- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Il memorabile tris di fratello Fred

PDFPrintE-mail

Sabato 25 Giugno 2022

 

kerley-9.76 

Abbandonato dal padre, cresciuto da una zia, quattrocentista d’occasione e velocista per elezione, Kerley ha fatto sfracelli a Eugene con una accoppiata senza eguali e firmando il record all-comers per il suo paese. In attesa dei Mondiali.

Giorgio Cimbrico 

Lampi e fulmini alle selezioni americane di Eugene, assistite da brezze mutevoli, benigne o meno. In poco più di un’ora Fred Kerley corre semifinale e finale, con vento legale a +1,4 e +1,8, in 9”76 e 9”77. Soltanto l‘accoppiata 9”74/9”78 di Asafa Powell a Rieti, nel 2007, può essere considerata leggermente superiore, soprattutto perché il giamaicano. In batteria, si impadronì del record del mondo, l’ultimo prima dell’avvento di Usain Bolt. Con il 9”83 della batteria Fred ha collezionato un tris memorabile.  

Kerley, texano di S. Antonio, 27 anni, velocista di gran taglia, 1,91 per 93, secondo a Tokyo in 9”84 a quattro centesimi da Marcell Jacobs, è ora il sesto più veloce della storia, a fianco di Christian Coleman e di Trayvon Bromell ed era già il terzo, in compagnia di Wayde van Niekerk e Michael Norman, ad aver forzato le barriere dei 10, dei 20, dei 44. Proprio Bromell, 9”81 in semifinale, ha provato a impensierirlo ma dopo cinquanta metri Kerley è andato via unendo la solita potenza a buona fluidità di azione: 4”12 nella seconda parte, come Bolt a Berlino 2009. Marvin Bracy ha uguagliato il personale in 9”85 e Bromell è finito terzo in 9”88.

Christian Coleman, 9”87 in semifinale, non ha preso il via: è selezionato grazie alla wild card da campione mondiale uscente. Gli altri quattro finalisti sono finiti sotto i 10: Micah Williams e Elijah Hall-Thompson 9”90, Kyree King 9”95, Kenny Bednarek 9”99. Tra semifinali e finale, quindici tempi sotto la barriera. 

In finale Kerley non è partito bene: sesto ai 10 metri, 2”03, staccato di quattro centesimi da Hall-Thompson e di tre da Bromell. Ai 50 metri aveva ancora da recuperare quattro centesimi sul piccolo Micah Williams, 5”61, e uno su Bracy. Da lì è andato via liscio. In semifinale era partito molto meglio (1”96 ai 10 metri) offrendo sette segmenti sotto novanta centesimi, i più veloci sono stati 0”83 dai sessanta ai settanta e dai settanta agli ottanta. Ultimi quaranta metri in 3”30. 

Vento oltre la norma, +2,9, per la finale femminile andata a sorpresa in 10”69 alla 21enne Melissa Jefferson davanti alla favorita Aleia Hobbs, 10”72, e a Twanisha Terry, 10”74. L’altro vertice è venuto dal peso: Ryan Crouser, tre botte oltre i 23 metri e un picco a 23.12, ha battuto un irriducibile Joe Kovacs, vicinissimo al personale con 22.87. Gare modeste nel lungo (ampiamente fuori il balzano talento Ju’Vaugh Harrison), nell’alto e asta, a parte Sandi Morris, 4.82, mondiale stagionale. Superba Athing Mu, 1’57”50. Con un passaggio in 55” e un secondo giro in 57” il quasi quarantennale record di Jarmila Kratochvilova finirà prima o poi (presto?) nelle mano di questa ragazza di purissima etnia sudanese. 

Risveglio della velocità giamaicana al maschile: alle selezioni di Kingston 9”85 del 32.enne Yohan Blake (mai così veloce dal 2017) e 9”88 del 21.enne Oblique Seville, allenato da Glenn Mills, il tecnico del “Lampo”. Dopo il 10”70 in batteria Shelly Ann Fraser, in possesso di wild card, ha chiuso il suo impegno e in finale Shericka Jackson, in 10”77 ha lasciato a un metro Kemba Nelson, 10”88, e la cinque volte campionessa olimpica Elaine Thompson, 10”89, lo stesso tempo che ai campionati svizzeri ha dato a Mujinga Kambundji il record nazionale e il miglior tempo europeo dell’anno. 

Pensierino per i più intimi

Nello sterminato proliferare delle competizioni su neve, ghiaccio, in vasca e in ogni dove, una modesta proposta può interessare l’atletica, per fortuna la più conservatrice: una staffetta 2x2x400 per coppie di fratelli o gemelli. E’ un peccato che i belgi Jonathan e Kevin Borlée, 34.enni, non siano più quelli di un tempo: avrebbero potuto lanciare un’appassionante sfida ai fratelli Kerley: prima di trasformarsi in micidiale sprinter, Fred era arrivato a 43”64 e Mi’Lik, minore di un anno, classe ’96, a 44”85. Il totale dei record personali dei due texani è 88”49 contro 88”99 (44”43 + 44”56) di Jonathan e Kevin dei giorni belli.

 

 

Cerca