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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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I sentieri di Cimbricus / Ode per la piccola/grande Norvegia

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Sabato 19 Febbraio 2022

 

ingebr 

Non solo Giochi d’Inverno dominati ancora in lungo e il largo. Il paese dalle ombre lunghe che ha prodotto anche grandi fenomeni in atletica: dopo Warholm ora è la volta del giovane Ingebrigtsen riscrivere nuovi “mondiali”.

Giorgio Cimbrico

Numeri che suscitano invidia? No, solo ammirazione per la Norvegia che in questo momento –, pomeriggio inoltrato del 18 febbraio –, ha messo assieme ai Giochi d’inverno 34 medaglie: quindici sono d’oro ed è un record. Se il Covid non avesse prostrato alcuni fondisti, alcune fondiste e almeno un combinatista di gran peso potrebbero esser di più, vicino a quella quota 40 cui i nordici non hanno mai nascosto di puntare, andando a poggiare soprattutto sul repertorio più classico: sci nordico, sci alpino, salto, biathlon, combinata. La storia produce cultura e scelte ambiziose.

A sette fusi orari da Pechino e località annesse (Liévin, estremo nord della Francia, Pas de Calais) un altro norvegese ha fatto oscillare il pendolo verso il paese che ha la forma di una strana costoletta: lungo osso e piccola “rosa”: a 21 anni e 5 mesi Jakob Ingebrigtsen, campione olimpico dei 1500 a 20 anni e 9 mesi, ha firmato il suo primo record mondiale, per il momento indoor, da affiancare a quelli europei, all’aperto, su 1500 (3’28”32 nella finale olimpica: solo Hicham el Guerrouj ha fatto meglio in una gara che assegnava un titolo, 3’27”65 a Siviglia ’99), 2000 e 5000.

Quello dei 3000 gli è sfuggito di un niente. Quanto al miglio, viene ormai corso di rado e anche in questo caso il suo nome fa capolino: il primo sotto i 18 anni a correre in meno di 4’. Nel frattempo sui 1609 metri è progredito di una dozzina di secondi. La precocità è stata una sua prerogativa, una costante: i titoli europei dei 1500 e 5000, conquistati a Berlino in 24 ore, vennero quando era ancora minorenne. Mai capitato.

Jakob è fenomenale, Karsten Warholm è stato… la scelta dell’aggettivo può portare in una dimensione di effettacci ed effettini. Meglio dire che 45”94 è come 8.90, 9”58, 19”19, misura e tempi shock, che hanno annunciato il futuro come l’ultimo quartetto di Beethoven o le “pinturas negras” di Goya. Un altro possibile attacco di invidia’ No, di ammirazione per il giovanotto che si prende a schiaffoni e che corre come se stesse inseguendo una preda in una foresta cupa.

Ingebrigtsen è più pacato, non meno spietato. Negli ultimi due giri ha stroncato l’etiope Samuel Tefera e ha impiegato quello finale (27”57) nello stroncare il record del mondo, abbassato di quattro decimi, 3’30”62. Correre sulle curve strette gli risulta agevole: Ingebrigtsen III (Henrik e Filip hanno ricoperto il ruolo di “premesse” e ora, con papà Gjert che non gode buon salute, hanno assunto la direzione tecnica del prodigio di Sandnes) predilige le alte frequenze e un’azione con ridottissima fase aerea.

Obbligatorio ascoltare quello che ha da dire: “A Liévin volevo battere il record del mondo già l’anno scorso (chiuse vincendo in 3’31”80, record europeo) ma tutto sommato non era l’obiettivo principale, allora. Ora voglio migliorare e correre più veloce di quanto abbia fatto prima. E’ il sogno di tutti vincere titoli e battere record. Questo è il mio primo mondiale ed è un sogno che diventa reale. Lo ricorderò per sempre. Non sono mai stato bene come adesso e il prossimo obiettivo è partecipare ai Mondiali di Belgrado e questo record è un vantaggio per inseguire dei titoli”. Stakanovista sin dalla più tenera età, Jakob usa il plurale: la doppietta 1500/3000 è già arrivata un anno fa agli Euroindoor di Torun.

Dopo quel che Ingebrigtsen ha saputo offrire, è lecito domandarsi se l’accoppiata romana 1500/Miglio centrata nel ’98 e nel ‘99 dal calligrafico Hicham el Guerrouj giungerà al quarto di secolo di tenuta. Il secondo quesito è legato a un’altra impresa del marocchino, le vittorie olimpiche nei 1500 e nei 5000. Vent’anni dopo, e un secolo dopo Nurmi, ancora a Parigi, Ingebrigtsen riporterà al Nord quel doppio scettro? 

 

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