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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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I sentieri di Cimbricus / Il "capitano coraggioso" venuto dall'India

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Giovedì 17 Marzo 2022

 

brightwell 

Dopo John Copper e Adrian Metcalfe, anche Robbie Brightwell è andato a correre in cielo. Con Ann Packer, prima negli 800 tre giorni dopo l'argento nei 400, assieme nella vita e nello sport, restano la coppia d'oro dei Giochi di Tolyo.

Giorgio Cimbrico

“Vado a fare shopping”. “Tu sei matta”. “Ma devo comprare qualche regalino”. “Senti, qui non siamo al Village Sports di Moulsford, qui siamo ai Giochi Olimpici e le ragazze inglesi darebbero gli occhi per avere questa possibilità”. Ma tu pensi davvero che …”. “Sì, è proprio quello che penso”. La piccola baruffa tra innamorati, fidanzati, promessi sposi è interpretata da Ann Packer e Robbie Brightwell, che se n’è andato qualche giorno fa, a 82 anni.

Dei “capitani coraggiosi” di Tokyo, secondi, a nove decimi dagli americani da record del mondo, è rimasto solo Tim Graham. Adrian Metcalfe è scomparso l’anno scorso, a luglio, e John Cooper nel ’74 finì nello spaventoso disastro aereo delle Turkish Airlines nel cielo di Parigi. Quel Francia-Inghilerra del 5 Nazioni gli fu fatale.

Ann era appagata dalla medaglia d’argento che sui 400 aveva conquistato alle spalle della rinata Betty Cuthbert, ma Robbie, capitano della squadra maschile, aveva capito che quel 52”0 appena abbondante, trasportato sugli 800, per la seconda volta alle Olimpiadi, avrebbe avuto un peso determinante. La convinse ed ebbe ragione: Ann travolse sul rettilineo finale la francese Maryvonne Dupureur e il suo 2’01”1 compare nella cronologia del record del mondo: l’1’58”0 della misteriosa nord-coreana Sin Kim Dan non andò mai a libro.

Il 19 dicembre 1964 si sposarono e qualche giorno dopo finirono nella lista degli Honours: MBE, membri dell’Ordine dell’Impero Britannico. L’uno e l’altro chiusero con l’atletica: lui non aveva ancora 25 anni, lei 22. Altri tempi.

Di quel mondo che, in preda alla decolonizzazione, si stava sfaldando, Robbie apparteneva a pieno: era nato nel ‘39 a Rawalpindi che al tempo faceva parte del Raj britannico e che, meno di dieci anni dopo, sarebbe diventata una delle città principali del neonato Pakistan.

Brightwell, cresciuto nello Shropshire, fa anche parte di quella linea di purosangue che seppero dare il meglio e il massimo in quello spietato scontro in cui può trasformarsi la 4x400. Uno dei simboli britannici è Godfrey Rampling, padre di Charlotte, poi colonnello dell’esercito, così illustre che al funerale la Regina inviò i reali trombettieri per dargli l’ultimo saluto. Rampling, fu uno degli artefici dell’argento di Los Angeles ‘32 e soprattutto formidabile quarta leg, gamba, dell’oro di Berlino ’36.

Quarto nei 400 del “vecchio” Mike Larrabee, “bruciato” per il podio dal piccolo polacco Andrzej Badenski (45”64 a 45”75), Robbie maturò la sua vendetta nell’amato territorio della staffetta lasciandosi alle spalle il trinidegno Wendell Mottley argento nell’individuale. A Tokyo si era presentato da campione europeo dei 400 e della 4x400, da vicecampione del Commonwealth del quarto di miglio e della staffetta del miglio.

Brightwell insegnò al college di Loughborough, diventato centro di sviluppo per l’alto livello e a lungo residenza di Sebastian Coe. Dal lungo matrimonio con Ann sono nati tre figli. Due, Ian e David, hanno giocato nel Manchester City.

 

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