguiti. Di altri mi sono disamorato. La prima mazzata l'ho presa frequentando l'università. Erano i tempi della “fantasia al potere”: cazzate. Solo l'eterno “fatti più in là”. I “baroni” facevano frequentemente schifo: altezzosi e imbolsiti in una idea di istruzione e sapere preistorica. Protervi davanti al mondo che stava cambiando.
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