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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Jacobs: lavori (ancora) in corso

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Domenica, 26 Giugno 2022

 

rieti-22 


“Dopo un mese di stop la ruggine aveva attecchito sulle fibre veloci del pupillo d’Italia. Da giorni MLJ e Camossi ripetevano che il muscolo era guarito ma servivano, per ritornare ai massimi livelli, prove agonistiche”.

Daniele Perboni

Centododicesimi tricolori e, come previsto, totalmente, almeno la prima giornata, Jacobscentrici. Nessun dubbio che il campione olimpico abbia calamitato tutte le attenzioni. Il resto del programma, nonostante presentasse alcuni ottimi “numeri” in cartellone, è quasi passato in secondo piano. Marcell, dunque. E Marcell è stato. La Federazione, forse un tantino ingenuamente ma giustamente, perché in tanti pensano che la prima disciplina olimpica debba fornire sempre tutto gratis, ha persino messo in vendita i biglietti per assistere alla rentrée del gardenese. Spettacolo si prometteva. E spettacolo è stato, anche se non eccelso e di prima qualità. È mancato il boom, l’atomica che tutti attendevano.

Ogni tanto la noia faceva capolino. Ci è venuto in soccorso il tour estivo del rugby che, onestamente, ha offerto uno spettacolo desolante. Contro il Portogallo, ventesima potenza mondiale (Italia 14esima) il 15 azzurro ha vinto di misura negli ultimissimi minuti, grazi ad una “meta di punizione” inflitta ai Lusitani. Diversamente sarebbe finita con un pareggio poco meritato, per gli azzurri, in una partita giocata sempre all’inseguimento e a forte rischio. Poteva anche finire con la seconda sconfitta subita ad opera dei portoghesi, a 50 anni dall’ultima, in quel di Coimbra,

Ritorniamo, ancora, a Marcell. Dopo un mese abbondante di stop la ruggine aveva attecchito sulle fibre veloci del pupillo d’Italia. Da giorni Jacobs e Camossi, il tecnico, andavano ripetendo che, sì tutto era rientrato, il muscolo era guarito ma servivano, per ritornare ai massimi livelli, prove agonistiche. L’allenamento non riesce e non può, inoltre, fornire quelle sensazioni, chiamatele pure vibrazioni, che solo il momento agonistico riesce a farti vivere.

E il momento è finalmente arrivato sulla magica, per altri, pista del capoluogo reatino. 400 metri di altitudine, manto scorrevole (così narrano gli esperti), brezza quasi sempre favorevole. Cosa chiedere di meglio? Purtroppo le due apparizioni (batteria e finale), non hanno cancellato totalmente i dubbi. Il primo turno vinto agevolmente in 10”17 (+0,3), davanti all’eterno rivale Tortu (10”26), non ha favorevolmente impressionato. Partenza macchinosa, seguita da una fase lanciata quasi goffa, con busto troppo ingobbito. Gli ultimi metri sono stati corsi all’insegna della rilassatezza, certo. Tanto aveva già in tasca il pass per la finale. Pochi i sorrisi e l’ammissione di una «difficoltà a mettermi in moto».

Un’ottantina di minuti dopo, eccolo nuovamente davanti ai blocchi per la finale. A sinistra Tortu, a destra Chitru Ali, il nuovo che avanza, più in là Patta. Ancora una partenza macchinosa e una fase lanciata dove Jacobs non ha mostrato quell’ampiezza del compasso che ha reso la sua corsa imprendibile. Ci sarà ancora da lavorare. 10”12 (-0,9) il crono finale con Ali a 10”16, Tortu a 10”24, Patta a 10”28. Con Desalu in officina a curare un piccolo infortunio, le prospettive per una staffetta che possa ripetersi a livello olimpico si fanno un tantino complicate, visti anche i non eccelsi tempi conseguiti da Tortu e Patta sino a questo momento. La mossa vincente potrebbe essere il gigante Ali (1.98 per 98 kg, 49,5 di piede) ma lo scorso anno chi lo testò nei cambi si mise le mani nei capelli. «Su quattro prove non ne ha azzeccata una». Duro e faticoso il lavoro che attende Filippo Di Mulo, responsabile delle staffette.

Per ritornare a Jacobs, ecco le sue dichiarazioni rilasciate al sito della Federazione: «Un risultato che mi serve per ripartire. È un piacere avere vinto questo quinto titolo consecutivo, un onore essere ai Campionati italiani e portare a casa il miglior risultato. Obiettivo di questa giornata era correre due volte, batteria e finale, proprio come abbiamo fatto, per ritrovare il ritmo-gara dopo il piccolo infortunio (Savona, 18 maggio ndr). Era più di un mese che non alzavo l’intensità, avevo un po’ di timore. Nella parte finale della gara non sono riuscito a sviluppare quella forza che ho io, per un po’ di paura e preoccupazione nello spingere troppo. In batteria non ho corso benissimo, lento, volevo ritrovare il ritmo in finale. Il 9"76 di Kerley ai Trials? I campionati americani, per loro, sono forse più importanti delle grandi manifestazioni. Eugene è una pista ottima con tanto vento a favore sempre. Non vedo l’ora di gareggiare ai Mondiali e testarla».

Ora testa bassa, lavorare e nuovo, l’ultimo, test pre-mondiali il 30 giugno a Stoccolma.

Il resto della compagnia presente in quel di Rieti ha offerto buoni risultati, con in testa il 17.28/+0,8 di Andrea Dallavalle nel triplo. Un risultato che lo pone al quinto posto delle liste mondiali stagionali. Sorrisi a non finire, nessun dubbio. Le perplessità prendono corpo quando si va in profondità dove si può notare che la stabilità su certe misure non è proprio il punto di forza del 22.enne piacentino allenato da Ennio Buttò. Ma nulla è perduto, si può sempre migliorare …

«Deve smettere di pensare al tempo…», la benevola frecciatina rivolta da Manuela Levorato, ancora primatista italiana dei 100 (11”14, Losanna 4 Luglio 2001), a Zaynab Dosso, primatista italiana indoor (7”14i) e seconda italiana di tutti i tempi sui 100 (11”19/+1,0, Savona 18 Maggio 2022). Bella sfida al femminile infatti, con la Dosso (11”30/+0,4), davanti a Vittoria Fontana (11”34) e ad una sorprendete Alessia Pavese che ha eguagliato il personale (11”48).

Oggi attesa per Gimbo Tamberi nell’alto, i quattrocentisti Re (45”80 in batteria), un sempre più sorprendente e misterioso Sibilio (46”07 in totale scioltezza), Scotti (46”04) e Benati (46”05), le colleghe Mangione (52”56), Polinari (52”62) e Virginia Troiani (52”58) e le quattrocentiste con barriere, dove la ritrovata Ayo Folorunso è stata l’unica a scendere sotto i 57 secondi (56”29).


112. CAMPIONATI NAZIONALI
Rieti, Stadio Guidobaldi - 24/26 Giugno 2022

Migliori risultati

Prima Giornata, 24 Giugno
UominiMarcia 10 km: 1. A.Fortunato 39’59”, 2. G.Picchiottino 40’21”.
Donne, Marcia 10 km: 1. V.Trapletti 44’24”.

Seconda Giornata, 25 Giugno
Uomini, 100 (-0,9): 1. M.Jacobs 10”12, 2. C.Ali 10”16, 3. F.Tortu 10”24, 4. L.Patta 10”28, 5. H.Polanco Rijo 10”32; [(1-Bt, -0,4) 1. C.Ali 10”23, 2. H.Polanco Rijo 19”31; (2-Bt, 0,3) 1. M.Jacobs 10”17, 2. F.Tortu 10”26]; 400: (1-Bt) 1. A.Sibilio 46”07, 2. V.Aceti 46”20; (2-Bt) 1. D.Re 45”80, 2. E.Scotti 46”04, 3. L.Benati 46”05; 5000: 1. Y.Crippa 13’26”11, 2. P.Riva 13’33”00; 110H (0,8): 1. H.Fofana 13”45, 2. L.Simoncelli 13”74; [2-Bt, 0.3] 1. H.Fofana 13”62]; 400H: (1-Bt) 1. J.Bencosme 50”33, M.Contini 50”76; (2-Bt) 1. M.Lambrughi 50”76; Asta: 1. M.Mandusic 5.50, 2. S.Bertelli 5.35; Triplo: 1. A.Dallavalle 17.28/0,8, 2. T.Bocchi 16.86/0,2, 3. E.Ihemeje 16.81/0,8.
Donne, 100 (0,4): 1. Z.Dosso 11”30, 2. V.Fontana 11”34, 3. A.Pavese 11”48 [1-Bt, 1,5] 1. Z.Dosso 11”27; (2-Bt, 0.8) 1. V.Fontana 11”48]; 400: (1-Bt) 52”56, 2. A.Polinari 52”62; (2-Bt) 1. V.Troiani 52”58; 100H (0,0): 1. E.M.Di Lazzaro 13”01, 2. N.Mosetti 13”12, 3. E.Carraro 13”23, 4. G.Carmassi 13”25; [(1-Bt, 0.6) 1. G.Carmassi 13”20, 2. E.M.Di Lazzaro 13”39; (2-Bt, 1,4) 1. N.Mosetti 13”20, 2. E.Carraro 13”23; 400H: (1-Bt) 1. A.Folorunso 56”29, 2. E.Marchiando 57”18; Triplo: 1. D.Derkach 13.90/-1,5, 2. O.Cestonaro 13.90/-0,4; Martello: 1. S.Fantini 71.57.  


 

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