- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Italian Graffiti / Scusate se ora l'America siamo noi

PDFPrintE-mail

Domenica 26 Giugno 2022

 

4x100mx-2022 

Quel che luce di più nel raccolto di medaglie (9) e di finalisti (24) – col corollario di un primato mondiale, due europei e nove nazionali – è la continuità delle prestazioni e soprattutto un massiccio ricambio generazionale. Firmato Barelli.

Gianfranco Colasante

Che il nuoto nel suo complesso sia saldamente al primo posto nel panorama del nostro sport olimpico, l’abbiamo detto e scritto più volte. I riscontri delle gare in piscina dei Mondiali di Budapest – in sostituzione di quelli previsti a Fukuoka per il 2021 ed annullati per Covid – stanno lì a confermarlo o, se volete, a ri-confermarlo. Il bilancio azzurro in piscina è di quelli pesanti e che fanno storia: 5 Ori, 2 Argenti e 2 Bronzi.

Un record rispetto al pure esaltante precedente di Gwangju 2019 (3/2/3), in larga crescita rispetto ancora a Budapest 2017 (3/0/3). Molto meglio anche di Tokyo, dove il raccolto s’era fermato ai due Argenti di “Greg” Paltrinieri e della 4x100 mista, salita ieri sul tetto del mondo, e a quattro Bronzi.

E scusate se stiamo parlando di uno dei pilastri portanti – l’altro, ovviamente, è l’Atletica che in Giappone fece “bingo” con i suoi 5 Ori ma che, indubitabilmente, vede i Mondiali di Eugene di Luglio con meno frecce all’arco – sui quali poggia l’aristocrazia della struttura olimpica. Anche se Paolo Barelli, da quasi un quarto di secolo padre/padrone della federazione, preferisce parlare – correttamente, direi – di discipline acquatiche e dà a tutti appuntamento ad agosto per gli Europei al Foro Italico.

Qui la riflessione si può ampliare, perché proprio sotto l’obelisco mussoliniano – l’uno a due passi dall’altro – siede il “nemico giurato”, Giovanni Malagò, musi dell’arme da quando si interruppe il loro percorso comune in occasione dei Mondiali romani, naufragato tra accuse reciproche. “Ne resterà uno soltanto”, anni fa aveva preconizzato Roberto Perrone, che le segrete cose dello sport le conosceva bene. Ma per ora – o per fortuna, fate voi – sono entrambi sulle rispettive trincee armati, per una pace mai firmata che evoca la guerra dei cent’anni.

Com’è noto Barelli – che tra le tante sue qualità, non ha il dono della capacità comunicativa (ricordo ancora con i brividi quel discorso-fiume tenuto allo Sport Day di Berlusconi del marzo 2001) –, è al vertice della multipla federazione nuoto dalla fine del Secolo scorso. Da vice-presidente, era l’epoca del commissariamento seguito alla dissennata gestione firmata Bartolo Consolo, toccò a lui raccogliere le medaglie di Sydney 2000 che tanto indispettirono gli americani, in specie quelle di Fioravanti, più o meno velatamente accusato di doping.

Un viatico inatteso per innalzarsi ad un vertice da dove non è più sceso. Malgrado qualche battuta d’arresto in chiave internazionale e i gravosi impegni richiesti da una parallela e fortunata carriera parlamentare – avviata nel maggio 2001 e, salvo un breve periodo, mai interrotta – che l’ha visto senatore e, oggi, capogruppo di Forza Italia alla Camera. Ma soprattutto ammesso cum laude nell’esclusivo cerchio berlusconiano sulla scia dell’amico di lunga data Antonio Tajani. Ma una connotazione che in chiave puramente sportiva potrebbe tradursi in una limitazione, quando arriverà il momento, inevitabile, di rimettere mani all’organizzazione dello sport in Italia. Ora, conveniamolo, un po' pasticciata.

Tanto soddisfatto dell’ulteriore tappa di crescita registrata alla Duna Arena, Barelli, da dichiarare di slancio al sito federale (in puro burocratese): “I risultati finora ottenuti, senza dimenticare che domenica [oggi per chi legge] cominceranno le gare di fondo e tuffi e che le nazionali di pallanuoto hanno iniziato bene i rispettivi tornei, misurano la consapevolezza del movimento rappresentato al vertice da campioni che ormai hanno consolidato valenza e ruolo. La ciclicità dei risultati è il nostro maggior vanto ed è il frutto del lavoro sul territorio portato avanti dalle società, in termine di promozione, recruiting [sic!] e formazione, coordinato dalla federazione con progetti evidentemente funzionali alla crescita di tutte le componenti: atleti, tecnici e dirigenti. Complimenti a nuoto e nuoto sincronizzato per gli splendidi risultati ottenuti e in bocca al lupo a tutti gli altri azzurri ancora impegnati al mondiale. Li aspettiamo tutti a Roma per i campionati europei, in programma dall'11 al 21 agosto. Sarà la festa delle discipline acquatiche”.

Ma, l’ho già detto, se la comunicazione non è l’aspetto più produttivo dell’ex-senatore, sulla sostanza non gli si può dar torto. E’ inconfutabile che nessun altro dirigente sportivo italiano possa vantare al momento la crescita esponenziale che Barelli ha saputo imprimere al suo movimento, portandolo a tappe forzate ai primissimi posti nel mondo. Senza il chiassoso clamore che accompagna altre discipline, Barelli – e il nuoto che porta il suo marchio di fabbrica –, hanno buoni motivi per guardare in avanti (Parigi '24) con le giuste aspettative.

Anche perché, ritengo abbia un senso ricordarlo, la gran parte dei nuotatori saliti sul podio, o finalisti, a Budapest non erano ancora nati quando Barelli venne eletto alla presidenza della FIN: per chi l'avesse dimenticato, sul calendario correva il 15 ottobre del 2000.


19. CAMPIONATI MONDIALI NUOTO
Budapest – Duna Arena – 18/25 Giugno 2022

Cronistoria dei Podi [9] e delle Finali [24] in piscina

• Uomini [4 – 1 – 1]
400 SL (18 Giu) – 5. Marco De Tullio 3’44”14 [RP]
4x100 SL (18 Giu) – BRONZO, Italia 3’10”95 (Alessandro Miressi 48”38, Thomas Ceccon 47”57, Lorenzo Zazzeri 47”35, Manuel Frigo 47”65)
100 RA (19 Giu) – ORO, Nicolò Martinenghi 58”26 [RN]
50 FA (19 Giu) – 5. Thomas Ceccon 22”86
100 DO (20 Giu) – ORO, Thomas Ceccon 51”60 [RM]
800 SL (21 Giu) – 4. Gregorio Paltrinieri 7’41”19, … 6. Gabriele Detti 7’47”75
200 FA (21 Giu) – 7. Alberto Razzetti 1’55”52
50 RA (21 Giu) – ARGENTO, Nicolò Martinenghi 26”48, … 5. Simone Cerasuolo 26”98
100 SL (22 Giu) – 8. Alessandro Miressi 48”31
50 SL (24 Giu) – 6. Lorenzo Zazzeri 21”81
50 DO (25 Giu) – 4. Thomas Ceccon 24”51
1500 SL (25 Giu) – ORO, Gregorio Paltrinieri 14’32”80 [RE]
4x100 MX (25 Giu) – ORO, Italia 3’27”51 [=RE] (Thomas Ceccon 51”93, Nicolò Martinenghi 57”47, Federico Burdisso 50”63, Alessandro Miressi 47”48)

• Donne [1 – 1 – 1]
1500 SL (20 Giu) – 5. Simona Quadarella 16’03”84
100 RA (20 Giu) – ORO, Benedetta Pilato 1’05”93
200 RA (23 Giu) – 7. Francesca Fangio 2’25”08
200 DO (24 Giu) – 4. Margherita Panziera 2’07”27
800 SL (24 Giu) – BRONZO, Simona Quadarella 8’19”00
50 RA (25 Giu) – ARGENTO, Benedetta Pilato 29”80
4x100 MX (25 Giu) – 7. Italia 3’58”86 (Margherita Panziera 1’00”35, Benedetta Pilato 1’07”00, Elena Di Liddo 57”45, Silvia Di Pietro 54”06)

• Misti
4x100 MX MX (21 Giu) – 5. Italia 3’41”67 (Thomas Ceccon 52”26, Nicolò Martinenghi 57”93, Elena Di Liddo 57”72, Silvia Di Pietro 53”76)
4x100 SL MX (24 Giu) – 7. Italia 3’25”83 (Lorenzo Zazzeri 48”69, Alessandro Miressi 47”50, Silvia Di Pietro 54”19, Chiara Tarantino 55”45)


Medagliere FINA (ordinato secondo gli Ori)

1. USA 45 (17 / 12 / 16)
2. Australia 17 (6 / 9 /2)
3. Italia 9 (5 / 2 / 2)
4. Canada 11 (3 / 4 /4)
5. Francia 8 (2 / 4 / 2)

Foto Giorgio Scala / Andrea Staccioli DBM (tratta dal sito www.fin.it)

 

 

Cerca