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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
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I sentieri di Cimbricus / Parigi '24, sul percorso della Maratona

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Venerdì 7 Ottobre 2022


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Un omaggio alla storia della città. "Una grande sfida per quella che sarà una gara mitica". Giornata mitica soprattutto per gli amanti della corsa, gli amatori, specie se rientreranno nel numero contingentato per loro: 20024.


Giorgio Cimbrico 

“Sara un’esperienza unica gareggiare in uno scenario così ricco di storia e di simboli. Non poteva esserci gara più affascinante”: parole di Eliud Kipchoge di fronte al percorso delle maratone olimpiche di Parigi, 10 e 11 agosto 2024, i 42 km che hanno molte chances di scandire il suo terzo successo e l’ingresso nella dimensione sospesa tra storia e leggenda. Per ora Bikila e Cierpisnki lo affiancano, ma il raccolto di Eliud è assai più cospicuo, come i suoi meritati guadagni. 

A chi ha tracciato la rotta l’ispirazione è venuta riesumando un capitolo importante: la marcia delle 7.000 donne parigine che, tra il 5 e il 6 ottobre 1789, meno di due mesi dopo il 14 luglio, puntarono su Versailles e, in qualche modo, convinsero Luigi XVI a lasciare  la reggia delle meraviglie e degli sprechi e a trasferirsi alle Tuilieries. La  Rivoluzione stava vivendo i suoi primi atti. Luigi sarebbe stato ghigliottinato nel gennaio del 1793 in Place de la Concorde, al tempo Place de la Revolution.  

Ormai pratico di Europa, soprattutto di Londra, Berlino e Vienna, Kipchoge parla giustamente di storia e di simboli: Seguendo il percorso: partenza all’Hotel de Ville costruito in stile pseudo-rinascimentale e, a seguire, l’Opera Garnier, apice dell’architettura pompier del Secondo Impero, la Piramide e il Louvre, un primo passaggio lasciando sull’altra riva la Torre Eiffel e la Statua della Libertà in formato mignon, i lunghi viali verso la manifattura di porcellana di Sevres, Versailles e il giro di boa, la foresta di Meudon, il ritorno sulla Senna, ancora la gran creatura d’acciaio e l’arrivo sulla spianata degli Invalidi. Anche Napoleone vuole la sua parte. 

“Una grande sfida e un percorso che rende il pronostico molto difficile per quella che sarà una gara mitica”, è il pensiero di Paula Radcliffe, primatista mondiale dal 2003 al 2019, che ai Giochi di Atene conobbe uno dei suoi momenti più amari. Giornata memorabile anche per tutti gli amanti della corsa che, per la prima volta, potranno affrontare le strade del verdetto. Il numero è già stato contingentato: 20024. 

Kipchoge può guardare con fiducia all’appuntamento parigino. Nel 1924 la medaglia d’oro andò a un veterano, il finlandese Albin Stenroos, che, come Eliud, veniva dalla pista e che, come il kenyano, in quella dimensione era andato sul podio: terzo nei 10.000 a Stoccolma 1912 alle spalle di Hannes Kolehmain e di Louis Tewaniina, americano della tribù degli Hopi. Stenroos aveva 35 anni e non correva una maratona da quindici anni. In una giornata di calore crudele, che indusse gli organizzatori a ritardare due ore e mezzo il via, vinse con sei minuti di vantaggio su Romeo Bertini, milanese di Gessate e guardiano allo zoo. 

La prima volta, nel 1900, in un’altra giornata in cui l’asfalto si scioglieva, aveva vinto il 22.enne Michel Theato, francese che in realtà mantenne per tutta la vita la cittadinanza lussemburghese. Theato venne a sapere di essere campione olimpico solo una dozzina d’anni dopo, leggendo una pubblicazione in cui erano riportati i nomi delle medaglie d’oro sino allora distribuite. La prima volta di Parigi non fu un granché e il barone provò una seria preoccupazione. Quattro anni dopo sarebbe andata anche peggio.   

 

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