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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Piste&Pedane / CR7 ovvero meditiamo gente, meditiamo

Mercoledì 11 Luglio 2018

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I tanti lati oscuri, non solo mediatici od economici, dell'arrivo di Ronaldo in Italia. Che sia l'avvio di un cambiamento?


di Daniele Perboni

 

Il titolo della rubrica è più che eloquente. In queste righe si parla, si scrive, si tratta di atletica. Italiana. Ma questa settimana, cari duecento lettori, abbiamo intenzione di fare “l’öv föra d’la cavagna” (l’uovo fuori dalla cesta). Ma nell’intento di non scontentarvi, accenniamo all’ottimo risultato conseguito dagli azzurrini ai recenti campionati europei under 18 di Gyor in Ungheria. Notevole il bottino, consistente in nove medaglie (4 ori, 4 argenti e 1 bronzo), seconda piazza nel medagliere (alle spalle della Gran Bretagna) e terza nella speciale classifica a punti. Il tutto condito da due record nazionali di categoria: Lorenzo Benati nei 400 (46”85) e le ragazze della staffetta medley (Menchini, Cavalleri, Cappabianca, Gherardi).

Ecco il commento di Stefano Baldini, direttore tecnico. Delle squadre giovanili «È un’Italia che ha fatto molto bene. Sono molto soddisfatto anche perché abbiamo chiuso con due grandi vittorie nelle staffette sulle quali avevamo lavorato bene. Abbiamo avuto qualche acciacco di troppo ma ci siamo fatti valere. Questi ragazzi dimostrano di essere ancora degli allievi, c’è tanta strada da fare verso l’atletica dei grandi, ma grazie a queste esperienze riescono a capire dove sono e dove possono arrivare».

Argomento chiuso e passiamo all’’uovo, o meglio all’argomento che ci ha colpito.

Inizio settimana. Pausa caffè. Mentre Shon si diletta con felci, cuori e sorrisi su cappuccini e caffè macchiati, anzi schiumati, gli occhi sono alla ricerca del bene supremo: la “rosea”. Eccola, miracolosamente ancora intonsa. Da ringraziare Santi e Madonne, se chi scrive credesse nel supremo. Prima pagina, poi sport vari e, infine, si apre a caso saltando, volutamente l’argomento calcio. Il titolo ci attira e riguarda qualcosa su Ronaldo, il fenomeno del momento. Diamo uno sguardo distratto. Nella colonna a destra si parla di come il portoghese dimostri meno anni della vera età anagrafica. Si citano palestra, corsa, dieta, massa magra, riposo, ... Come se queste pratiche abbiano compiuto la magia di mantenerlo giovane, bravo, efficiente, sempre al meglio. A differenza dei colleghi. Sarà!

Shon (ma si scriverà proprio così? Non abbiamo mai chiesto ...) ci avvisa che il “capolavoro” è pronto. Molliamo tutto e via a sorbire la nera bevanda contaminata da un magnifico faccino sorridente.

E mentre Ivanka, con marcato accento campano, ci chiede se ha il naso sporco di caffè, quanto letto poco prima inizia a ribollire nella crapa. Non siamo laureati in scienze motorie, la professione di personal trainer non è nelle nostre corde. Eppure concetti come potenza aerobica e lattacida, forza esplosiva, ritmica, resistenza alla velocità non ci sono affatto estranei. Dovrebbero essere patrimonio comune di chi, come lo scrivente, si cimenta con lo sport (anche se, come in questo caso, solo scritto). Di conseguenza li dovrebbero padroneggiare anche “professionisti” come i calciatori.

Diversamente, il tono dell’articolo ci è sembrato “sensazionalistico”: pareva quasi che l’autore andasse alla ricerca dello scoop, del segreto, che segreto non è o almeno non dovrebbe essere, della eccezionale bravura di CR7. Allenamenti giornalieri, picchi di lavoro, potenziamento, palestra, periodizzazione, microcicli, mesocicli, macrocicli, scarico, pianificazione e via di questo passo, pensavamo facessero ormai parte della vita quotidiana dei calciatori. Immaginavamo avessero ormai superato l’improvvisazione, la corsetta di riscaldamento e i classici “esercizi di ginnastica” da fermo. Un bagaglio vecchio e stantio, che nel mondo dell’atletica è stato abbandonato da decenni e decenni e che neppure il più sprovveduto degli educatori si sognerebbe di mettere in pratica.

Evidentemente non è così. O sono i nuovi reporter a non essere aggiornati o peggio, privi di qualsivoglia cultura scientifica? Meditiamo gente, meditiamo.

 

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