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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Saro' greve / Le indoor di Siddi alla Cavallerizza

Martedì 24 Settembre 2019


siddi


Uomo e cavallo. Le strane ed inedite commistioni tra atletica ed equitazione, attraverso una pagina ingiallita su alcuni dei nomi più illustri del nostro sport.


Vanni Lóriga

Il giovane ricercatore sassarese Luca Puggioni, cugino del più noto Gianni, è impegnatissimo nel recuperare notizie sulla velocità sarda. Recentemente è incappato in un inatteso risultato. Il 19 marzo 1949 il super-sprint Antonio “Tonino” Siddi (campione italiano nei 100, 200 e 400, nella foto) in una gara indoor disputata a Brescia si affermava nel salto in lungo con la misura di 6.32. Era allora tesserato per il CSI di Brescia, fondato ed allenato da Sandro Calvesi. Per avere ulteriori notizie su una prestazione quasi ignorata ci siamo rivolti alla coppia Lyana Calvesi/Eddy Ottoz, delle faccende bresciane bene informata. Utilissima è stata Lyana che di quel periodo della sua primissima infanzia ha preziosi ricordi.

E ci comunica che quella gara si svolse nella Cavallerizza Bettoni, forse il più antico sodalizio sportivo italiano. E li si allenavano i cavalli del Conte Alessandro Bettoni, olimpico nel 1928 e nel 1948, seguiti proprio da Sandro Calvesi. Negli anni Cinquanta il professore mago degli ostacoli allenò anche i cavalli di Raimondo D’Inzeo che prima di transitare nell'Arma era stato ufficiale a Milano in Gorizia Cavalleria, l’ex Reggimento Savoia.

Reparto storico comandato da Renzo Bonivento, anch’egli olimpico a Berlino ’36 montando il celebre Osoppo, il cavallo che aveva anche stabilito il primato di elevazione, saltando metri 2.44: praticamente la traversa della porta di calcio. Anche il Colonnello Bettoni aveva comandato Savoia nell’ultima carica di cavalleria ad Isbucenskij durante la quale cadde Silvano Abba, medaglia d’oro al VM e bronzo sempre ai Giochi di Berlino nel pentathlon moderno. Si può anche ricordare che in quel 3° Reggimeto Savoia militava anche il futuro giornalista della Gazzetta Luigi Gianoli.

Se suscita meraviglia che Calvesi allenasse anche i quadrupedi, magari applicando i criteri dell’Intervall Trainig, non meno singolare è da ricordare che invece Luigi Beccali, olimpionico e primatista mondiale dei 1500, veniva seguito da un professore di veterinaria, il famoso Desiderio “Dino” Nai. In fondo si tratta in tutti i casi di macchine ad energia animale ...

In chiusura non meravigli la modestna misura di Siddi che nel lungo valeva i sette metri. Breve era necessariamente la rincorsa, su un pistino approntato nel maneggio che i conti Bettoni Cazzago avevano installato nella vecchia Chiesa di Sant'Antonio Abate.

PS - Quando Tonino Siddi si tesserò per il CSI Brescia chiese, ed ottenne, come premio d'ingaggio un cappotto di cammello. Pochi giorni dopo lo regalò ad un mendicante scusandosi col dire: "Aveva più freddo di me ...".

 

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