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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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I sentieri di Cimbricus / La prima della famiglia Adams

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Lunedì 7 Marzo 2022

 

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Figlia della Aotearosa, la Lunga Nuvola Bianca, a quasi 38 anni ha deciso di fermarsi: due mariti, una striscia di 95 vittorie consecutive, otto mondiali e quattro medaglie olimpiche. In assoluto la prima delle “altre”.

Giorgio Cimbrico

Qualche giorno fa Valerie Adams ha detto che può bastare così. Per capire chi è stata sarebbe sufficiente rinviare alla scheda dell’annuario dell’ATFS di Peter Matthews, che prende una mezza pagina, o offrirne una sintesi. Valerie ha conquistato quattro medaglie olimpiche, due d’oro, ha vinto quattro mondiali all’aperto, quattro indoor e tre Giochi del Commonwealth e ha stabilito nove record dell’Oceania e di quel che rimane dell’Impero.

Nella All-time, con 21.24, è solo 23ª ma anche in questo caso è bene rinviare ai sacri testi: davanti, cinque finite nella rete antidoping e molte altre sospettate. Tutti i risultati migliori del suo risalgono agli anni Settanta, Ottanta e Novanta del XX secolo, circoscritti ai soliti paesi. Il record mondiale del XXI secolo è saldamente nelle sue mani e risale a uno dei suoi successi mondiali, Daegu 2011.

Valerie, a ottobre 38 anni,, ex-signora Vili, un tempo spesso residente in Svizzera per motivi tecnici (era allenata da Jeen Pierre Egger), è figlia di un allegro marinaio britannico che ha disseminato il mondo di mogli e di progenie (c’è chi dice 18, c’è chi si spinge sino a 25) e ha staccato di molte lunghezze gli All Blacks: per loro la catena della felicità si è fermata a quota 17 vittorie, per lei, grazie alla squalifica di Nadezhda Ostapchuk, la striscia vincente tra il 2007 e il 2015 è salita a quota 95. La Balas del lancio del peso.

Come molti giocatori di rugby che vestono la maglia nera con felce, di neozelandese Valerie ha il luogo di nascita, Rotorua, Isola Nord, importante per l’ovale: il luogo natale di Joe Warbrick che selezionò e capitanò la prima squadra, i Natives, che nel 1880, andarono a sfidare le squadre della madrepatria inglese. In seguito, a Rotorua, avrebbero visto la luce Steve McDowall, pilone e campione del mondo nell’87, e Sam Cne, terza linea, capitano e campione del mondo nel 2015.

Padre inglese, madre tongana dalla quale discendono e dipendono le fibre giuste: 1.93 per 123. Quel buonanima di Jonah Lomu, tongano purosangue, non era molto diverso. Valerie ha “rischiato” di diventare francese: nel 2004 matrimonio con Bertrand Vili, discobolo da più 63 metri della Nuova Caledonia. E’ tornata Adams e basta nel 2010 dopo il divorzio e sei anni fa ha sposato Gabiel Price. I bambini hanno bellissimi nomi maori: Kimoana e Kepaleli.

Nel 2014, Atleta dell’Anno in coppia con Renaud Lavillenie, nell’edizione in cui il field, il campo, ha avuto la meglio sul track, la pista: prima volta di una neozelandese, prima volta di una lanciatrice (tra gli uomini solo Jan Zelezny, detto l’uomo dal braccio d’oro, ce l’aveva fatta), per di più del peso che gode di scarso appeal e di rari spazi televisivi.

Tre anni dopo è stata onorata con il titolo di “Dame dell’Order of Merit” della Nuova Zelanda, il paese che i maori, avvistandolo dopo lunga navigazione al seguito dello squalo che li guidava, chiamarono Aotearoa, la lunga nuvola bianca.

 

 

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