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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Breve dizionario dei luoghi comuni

Martedì 6 Luglio 2021

 

monopattini 


Cronache e controcronache su quanto fa notizia, o si crede che faccia notizia, dal momento che se tutti ne parlano, allora quella diventa verità rivelata. E chi azzarda a metterlo in dubbio è contro di noi e fa disinformazione.

Andrea Bosco

Panta rei: che sia stato o meno Eraclito a dirlo, tutto scorre. L'implacabile bollettino anche questa settimana si aggiorna. Raffaella Carrà, nostra signora dello spettacolo è andata a far l'amore e a ballare non più da “Trieste in giù” ma sulle nuvole. Strada facendo avrà incontrato Paolo Beldì, regista televisivo che come ha scritto Aldo Grasso “amava sottolineare i dettagli”. Le scarpe soprattutto. Da Sergio Leone aveva imparato che un primo piano di uno stivale, può valere più di un volto. Faccio (diciamo che ho fatto) una professione bellissima che mi ha permesso di conoscere persone che la maggior parte della gente vede solo in tv. Mi disse Beldì, un giorno in Corso Sempione: “le scarpe, eleganti o sportive, curate o trasandate, rivelano molto del carattere di una persona”.

Lorenzo Sonego ha una faccia da “mediano”. Non ha lo “stile” di Musetti. Non ha ancora l'esperienza di Berrettini, non se la tira come Sinner, non ha il talento (sprecato) di Fognini. Ma è un lottatore. Fregato da Giove pluvio nel primo set: perché gli dei non possono non tifare “uno di loro”. Ha perso a Londra contro il Monumento Federer. Che gioca semplicemente un altro tennis. Che a 40 anni è ancora in grado di disegnare traiettorie che solo lui riesce a vedere. Per batterlo non basta un campione. Per batterlo servirebbe uno che non gioca più: mancino, irascibile, maleducato, imprevedibile e con un serven volley spudorato. Uno che non si è mai più visto. Federer è la continuazione di Sampras. Del diabolico Mac hanno buttato lo stampo.

Panta rei: chi l'avrebbe mai detto. La Nazionale di Meo Sacchetti, vince a Belgrado. Conferma Fontecchio e Polonara. Rispetta Tonut, scopre la sostanza di Pajola e il talento brado del rosso Manion. Italia ai Giochi dopo 17 anni di assenza e Serbia sul divano. Meo Sacchetti da onorare, grande uomo, in un mondo dove abbondano nani e ballerine. Sughero Petrucci (che avrebbe voluto al posto di Meo il prode Ettorre) danzante con i giocatori. “Chi non salta Milos è”. I serbi non l'hanno presa bene. Sua beatitudine Teodosic esterrefatto di dover sudare una pagnotta che è rimasta (cruda) nel forno. Ha scritto il Gallo da Atlanta: “Toc, toc: vengo anche io?” In fondo è stato l'unico ad aver avuto un motivo (valido) per la diserzione. In attesa dei retroscena complottistici del divino Claudio (Pea) che “tira le pietre” da Posillipo, goduria per una vittoria insperata. Il girone di Tokyo sembra abbordabile. E Petrucci potrebbe perfezionare i passi di danza.

Andiamo oltre: tiremm come dicevano una volta a Milano. Una volta: se vai per strada o al caffè, o nella metro, senti parlare qualsiasi lingua, tranne che il dialetto milanese. Milan era grande. Ora è cosmopolita. E per trovare qualche cosa della sua antica identità devi andare a trovare il prete di strada Don Mazzi. Perché se aspetti il sindaco (uscente) ciclista puoi mettere radici.

Sapete cosa faccio? Vi offro (con il permesso di Gustave Flaubert) un “Dizionario dei luoghi comuni”. L'idea è quella di far incazzare l'universo mondo. Andiamo. Draghi (inteso come Mario): l'Europa a lui non può dire di no. Grillo (inteso come Beppe): padre padrone dei 5 Stelle. Giuseppi (alias Conte Giuseppe) vorrebbe fregargli il Movimento. 5 Stelle (1): sostenere che sono in dissoluzione e presto spariranno. 5 Stelle (2): dimagriranno ma avranno abbastanza “ristori” per sopravvivere. Bonafede (ex ministro): anche “mala”. Speranza (ministro): ma il   famoso libro (ritirato) sulla debellata pandemia, la Feltrinelli lo rimette in circolazione? Salvini (1): sostenere che fa il gioco delle tre tavolette. Con Draghi, con Orban, con Berlusconi, con Renzi. Con tutti ma non con la Meloni. Salvini (2): ha scovato un candidato da contrapporre a Milano a Beppe Sala che di nome fa Bernardo, pediatra. Sostenere sia stato suggestionato dal nome. E dall'idea che come quei cani da valanga anche questo Bernardo possa salvare il centrodestra: dalla sconfitta.

Murgia Michela: fenomeno letterario. Sostenere che il romanzo con il quale ha vinto il Premio Campiello non sia stato scritto da lei. Ha il fegato in pezzi dopo aver constatato che i libri della Meloni e di Sallusti vendono più dei suoi. Gruber Lilly: dark lady di La7. Intervista con un metaforico frustino in mano. Con gli amici lo ripone. Con gli inimici lo brandisce. Dire che i suoi ascolti sono sempre ottimali. Antonio Polito (eppure mi piace. Ma che ci posso fare: prima l'amica che si fa fare il cacchio di vaccino che vuole lei, ora sta roba sparata in prima pagina sul Corriere della Sera). Dice di aver letto “Comma 22” di Heller. Visto che è convinto che il romanzo sia una denuncia della guerra del Vietnam, mettere in dubbio lo abbia letto. Precisare che “Comma 22” è ambientato in Italia, durante la seconda guerra mondiale. La denuncia è contro la guerra. Non contro “una guerra”.

Gioacchino Bonsignore: competente giornalista enogastronomico del Tg5. Insinuare che in vita non sia mai andato oltre la linea gotica. Consigliargli visite in ristoranti del Veneto, del Friuli, del Trentino, della Lombardia e del Piemonte. Quelli di Roma li ha visitati tutti. Renzi: Silvan della politica. Con il due % dei consensi fa cadere i governi. Sostenere che sarà fondamentale nell'elezione del prossimo inquilino del Colle. Berlusconi: qualcuno (che gli vuole male) gli sta facendo credere che la presidenza della Repubblica sia una cosa possibile. Legge Zan: definirla indispensabile e da approvare senza riserve. Criticarla per come è stata scritta. Calciatrici: tutte lesbiche. Gay: se vuoi far carriere in certe professioni devi esserlo. O per lo meno, devi far credere di esserlo. Omofobi: sono convinti che un paio di sberle rimettano al “loro posto” qualsiasi omosessuale. Pretendere “pene severe” contro di loro. Già ci sarebbero. Ma raramente le applicano.

Carceri: i mafiosi ci vivono da papa. I poveri cristi vengono picchiati. Migranti (1): avanti c'è posto, specie per i minori non accompagnati. Migranti (2): strage continua. Europa disumana. Migranti (3): l'Italia faccia di più ma col cavolo che il trattato di Dublino verrà ritoccato. Saman: ragazza pakistana quasi certamente uccisa dai parenti. Il corpo non si trova. I genitori sono evaporati in Pakistan. Lo zio (probabile assassino) è scomparso in qualche comunità pakistana del Continente. Gli inquirenti? Indagano: da mesi.

Medici no vax (1): definirli “pericolosi untori”. Medici no vax (2): difendere la loro libertà costituzionale di non vaccinarsi. Tar: tribunale amministrativo. Paradiso degli azzeccagarbugli. Che spesso dal Tar ottengono ragione. Persino “oltre” la ragione. Sindacati: vorrebbero il blocco dei licenziamenti, quello degli sfratti e la cassa integrazione in deroga: a vita. Navigator: costosi impiegati che inutilmente cercano lavoro per il prossimo. Quando lo trovano, il “prossimo” rifiuta. Preferendo restare a casa a beccare il reddito di cittadinanza.

Movida: piaga sociale importata dalla Spagna. Foriera di violenze notturne e di cirrosi epatiche prossime venture. Variante Delta: evitare di chiamarla “indiana”. A Delhi sono pronti a querelare. Templari: eretici sputtanati e sterminati da Filippo Il Bello di Francia per questioni di denaro e potere. Una ricerca internazionale potrebbe riscriverne la storia. Asserire con convinzione: mai stati massoni. Granelli (assessore alla mobilità del Comune di Milano): caso di automobil-fobia. Vorrebbe bandire dalla città ogni mezzo a quattro ruote. Le sue ciclabili in Corso Buenos Aires stanno provocando disagi alla cittadinanza e problemi alla viabilità.

Monopattini: tre tipologie di utenti. Fighetto incravattato con braga “acqua alta” e calzino trasparente con effetto mocassino estivo. Coppia di minorenni (idioti) preferibilmente sfreccianti su marciapiede. Coatto cinquantenne, tatuato e inguainato in tuta di lattice da motociclista con stero a palla tra i piedi. Incrociato una settimana fa verso le 17 in corso Magenta, zona negozio Bardelli. Rammaricarsi per i morti che i monopattini provocano. Dire ripetutamente che ci vuole una legge che obblighi al casco e regolamenti la velocità. Evitare (categoricamente) di nominare sul tema Luigi Di Maio.

Mancini Roberto: ha rivitalizzato la Nazionale. Sta facendo cose alla Pozzo (non quello dell'Udinese). Sta facendo sognare Italia dopo la sofferenza pandemica. Ceferin: megalodonte in un mare di squali. Ha mantenuto un format europeo assurdo e rischioso. Ha litigato con Agnelli e Florentino. Insinuare che se l'Italia arriverà in finale contro l'Inghilterra, il pericolo maggiore sarà lui. Che con il governo di Boris (suo supporter nella faccenda Superlega) ha un debito da estinguere. Vaccini (1): ci sono per tutti. Vaccini (2): mancano le dosi.

Fiabe: da riscrivere. Tutte razziste, omofobe, politicamente scorrette. Biancaneve: frutto della vergogna. Nani? Al massimo: diversamente alti. La regina? Brava persona e gran gnocca. La mela? Non era avvelenata: Biancaneve si era abbuffata. Il Principe? Molestatore che ha baciato senza consenso. Biancaneve: nome da cambiare. La neve è una risorsa della natura. Evitare di contaminarla. Quanto a Bianca: meglio Nera. Neraneve? Politicamente corretto.

Ferrari: pretesa auto da Formula Uno. “Gestisce" sistematicamente la gomma. Ma non va neppure a spingerla. Ai box festeggiano quando arrivano quinti. Spiegare che nel 2023 la musica sarà diversa. Marchionne Sergio: è in cielo. Ad ogni Gran Premio gli girano vorticosamente i maroni. Sostenere abbia detto (dall'aldilà): meglio avere a che fare con Landini, piuttosto che con Binotto.

Duribanchi: rubrica irriverente. Sostenere che evidenzi (da rilevazioni del fascistometro) un alto tasso di fascismo. Presente (Murgia-pensiero) in ognuno di noi. Per dettagli, citofonare l'Espresso e La Stampa.

 

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