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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Osservatorio / I medaglieri fatti con il pallottoliere

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Martedì 15 Novembre 2022

 

pallottoliere-22 


A fine anno si tirano le somme, recita il vecchio adagio. E questo potrebbe avvenire anche nello sport. Diciamo potrebbe, perché a detta del presidente del CONI, saremmo al secondo posto nel 2022, subito dopo gli USA. Intanto a Roma, ...

Luciano Barra

Siamo a fine anno e si tirano le somme. In ogni Paese si stanno celebrando i campioni dell’anno. Ognuno sceglie un modello. Io preferisco il modello applicato in Gran Bretagna quando la BBC (a fine dicembre) premia i migliori atleti dell’anno. Lo preferisco non solo perché una volta sono stato invitato e mi sono esaltato per l’atmosfera e per la presentazione. Ma soprattutto perché il tutto è fatto sulla base di un voto pubblico, trasparente ed accessibile a tutti.

Invece sono allergico alle glorificazioni empiriche, come quella che fa di questi tempi il CONI, attraverso le dichiarazioni del suo presidente. Mi riferisco a quella graduatoria che ci vede al secondo posto nelle medaglie globali dietro gli Stati Uniti e quasi alla pari con l’Australia (e la Cina?).

Certamente, negli ultimi due anni, l’Italia ha conseguito bottini importanti per qualità e quantità. Ma trovo assurdo e soprattutto scorretto fare riferimento a graduatorie senza pubblicarne i risultati e i dettagli. Sempre che queste graduatorie abbiano un regolamento, un metodo e non siano misurate ogni anno in maniera diversa senza che se ne conoscano parametri e riferimenti.

Ci aveva già provato a metà ottobre La Gazzetta dello Sport stilando una graduatoria europea che ci metteva al primo posto. Era molto interessante e sicuramente a livello europeo, quest’anno, siamo stati eccellenti. Poi sono entrato nei dettagli di questa graduatoria ed ho visto che si erano sommate pere con mele. Per esempio, c’erano medaglie in gare olimpiche e non olimpiche. Nel Canottaggio – dove ai Mondiali avevamo vinto 2 medaglie in gare olimpiche (mi pare un argento ed un bronzo) – la Gazzetta ci accreditava 9 medaglie. Due di queste d’oro in due specialità non olimpiche dei Pesi Leggeri. In queste due barche (LW4x e LW2.) alla partenza dei stessi Campionati si erano presentate rispettivamente 2 e 4 barche!

Lo stesso vale per il Nuoto e dintorni dove ai Mondiali abbiamo vinto 67 medaglie complessive di cui 37 in gare olimpiche. E poi, sono state considerate anche le 38 medaglie dei Giochi del Mediterraneo di Orano? E via di seguito. Ecco perché, quando si pubblicano (vedi Gazzetta) o si parla (vedi Malagò) di questo tipo di graduatorie – è necessario identificarne i confini. Altrimenti si tratta di classifiche poco affidabili. Questo senza nulla togliere al valore die risultati delle diverse federazioni e dei relativi tecnici ed atleti.

Alla stessa maniera vanno contestualizzati i medaglieri olimpici. A Tokyo, nel 2021, abbiamo sicuramente vinto il massimo numero di medaglie. Ma va sempre ricordato che a Tokyo c’erano 339 gare mentre a Roma nel 1960 – tanto per ricordare – dove ne abbiamo vinte 36 c’erano in programma 150 gare, quindi meno della metà. E poi a Roma ‘60 risultammo terzi nel medagliere. Dico questo, per ricordare come sia difficile fare un paragone fra atleti del passato con quelli di oggi. Lo stesso vale per i medaglieri senza ovviamente diminuire il valore dei risultati di oggi. Avendo sempre presente che l’assenza di alcune nazioni (leggi in particolare la Federazione Russa) modifica di molto le stesse graduatorie.

Come dicevo all’inizio, siamo a fine stagione e tutti sperano che al più presto si risolvano due problemi che stanno diventando una barzelletta. Mi riferisco alla nomina del DG dei Giochi Olimpici Invernali di Milano/Cortina ed a quello dei Campionati Europei di atletica Roma 2024. Per i Giochi del 2026 sono passati al setaccio – e si sono “bruciati” – nomi importanti come Paolo Scarioni, Michele Uva, Letizia Moratti, Nerio Alessandri, Diana Bianchedi, Andrea Abodi ed ora Andrea Varnier. Non male per soli 6 mesi!

Quanto a Roma 2024 il record è anche migliore. Due anni per scegliere fra 31 applicazioni e rinviare sempre. Ora l’ultima notizia – strabiliante – è di far svolgere il Golden Gala 2023 non a Roma – ad un anno dagli stessi Campionati – ma a Firenze. E non per indisponibilità dell’Olimpico che, a parole dei responsabili, resta sempre disponibile per l’atletica. Devo verificare in quale manuale organizzativo è consigliato – “per motivi tecnici e promozionali” – non far svolgere una manifestazione come il Golden Gala nella stessa sede dei Campionati Europei prossimi venturi. Verificherò e vi farò sapere.


 

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